2025-02-02
Santanchè, niente dimissioni in vista: «Continuiamo a lavorare uniti»
Daniela Santanchè (Imagoeconomica)
Caso Visibilia, sostegno dalla direzione Fdi al ministro del Turismo. Arianna Meloni: «Portiamo l’anello, Giorgia come Frodo». Daniela Santanchè dribbla il caso Visibilia - per la gestione di quella società è rinviata a giudizio ed è indagata per un’eventuale truffa all’Inps sulla cassa integrazione Covid - e incassa una fiducia dal suo partito dopo che nei giorni scorsi si era parlato di evidenti mal di pancia in Fratelli d’Italia. La stessa Giorgia Meloni a Doha aveva detto: «Per me un rinvio a giudizio non è motivo di dimissioni, ci confronteremo, ma non ho le idee chiare». Il nume tutelare della Santanchè, Ignazio La Russa, presidente del Senato e dominus di Fdi a Milano, aveva commentato con un laconico quanto sibillino: «Faccia le sue valutazioni». L’opposizione ha provato ad azzannare la «pitonessa» (è il soprannome goliardico con cui gli intimi la chiamano) in tutti i modi, ma lei ha resistito. È arrivata a sibilare: «Ho pochi amici, vado avanti da sola, se dentro Fdi qualcuno vuole le mie dimissioni me ne frego». Poi ha prontamente smentito, ma il tam tam su un eventuale passo indietro - il ministero del Turismo suscita appetiti da parte degli alleati di governo anche perché i risultati sono ottimi e la Santanchè può rivendicarli - ha continuato a battere. Fino a ieri quando è arrivata la smentita più solida dalla direzione nazionale del partito, assente Giorgia, ma presentissima Arianna Meloni. Il giù le mani dalla Santanchè arriva prima di tutto da Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, che commenta: «La fiducia la dà il Parlamento, ma la fiducia sull’operato del ministro da parte di Fdi non è mai venuta meno; quanto alle parole di La Russa che è anche amico di Daniela Santanchè non tocca a me né interpretarle né smentirle». Ieri attorno al ministro si è stretto tutto il partito. Lei peraltro - arrivata a lavori della direzione iniziati, ma con una sapiente regia della sua presenza - ha affidato a X l’unica espressione prima di lasciare la riunione in anticipo: «Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi». Come dire: alle dimissioni non ci penso proprio, il partito stia con me come io sto con Fdi e la foto opportunity è emblematica: si è fatta ritrarre con Donzelli e con il senatore Guido Castelli - commissario al sisma del Centro Italia - che sono uomini forti dell’apparato. Arianna Meloni nella sua relazione ispirata al Signore degli anelli di J. R. R. Tolkien («Ora noi abbiamo l’anello del potere, ma quell’anello dà grandi responsabilità, aiutiamo Giorgia che è il nostro Frodo a portarlo») e alla centralità della sorella («Le ho visto fare, in questa nuova fase, un salto dieci volte più alto di tutti questi durissimi anni: ha messo gli italiani prima della sua famiglia e di se stessa») ha esaltato unità e impegno aggiungendo: «È stato un viaggio lunghissimo, ma adesso siamo il grande partito della nazione. Impegniamoci a fare quello che ci è stato affidato, ognuno per il suo ruolo». Sulla Santanchè neppure un cenno. Immancabile però la polemica contro Arianna, con Matteo Renzi che ha detto: «La sorella del capo del governo chiude la direzione nazionale del partito invitando tutti a sostenere il capo del governo. Succede solo in Italia e in Corea del Nord».Significativo tuttavia il commento del ministro alle politiche Ue Tommaso Foti: «I risultati sono decisamente soddisfacenti. Abbiamo espresso solidarietà a Meloni e agli altri ministri, una solidarietà vera». La durissima sfida che i magistrati hanno lanciato al governo - il caso Almasri con l’inchiesta del procuratore Francesco Lo Voi, l’ennesima pronuncia negativa sui migranti in Albania della Corte d’appello di Roma, la contestazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio - non consente tentennamenti. Dunque il massimo del garantismo e il massimo della resistenza anche su Daniela Santanchè che, peraltro, ha l’aria di chi dice «Hic manebimus optime». E, almeno ieri, le opposizioni non le hanno chiesto di andarsene.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)