2023-02-11
Sanremo 2023, Leo Gassmann: «Noi giovani viviamo il tormento di un futuro incerto»
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Leo Gassmann (foto Simone Biavati)
Dopo aver vinto tra le Nuove proposte nel 2020, Leo Gassmann gareggia per la prima volta tra i big di Sanremo. La sua canzone si chiama Terzo cuore ed è un inno spensierato all’amore.Com’è stato tornare all’Ariston?«Sono onoratissimo di questa opportunità. La prima sera ero agitato, a un certo punto nei camerini faceva molto caldo e il mio manager mi ha mandato a prendere aria. Passando dal sottoscala ho visto delle foto di altri artisti e mi sono detto: massì, sono a Sanremo, mi devo divertire. E così è stato».Cosa pensi della figuraccia di Blanco?«Ha sbagliato. Sono amico di Riccardo ma non voglio scusarlo. Anche se a volte tutti facciamo degli errori». Si dice che i giovani siano una generazione tormentata. Ma tu non lo sembri….«Io nella vita sono stato una persona molto fortunata. Il tormento della nostra generazione c’è e credo sia dovuto a un futuro sempre più incerto, ai cambiamenti climatici, alle guerre che non scegliamo noi ma che sono sempre più vicine. Anche la disparità economica, la paura del diverso che rimane nonostante i social aiutino in parte ad abbattere gli stereotipi. E poi credo che uno dei problemi principali è che non tutti hanno la possibilità di studiare o di conoscere quello che hanno intorno a loro: se non hai la possibilità di metabolizzare ciò che ti circonda, allora fa paura».Cosa ti dice tuo papà?«I miei genitori sono molto felici. Ma immagino che qualsiasi padre sia fiero e orgoglioso di vedere il figlio a Sanremo».Cosa rappresenta per te il cognome che porti?«Io sono il primo fan della mia famiglia, sono onorato di farne parte. Nella vita ho scelto di fare un’altra cosa rispetto alla recitazione e ho sempre cercato di farla con rispetto e con pazienza. I miei sono stati bravi, mi hanno consigliato di vedere la musica come una passione e non come un lavoro. In questi tre anni la vita mi ha premiato: l’impegno, le esperienze che ho fatto. Mi sono preso del tempo per lavorare a un disco (La Strada per Agartha fuori dal 24 febbraio) ma l'ho fatto con amore perché non avevo fretta e stavo vivendo una bellissima esperienza. La meraviglia della vita sta anche nel percorso». Che consiglio daresti a un giovane che vuole fare musica?«Di non avere fretta, di circondarsi di persone che gli vogliono bene, di amici e di amiche che ci credono. E anche di non aver paura di sperimentare, di essere diversi rispetto a quello che ora va nelle classifiche perché c’è tanto altro nella musica e si può creare qualcosa di unico». Come ti vedi tra dieci anni?«Spero di essere una versione migliore di me stesso. A livello artistico vorrei crescere nei testi e scrivere qualcosa che possa rimanere a lungo».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.