2024-07-03
Sanità in Calabria: 15 misure cautelari per appalti pubblici truccati
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Dopo l'indagine della Guardia di finanza sono scattati gli arresti domiciliari per due imprenditori e un dirigente medico-docente universitario dell'A.O.U Renato Dulbecco di Catanzaro.Nell’ambito della sanità, la Guardia di Finanza di Catanzaro ha disposto misure cautelari personali per 15 soggetti indagati per diverse ipotesi di reato tra cui corruzione, concussione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contrante, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, emissione di fatture per operazioni inesistenti, abusiva introduzione in sistema informatico.Tra le 15 persone indagate, sono scattati gli arresti domiciliari per due imprenditori e un dirigente medico-docente universitario dell’A.O.U Renato Dulbecco di Catanzaro. Le misure cautelari includono la sospensione dei 13 pubblici ufficiali, dipendenti di diverse aziende sanitarie calabresi, nonché del Grande Ospedale Metropolitano Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria e dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. Un consigliere di un Comune della provincia di Catanzaro risulta tra gli indagati. Secondo quanto emerso dall’Ansa, gli arresti domiciliari coinvolgono Giuseppe Lucio Cascini, professore ordinario di diagnostica per immagini; Ciro Oliviero, agente commerciale della Siemens Healthcare s.r.l.; Pasquale Bove, rappresentante della Medicalray s.r.l e della Teknos s.r.l. I provvedimenti seguono l’indagine iniziata nel 2020 e svolta dal Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria/Gruppo Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Catanzaro nel contesto di attività di tutela della spesa pubblica, con particolare attenzione al settore sanitario e finalizzato al contrasto delle più sofisticate forme di illecita gestione delle risorse erariali e delle frodi ai danni dello Stato. L’ipotesi di turbata regolarità riguarda nove appalti pubblici del valore di oltre 33 milioni di euro, banditi dalla Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria, dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, dall’A.O Pugliese-Ciaccio e dall’A.O.U Mater Domini (ora confluite nell’A.O.U Dulbecco). Per le gare di appalto, sono stati ipotizzati legami illeciti tra i pubblici ufficiali, gestori delle gare e i fornitori di servizi sanitari. Gli ipotizzati reati di falso riguardano lo svolgimento di concorsi per il reclutamento di personale, mentre quello di truffa in relazione alla percezione riguarderebbe un dirigente medico dell’ex A.O.U. Mater Domini che, sebbene avesse un contratto di lavoro esclusivo, avrebbe lavorato anche presso due cliniche private tramite 2 società incaricate di emettere fatture per operazioni inesistenti. Inoltre, dal P.M. è stato disposto il sequestro preventivo di circa 530.000 euro nei confronti di 2 soggetti e di una società.
(Totaleu)
Lo ha detto il Presidente di Unipol Carlo Cimbri in occasione del convegno «Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea», che si è svolto al Parlamento Ue.
(Arma dei Carabinieri)
L’arresto in flagranza differita di un 57enne di Acerra eseguito a Caivano è frutto del lavoro coordinato dei Carabinieri della Regione Forestale Campania e del Comando Provinciale partenopeo. Un’attività che muove i suoi passi dal decreto recentemente entrato in vigore in materia di illeciti ambientali e dagli schermi collegati ad una moderna «control room», una struttura che accentra segnalazioni, flussi informativi e richieste di intervento nelle province napoletana e casertana con un comune denominatore: la lotta all’inquinamento.
L’integrazione della nuova normativa a questo sistema di coordinamento consente di individuare e monitorare situazioni a rischio, consentendo una mobilitazione immediata delle pattuglie sul territorio.
Le immagini di un sistema di videosorveglianza dedicato hanno mostrato ai militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) e della stazione di Caivano un soggetto intento ad incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha generato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
Secondo quanto documentato in poche ore, il 57enne avrebbe alimentato le fiamme e poi si sarebbe allontanato a bordo del suo suv. Le pattuglie intervenute, collegate con la «control room», hanno ricostruito il tragitto del veicolo e ne hanno identificato il proprietario. L’uomo è stato rintracciato qualche ora dopo la registrazione delle immagini e arrestato in flagranza differita nella sua abitazione. E’ ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
L’intera operazione costituisce un esempio concreto dell’efficacia della nuova normativa - che supera i limiti della tradizionale flagranza - e del lavoro sinergico e strutturato dell’Arma dei Carabinieri.
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