
Il ministro Andrea Abodi ha pronto l’elenco dei candidati alla commissione che vigilerà sui conti dei club. La Salernitana ricorre contro il rinvio dei playout della Serie B.Le tensioni esplose dopo la conclusione del campionato di Serie B — con il Brescia a rischio penalizzazione e la Sampdoria in teoria salva nonostante la retrocessione sul campo — stanno accelerando un cambiamento rimasto per troppo tempo in sospeso: l’avvio operativo della nuova Commissione di vigilanza sulle società sportive professionistiche, prevista dalla riforma del ministro per lo Sport Andrea Abodi. Istituita formalmente lo scorso anno, la Commissione avrebbe dovuto sostituire la Covisoc mesi fa. Tuttavia, tra lentezze burocratiche, resistenze politiche e rinvii, la sua attivazione è rimasta solo sulla carta. Questo stallo ha permesso alla Figc di Gabriele Gravina di mantenere un potere discrezionale sui campionati, alimentando una spirale di ricorsi, controricorsi e polemiche. Proprio ieri, mentre la Figc in una nota minacciava querela e smentiva i nostri articoli degli ultimi giorni, la Salernitana ha inviato al Collegio di garanzia dello sport un ricorso contro la Lega serie B, nonché contro la Figc, per ottenere l’annullamento/revoca del rinvio a data da destinarsi delle gare di playout del campionato. In una situazione ormai fuori controllo, sarebbe stato lo stesso ministro Abodi a decidere di sbloccare l’impasse sulla nuova authority del calcio, dando impulso alla definizione del nuovo organismo. Così, già dalla prossima settimana, le commissioni parlamentari competenti riceveranno l’elenco dei nomi proposti per il presidente e quattro membri tecnici.Il nuovo organismo sarà formato da sette componenti. Il presidente, molto probabilmente sarà Massimiliano Atelli, magistrato della Corte dei Conti e capo di Gabinetto di Abodi, nome già in pole per il ruolo di commissario straordinario per gli stadi in vista di Euro 2032. Due membri entreranno di diritto: Gabriele Fava, presidente dell’Inps, e Vincenzo Carbone, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Gli altri quattro membri saranno selezionati tra magistrati contabili, docenti universitari di materie giuridiche, economiche o finanziarie, avvocati cassazionisti o commercialisti con almeno 15 anni di iscrizione anche al registro dei revisori legali. Due di loro saranno scelti da una rosa proposta da Figc e Fip, in accordo con le leghe professionistiche; se queste non arrivassero entro 30 giorni, interverranno il Coni e, in ultima istanza, i ministeri competenti.Tra i nomi che circolano, segnalati il mese scorso da Storiesport, ci sono Giuseppe Marini, già membro Covisoc (nominato da Gravina nel 2021), Ariela Caglio della Bocconi, Umberto Lago dell’Università di Bologna (in corsa anche per la presidenza), Alessandro Zavaglia della Luiss e Francesca Di Donato del San Raffaele di Roma. Sarà previsto anche un segretario della Commissione, ruolo che potrebbe essere affidato all’avvocato Mario Morelli, già consulente della Lega Calcio, storico legale di Infront, interista, e nome di lunga esperienza nel settore.Il mandato dei membri della Commissione sarà di sette anni, non rinnovabile, e accompagnato da norme stringenti. Sarà vietato assumere incarichi nelle federazioni, leghe o società sportive durante il mandato, e per due anni successivi i membri resteranno incompatibili con qualsiasi ruolo nel sistema sportivo professionistico. Come indicato nel decreto, la Commissione avrà il compito di certificare la regolarità economica e finanziaria delle società sportive professionistiche. I suoi pareri saranno obbligatori per le federazioni, che decideranno poi in merito ad ammissioni, partecipazioni o esclusioni dai campionati, oltre a eventuali altre sanzioni. Ogni anno, entro il 30 settembre, la Commissione dovrà presentare una relazione dettagliata al Parlamento e alla Presidenza del Consiglio.Una volta a regime, costerà circa 3,5 milioni di euro l’anno, finanziati per 1,9 milioni dalle federazioni (in gran parte dalla Figc) e per 1,6 milioni dalle società professionistiche, in proporzione al fatturato.Manca ancora l’apparato esecutivo. Il decreto prevedeva una dotazione organica di 30 dipendenti, tra dirigenti, funzionari e assistenti.
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