2022-05-03
Salvini: «Più armi all’Ucraina significa più guerra. Dialogare con Mosca»
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
Parla il leader leghista: «Italia sia protagonista della pace. Credo nell’Occidente, ma l’alleanza deve essere fra pari».Matteo Salvini, segretario della Lega, è vero che sta trattando per un incontro a Mosca con Putin? «Non sto trattando niente con chicchessia, ma sono determinato a favorire in tutti i modi la pace come chiede il Santo Padre. Con Mosca è necessario dialogare, anche perché prima o poi ci sarà il cessate il fuoco: l’Italia e l’Europa dovranno arrivare a quel risultato da protagoniste».Pensa di aver sbagliato valutazione su Putin in passato?«È evidente che l’aggressione all’Ucraina sia uno spartiacque. Chi bombarda non può avere ragione, ma non è un motivo sufficiente per chiudere i canali diplomatici o - peggio ancora - credere che il nemico sia tutto il popolo russo, compresi intellettuali, imprenditori, artisti, tennisti e perfino persone con disabilità. Lo dico ribadendo che credo nella democrazia, nella libertà, nei diritti e nei valori che l’Occidente rappresenta, e nelle alleanze di cui l’Italia è parte. Alleanze fra pari però, senza membri di serie B».È polemica per l’intervista sugli schermi italiani del ministro degli Esteri russo Sergeij Lavrov: ha dichiarato che Hitler «aveva origini ebraiche».«Per l’antisemitismo non ci può essere tolleranza. Aggiungo, sempre a proposito di Lavrov, che l’Italia non si deve far intimidire da niente e da nessuno, e che dobbiamo essere in prima fila per la pace, senza subire una escalation bellica che rischia di portare a una guerra nucleare. Bisognerebbe tornare a lavorare per un disarmo nucleare, come accadde fra Usa e Russia a fine anni ‘90».Il governo italiano starebbe elaborando un altro decreto per l’invio di armi pesanti in Ucraina. Gli italiani favorevoli, stando all’ultimo sondaggio, sarebbero solo il 27%.«Il sondaggio Ipsos fornisce altri numeri interessanti a partire dal giudizio sulla gestione del conflitto fatta dal governo, che incassa il 38% di pareri positivi e il 36% di critiche. Più armi si spediscono in Ucraina, più si allontana la pace».Gli interessi dell’Ucraina coincidono oggi con gli interessi italiani?«La difesa della vita viene prima di tutto, e di sicuro il conflitto rischia di creare più danni in Ucraina e in Europa piuttosto che a casa di Biden. L’Italia sta pagando un prezzo molto alto in termini di costo dell’energia, molti settori produttivi sono in sofferenza per la mancanza di materie prime, in prospettiva ci sarà un drammatico incremento di immigrazione dall’Africa. E visto l’atteggiamento lassista del ministro Lamorgese in questi anni, con aumento di sbarchi e di morti, c’è di che preoccuparsi».Un giudizio sul ruolo dell’Europa e degli Usa in questa crisi?«L’Europa manca di unità e coraggio: Italia, Germania e Francia dovrebbero compattarsi e avanzare proposte, non limitarsi a inseguire ciò che propongono altri. Degli Usa confermo le perplessità sull’atteggiamento di Biden. Ricordiamoci i disastri fatti in Libia, Iraq, Siria o Afghanistan, con l’Italia che si è ritrovata coinvolta subendo danni e conseguenze ben più gravi dei Paesi che avevano sollecitato il conflitto».Pensa che le sanzioni facciano più male a noi che ai russi?«Ovviamente le conseguenze in Russia ci sono, e sono pesanti, tanto che l’avvicinamento fra Mosca e Pechino è stato accelerato. Di sicuro le ovvie contro-sanzioni sono già un duro colpo anche per l’Italia e non credo che l’Europa sia in grado di destinare risorse sufficienti ai Paesi che pagano il prezzo più alto». È fattibile la rinuncia al gas russo?«Servono almeno 2-3 anni per tagliare i ponti con Mosca, anche perché la sinistra non ha fatto nulla per impedire che il nostro approvvigionamento di gas dipendesse in larga parte ai russi. Mi riferisco anche ad alcuni dei 28 accordi siglati nel 2013 dall’allora premier Letta direttamente con Putin e dalla totale afonia del Pd - a Bruxelles - quando si dovevano implementare gasdotti nel Mediterraneo. Però hanno lasciato che la Germania portasse avanti Nord Stream 2. La Lega propone un immediato riavvio della ricerca sul nucleare, pulito e sicuro, di ultima generazione». Perché non ha partecipato alla convention di Fratelli d’Italia?«Ero felice di andare a salutare Giorgia, a cui ho scritto, ma poi alcuni dirigenti di quel partito hanno manifestato un certo fastidio per il mio possibile arrivo, dandomi dell’imbucato. Ho preso atto e ho preferito stare in famiglia». Alle prossime elezioni politiche è disposto a riconoscere Giorgia Meloni come leader e candidato premier, oppure ognuno andrà per la sua strada?«Il centrodestra governa, e bene, tante Regioni e tanti Comuni, e dev’essere compatto. Solo uniti si vince, da Genova a Palermo. Non vorrei che qualcuno preferisse continuare a fare l’interesse del proprio partito anziché quello dell’Italia. Saranno gli elettori a scegliere da chi farsi rappresentare, non è un problema che mi pongo».Su quali basi si può rilanciare il centrodestra, oggi che i rapporti tra leader sono ai minimi termini?«Anticiperemo alcuni temi in una giornata di idee e confronto a Roma, il 14 maggio. Pace e fiscale e flat tax, investimenti sul nucleare di ultima generazione, autonomia regionale, infrastrutture, attenzione per la scuola del futuro».Il governo non molla la presa sul catasto: è pronto a far cadere il governo sulla delega fiscale?«La casa per gli italiani è sacra e, purtroppo, già spremuta per oltre 50 miliardi l’anno. Non è pensabile aumentare le tasse su casa, affitti e risparmi, lo so io e lo sa Draghi. Sono sicuro che si arriverà a un accordo». A quanto sembra, il «decreto aiuti» sale a 14 miliardi, prolunga il taglio delle accise all’8 luglio, e aumenta la tassazione sull’extragettito delle grandi imprese. 5-6 miliardi saranno utilizzati per un bonus una tantum in busta paga per dipendenti e pensionati con Isee sotto i 35.000. Soddisfatto? «Sì, sono interventi voluti con forza dalla Lega. Ma ora serve la pace fiscale per rottamare 149 milioni di cartelle esattoriali».Tra poco più di un mese si celebrano i referendum sulla giustizia promossi dalla Lega: pensa che in un clima monopolizzato dalla guerra abbiano qualche chance di essere approvati?«Mi preoccupa sia il silenzio assordante calato sui quesiti referendari, sia lo sciopero dell’Anm che pare voglia intimidire il Parlamento prima dell’approvazione della riforma Cartabia. Siamo determinati a cambiare e riformare la giustizia, gli italiani daranno una mano fondamentale col loro voto».Dal primo maggio si sono allentate le regole anti Covid. Ma resta l’obbligo di mascherina al chiuso per trasporti, teatri e concerti. E per gli studenti.«Dopo due anni, anche grazie all’insistenza della Lega, abbiamo archiviato molte restrizioni e troppa burocrazia. Credo che gli italiani abbiano maturato la giusta responsabilità. Costringere bimbi di 6 anni a stare per ore in classe con la mascherina, non più in inverno ma in piena estate, non mi pare utile, salutare, ragionevole. Fidiamoci degli italiani, sono un popolo eccezionale».
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