2024-11-28
Matteo Salvini: «Landini scala la sinistra sulla nostra pelle»
Il ministro: «La Cgil fa politica, con la precettazione di domani ho garantito il diritto alla mobilità agli italiani che sono ormai ostaggio degli scioperi. Non litigo con Tajani sul canone, ma siamo al governo per tagliare le tasse. Unicredit sul Banco? Occhio a Padoan».Ministro partiamo dalla domanda che sta più a cuore ai cittadini. Quanti disagi dovranno subire gli italiani per lo sciopero di domani?«La premessa è che non ci sarà nessuno sciopero dell’alta velocità ferroviaria. Sul resto, sciopero di sole quattro ore. Significa che grazie alla precettazione abbiamo garantito il diritto alla mobilità per centinaia di migliaia di persone che non meritano di essere ostaggio della Cgil. I dati di due anni di governo Meloni sono chiari: 1.342 scioperi proclamati, di cui 949 effettuati. A livello nazionale ci sono stati 518 scioperi proclamati e 374 effettuati. Significa più di una mobilitazione al giorno». Così Matteo Salvini mette un punto alle polemiche degli ultimi giorni. Alla decisione di Cgil e Uil di bypassare completamente tutte le indicazioni che arrivavano dalla Commissione di garanzia. La legge prevede che su sanità, giustizia e trasporti non sia possibile incrociare le braccia il 29 perché ci sono state pochi giorni fa proteste negli stessi settori. E i sindacati se ne sono infischiati. La commissione chiede di portare lo sciopero a quattro ore. E Landini e Bombardieri non si sono neanche degnati di di rispondere. A quel punto è intervenuto Salvini con la precettazione. Ministro non c’erano margini? C’è stato un dialogo? Cosa vi siete detti con Cgil e Uil?«Ho ribadito che, come da indicazioni del Garante sugli scioperi, non era ammissibile bloccare un intero Paese. Io non discuto il diritto alla mobilitazione, ma difendo quello dei cittadini che vogliono muoversi». Del resto è paradossale che la Cgil scioperi contro la manovra mentre Gentiloni in Europa promuove la stessa legge di bilancio.«Guardi non è certo l’unico paradosso. Le ricordo che la Cgil ha deciso di proclamare lo sciopero contro la manovra prima di averla letta».Se restiamo nei paradossi, come non notare l’atteggiamento «morbido» con Stellantis. Ai tempi di Marchionne non si facevano tanti sconti al «padrone». «Landini alza la voce contro il governo ma è morbido contro l’impero Pd-Gedi-Stellantis: è il consueto doppiopesismo della sinistra che troppo spesso non fa gli interessi del Paese. I vertici di Stellantis spieghino agli italiani perché hanno preso miliardi di euro per chiudere e licenziare in Italia e andare all’estero, mentre nel nostro Paese mantengono un gruppo editoriale che serve a coprire i loro scandali e i loro fallimenti accanendosi soprattutto contro la Lega». Qui ci sarebbe da aprire anche un capitolo corposo sul flop delle auto elettriche e le imposizioni dell’Ue. «I dati di mercato delle auto elettriche (nonostante le imposizioni demenziali di Bruxelles) dicono che nel 2024 il mercato resta in grave crisi, soprattutto in Italia. Anche per questo la Lega ha votato contro Ursula bis che invece piace a Stellantis». Secondo lei Landini sta provando a scalare la sinistra?«Mi sembra chiaro che stia facendo politica e che abbia degli obiettivi. Libero di perseguirli, ma non sulla pelle di 60 milioni di italiani».Sul contratto degli statali Cgil e Uil hanno detto no a un rinnovo che prevede aumenti medi superiori ai 150 euro lordi al mese. Il rinnovo è passato solo grazie alla firma della Cisl. «Ringrazio Cisl e Ugl per il senso di responsabilità. L’Italia è l’unico caso dove i sindacati protestano per un aumento». Intanto ministro, la maggioranza si è divisa sul canone Rai. C’è altro dietro? È un pretesto?«Il centrodestra è stato votato dai cittadini per abbassare le tasse, non per aumentarle. Peraltro il canone era già stato ridotto l’anno scorso con i voti di tutta la maggioranza. Non capisco le polemiche. Ammetto, però, che nelle ultime ore non ho seguito direttamente le dinamiche parlamentari perché mi sono dedicato soprattutto allo sciopero dei trasporti. Mi dispiace che una forza di maggioranza abbia votato col Pd e sottolineo con soddisfazione, invece, che la Lega ha ottenuto la rateizzazione dell’acconto di novembre da gennaio a maggio 2025. È una boccata di ossigeno e di buonsenso per quasi 300.000 contribuenti». C’è chi dice che per Forza Italia il tema delle tv è un tema sensibile, perché toccarlo? «Non rincorro i retroscena e non voglio litigare con Tajani, ma ribadisco che un anno fa Forza Italia votò la riduzione del canone. Ricordo che l’amico Berlusconi anche lui riteneva che il canone Rai fosse una gabella da limare. Io sarei per la cancellazione». Restando sulle divisioni. Anche sull’offerta di scambio di Unicredit su Banco Bpm, Lega e Forza Italia hanno idee diverse. Il ministro Tajani invoca il rispetto delle decisioni del mercato.«Le banche sono private ma svolgono un servizio fondamentale per i cittadini: chiudere sportelli, licenziare lavoratori e ridurre mutui e prestiti erogati, come successo in passato dopo acquisizioni e fusioni, non è utile al Paese e non è gradito alla Lega».Unicredit ha sede legale e centro nevralgico in Italia, anzi a Milano, e anche tanti sportelli nel Paese. Perché dice che è una banca straniera?«Perché i fondi italiani rappresentano solo l’8%. Ricordo che il presidente del consiglio di amministrazione di Unicredit è Padoan, già ministro di sinistra che non ha lasciato buoni ricordi nel sistema bancario italiano: mi riferisco ai danni fatti dal Pd nel Monte dei Paschi di Siena».
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità