2024-12-21
Salvini assolto: «Il fatto non sussiste». Sconfitti sinistra e pm pro immigrati
Esito scontato di un processo che non doveva esistere: tempo e soldi buttati solo per la vendetta meschina di Giuseppe Conte.Il processo a Matteo Salvini con l’accusa di aver sequestrato un centinaio di migranti non avrebbe mai dovuto celebrarsi. Ma se si è svolto non è interamente colpa della magistratura, anche se spesso questa è politicamente orientata. Perché nel caso in questione i giudici e le loro correnti «democratiche» c’entrano meno dei partiti. La responsabilità infatti è tutta politica, tutta della sinistra. In particolare di Giuseppe Conte, che vigliaccamente ha cercato di regolare i conti con quel leader della Lega che nell’agosto del 2019 aveva cercato di disarcionarlo. Sì, il premier per caso che ha guidato prima il governo gialloblù e poi quello giallorosso è un uomo vendicativo, e come non ha perdonato a Matteo Renzi di averlo mandato a casa, sostituendolo con Mario Draghi, non ha condonato a Salvini lo sgambetto dell’estate di cinque anni fa.La vicenda giudiziaria che ha portato l’ex ministro dell’Interno sul banco degli imputati non sarebbe mai iniziata se solo i 5 stelle avessero negato l’autorizzazione a procedere contro Salvini, come pure avevano fatto un anno prima, quando ancora erano alleati con i leghisti, per il caso Diciotti. Le vicende delle due navi sono molto simili. Solo che alla richiesta di processare il leader leghista per l’ordine che impedì lo sbarco in territorio italiano dei migranti a bordo del pattugliatore Ubaldo Diciotti il Parlamento negò l’autorizzazione a procedere. Mentre nel caso della Open arms, il cui attracco fu negato esattamente un anno dopo, la decisione dei grillini fu diametralmente opposta a quella tenuta in precedenza, perché nel frattempo la maggioranza di governo era cambiata.In pratica, i 5 stelle decisero di far pagare all’alleato divenuto avversario il tentativo di disarcionamento di Conte, provando a eliminare per via giudiziaria colui che in un solo anno era riuscito a dimezzare i consensi del Movimento raddoppiando quelli della Lega. E allo stesso tempo il Pd, sconfitto nelle urne dopo cinque anni passati con Letta, Renzi e Gentiloni, e pure ridotto al 18 per cento, cercava una rivincita affidandosi, come per anni aveva provato a fare con Silvio Berlusconi, alla magistratura. Uccidere giudiziariamente Salvini, secondo la sinistra equivaleva a uccidere politicamente il centrodestra, di cui all’epoca il leader leghista era certamente l’esponente più in vista. Quanto alle Procure, occorre ricordare la chat in cui l’allora esponente di spicco dell’Anm, Luca Palamara, a un collega che esprimeva le sue perplessità sul processo al leader leghista (all’epoca per la Diciotti), disse che sì, era sbagliato indagare Salvini, ma bisognava farlo per ragioni che nulla avevano a che fare con il Codice penale. Bisognava fermarlo. E dunque eccoci qui, a raccontare l’ennesima brutta pagina dei rapporti fra politica e magistratura. Ma soprattutto a descrivere la vigliaccheria di una sinistra che non riuscendo a conquistare il potere per via elettorale, prova ogni volta a raggiungerlo facendosi spalleggiare dalle toghe. Così fu negli anni Novanta, così è stato anche di recente. Ogni volta, i compagni sperano di arrivare nella stanza dei bottoni attraverso una scorciatoia e ogni volta gli italiani ne respingono le manovre. L’ultimo caso di cui abbiamo prova è quello che riguarda la Liguria, dove eliminato Giovanni Toti la sinistra pensava di avere la strada spianata per poter piazzare una bandierina rossa sulla Lanterna. E invece Andrea Orlando, ex ministro del Pd, è stato bocciato dagli elettori.Abbiamo visto come è finito il processo a Salvini (anche se siamo al primo grado e non è detto che o pm gettino la spugna). Gli italiani non sono stupidi e hanno capito che il giudizio contro il ministro dei Trasporti era politico, perché il leader leghista era alla sbarra per aver fatto ciò che aveva promesso agli italiani, cioè fermare gli sbarchi, e non per aver rubato o aver fatto cose contrarie al mandato ricevuto dagli elettori.In tutto ciò, resta però un tema: la sinistra, mandando a processo Salvini, ha fatto passare il principio che anche un atto politico come chiudere i porti può essere sottoposto al giudizio della magistratura. Trent’anni di storia non hanno insegnato niente. Soprattutto, non hanno fatto comprendere a chi ogni giorno si riempie la bocca parlando di democrazia, che passare la palla ai pm anche per una decisione ministeriale è la fine della democrazia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.