2021-05-07
Salvini alza il tiro sulle riaperture. «Ora seguiamo il modello Madrid»
Il leader leghista in pressing sul Cdm: «Basta con l'ideologia, gli esercizi restino in attività fino a mezzanotte». Mariastella Gelmini conferma il tagliando sul coprifuoco. Andrea Costa: «Sì al pubblico negli stadi per gli ultimi match di Serie A»La Regione, che non ha ospedali sotto pressione, penalizzata dai dati sull'incidenza del virus. In Italia prosegue il calo di ricoveri ordinari (-653) e in terapia intensiva (-60)Lo speciale contiene due articoliRiaprire, ripartire, tornare a lavorare, a vivere. Seguire il modello che ha portato il centrodestra guidato da Isabel Díaz Ayuso a stravincere le elezioni di Madrid. Matteo Salvini ha le idee chiare e la mossa già pronta: «La settimana prossima», annuncia il leader del Carroccio, «i ministri della Lega porteranno in Consiglio dei ministri la richiesta di riaprire, di ripartire, di lavorare, di giorno, di sera, al chiuso, all'aperto, dalle 10 del mattino a mezzanotte. Penso al modello Madrid», aggiunge Salvini, «dove ha stravinto la governatrice di centrodestra che da giugno dell'anno scorso ha tenuto aperte tutte le attività commerciali fino alle 23 della sera, e non c'è stata la strage degli innocenti, la situazione è stata difficile ma i dati ormai da un mese sono in costante miglioramento. Solo il pregiudizio ideologico», argomenta Salvini, «può tenere ancora chiusi in casa i negozi e gli italiani. Se da un mese diminuiscono morti e ricoverati continuare a dire state chiusi... Basta». La prossima settimana il Cdm si riunirà per effettuare al prevista verifica sull'andamento dei contagi dopo le prime, in realtà assai parziali, riaperture dello scorso 26 aprile. Salvo imprevisti, il coprifuoco verrà spostato alle 23 e verranno analizzate la possibile ulteriori mosse per consentire agli italiani un po' di libertà in più. Del resto, categorie come, ad esempio, i gestori di bar e ristoranti che non dispongono di uno spazio all'aperto, sono ancora chiusi e ridotti sul lastrico. Come se non bastasse, si moltiplicano le segnalazioni di multe e sanzioni inflitte a chi, pur non essendo in possesso della relativa autorizzazione, sta tentando di sopravvivere sistemando qualche tavolino all'esterno del proprio bar. Il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, di Forza Italia, conferma che siamo vicini a un ulteriore passo in avanti sulla strada del ritorno alla normalità: «Confidiamo», dice la Gelmini a Rai Radio 1, «che a metà maggio ci sia un check sui dati dei contagi e sulle vaccinazioni e si possa procedere a ulteriori riaperture. Il governo, appena sarà possibile non perderà tempo e darà risposte anche ai settori ancora chiusi». Sull'ipotesi di riaprire gli stadi per le ultime giornate di campionato interviene il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, di Noi con l'Italia: «Ritengo che lo stadio», sottolinea Costa a Rai Radio 1, «di per sé, sia un luogo sicuro e facilmente controllabile. Nel momento in cui abbiamo dato l'ok agli Europei e alla finale di Coppa Italia credo che un ragionamento si possa fare. Parlo di riaperture in percentuale», aggiunge Costa, «un concetto condivisibile. Il problema è legato alla gestione legato agli afflussi». E le visite dei parenti agli ospiti delle Rsa? «Le riaperture alle visite parentali nelle Rsa», argomenta Costa, «sono una scelta di umanità, mi auguro che in tempi rapidissimi, già dalla prossima settimana, si possa consentire alle persone di far visita ai loro cari. Per disciplinare gli ingressi i criteri saranno tre: dimostrare di aver fatto il vaccino o aver contratto il Covid nei sei mesi precedenti alla visita, oppure avendo un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti alla visita». Ottimista anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che ovviamente invita anche alla cautela: «I numeri delle ultime settimane», spiega al Corriere della Sera, «indicano chiaramente una riduzione della circolazione virale. Se questo contesto indubitabilmente ci deve indurre all'ottimismo», aggiunge Locatelli, «al tempo stesso non deve farci cadere nell'illusoria percezione di essere fuori dal problema». Dal Pd arrivano dichiarazioni aperturiste: «Vedo che i dati sono incoraggianti», sottolinea il senatore dem Andrea Marcucci, a L'aria che tira, su La7, «mi aspetto una attenuazione del coprifuoco, alle 11 o a mezzanotte. Per metà maggio, mi auguro siano possibili nuove riaperture». Anche il segretario pd, Enrico Letta, cambia linea: «Un'estate di successo del turismo», scrive su Twitter, «più e meglio della scorsa. È possibile. Le proposte che abbiamo fatto per gli esercenti, le famiglie, gli albergatori le agenzie di viaggio. Fondamentale che ora le riaperture avvengano in sicurezza per evitare di discutere di richiusure». Si discute anche del green pass. Il documento sarà rilasciato dalle autorità sanitarie competenti a chi è stato vaccinato (con immunizzazione completa), a chi ha eseguito un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore o chi è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi. Il green pass servirà a spostarsi liberamente tra le regioni e a partecipare a spettacoli e eventi sportivi. Il premier Mario Draghi ha annunciato il via alla distribuzione dei certificati dal prossimo 15 maggio, ma ieri il Garante della privacy, Pasquale Stanzione, in audizione davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali, Giustizia e Affari sociali della Camera, ha sottolineato che «è opportuno introdurre una precisazione che escluda l'utilizzo dei pass per finalità diverse da quelle espressamente previste dal decreto legge». «Noi contiamo», sottolinea il ministro Gelmini, «che già nel tagliando di metà mese ci siano anche le disposizioni sul green pass. È uno strumento importante che agevolerà la riaperture e favorirà il turismo in sicurezza. La nostra intenzione è di estenderlo il più possibile».