2023-12-11
Salviamo i padri da chi vuole «rieducarli»
C’è un filo rosso che lega illuminismo, marxismo e ideologia gender: l’odio per il passato cristiano che ha reso grande l’Occidente. L’ultimo bersaglio è il «patriarcato», perché è difficile arrivare alle anime e ai corpi dei bambini finché c’è un vero uomo a difenderli.C’è un infinito numero di libri che preannuncia la dipartita della civiltà occidentale. Comincia nel 1922 Oswald Spengler con il poderoso saggio Il tramonto dell’Occidente. La storia gli ha dato ragione. L’Occidente, nato col cristianesimo, non può sopravvivere alla perdita del cristianesimo. La crisi ideologica determina quella demografica, con conseguente autoestinzione. L’Illuminismo ha causato l’inizio della crisi. All’inizio del XX secolo l’Occidente era già tragicamente al tramonto, ed è questo che dimostrano le due mostruose religioni atee che compaiono in Europa, il comunismo sovietico e il nazismo tedesco, entrambi figli più o meno legittimi del marxismo, ideologia violentemente anticristiana. Il marxismo è a sua volta una sottocultura dell’Illuminismo, che è stata un’ideologia dove le lucine accese sono state francamente poche. Gli illuministi hanno avuto però una spettacolare capacità di marketing, si sono inventati da strampalata teoria che qualsiasi cosa ci sia stata prima della loro pochissima arte e della loro poca scienza, fosse solo trascurabile pattume. Nel cristianesimo i bambini sono stati assassinati, certo, soprattutto in guerra. Ma non è mai successo che sia stato dato l’ordine scritto di assassinare bambini. Succede nella Rivoluzione francese, nata dall’Illuminismo. Quando bisogna annientare la rivolta della Vandea, a Parigi è dato l’ordine scritto di assassinare anche donne e bambini. Il generale che compì la mattanza, François Joseph Westermann, detto il macellaio della Vandea, andò a riferire in Parlamento, con orgoglio, di aver ucciso i futuri controrivoluzionari anche nel ventre delle loro madri. Il terzo movimento anticristiano, figlio del marxismo e nipote per parte di padre dell’Illuminismo, è il ’68, come ci ricorda Eugenio Capozzi nel suo L’autodistruzione dell’Occidente. Il ‘68 pretende di creare un umanesimo ateo. La brillante idea è di Jean Paul Sartre, mediocre scrittore, filosofo del nulla, collaborazionista della Repubblica di Vichy, firmatario del manifesto dei pedofili pubblicato nel ’74 da Liberation. Sartre odia la famiglia patriarcale, caratteristica comune a tutti gli affascinati dalla pedofilia, da Jean-Jacques Rousseau a Mario Mieli, passando per Foucault, anche lui firmatario del famoso manifesto dei pedofili. Fino a quando c’è il padre a proteggerlo, è molto difficile arrivare al corpo del bambino. Umanesimo ateo suona benissimo, in realtà apre le cataratte del disastro. Dove non c’è una religione, non c’è una legge morale, non si distingue il bene dal male. Dove salta la distinzione tra bene e male, salta la distinzione tra vero e falso, quindi tra reale e irreale. La necessità dei popoli di avere identità e frontiere che difendano il loro diritto a parlare la loro lingua, festeggiare le loro feste, avere sicurezza nelle strade, viene cancellata. La destabilizzazione dei popoli attraverso una immigrazione massiva gestita in maniera criminale da élite criminali è venduta come una bella festa. Si sono create parole prive di senso, come «multiculturale» e «inclusione», che diventano le museruole per imporre l’arbitrio più assoluto. E dopo l’immigrazionismo invasore spacciato per festa multiculturale, arriva l’ultimo mostro travestito da folletto arcobalenato e gentile, la libertà sessuale con il suo bimbo bastardo, il gender. Come ha spiegato George Orwell, quando salta la morale sessuale, la civiltà muore. E come spiega Giulio Meotti nel suo libro Gender, salta anche la biologia, uomo e donna smettono di essere entità biologiche con la potenzialità della riproduzione, e diventano opinioni. La antropologa e anticristiana Judith Butler afferma che il sesso non esiste e invece di essere ricoperta di pernacchie in un Occidente in autodistruzione diventa maestro di pensiero. Il senso di colpa dell’Occidente e il vittimismo delle minoranze sessuali, etniche, razziali e religiose, che sarebbero state oppresse per secoli dal potere ereditario conferito al maschio bianco eterosessuale, hanno reso queste scempiaggini il dogma del nuovo millennio. Chi afferma la verità, cioè che gli uomini sono uomini e le donne sono donne, è cacciato dalle università statunitensi e anche inglesi come l’ultimo del mentecatti. La signora Rowling che valorosamente dichiara che non esistono donne trans, ma uomini con protesi mammarie, rischia il linciaggio. Altro libro sul disastro suicidario dell’occidente è Il capolinea dell’Occidente di Paul Craig Roberts, che pone l’accento sul suicidio economico, che sarebbe incomprensibile se non ricordassimo l’agenda 2030: non avrai nulla e sarai felice. Tutta l’economia degli ultimi anni ha come scopo l’impoverimento totale della maggioranza della popolazione. L’economia green ha come scopo cittadini senza auto e senza casa, troppo poveri per mettere al mondo figli, che peraltro sono produttori di CO2 quindi meglio lasciar perdere. La cultura femminista, la cultura woke, il green, il femminismo, l’omosessualismo, l’immigrazionismo hanno come unico scopo l’abbattimento del patriarcato cristiano, che è il pilastro della civiltà occidentale, quello che ci ha reso invincibili. Noi siamo, o meglio siamo stati, i signori della filosofia, della scienza, della tecnica. Dell’arte, della letteratura, della musica, delle esplorazioni. La nostra civiltà era troppo forte per potere essere distrutta per omicidio, sta andando verso la distruzione mediante suicidio. La filosofia produce pensieri dementi, che hanno nel non pensiero della Butler il loro apogeo. La nostra storia rinnega sé stessa. I milioni e milioni di europei finiti schiavi dell’islam scompaiono, noi che siamo la civiltà che ha rinnegato e sconfitto lo schiavismo diventiamo il nemico da abbattere per il movimento dei Blm (la sigla vuol dire «le vite dei neri contano», ed è il nome dato al movimento del razzismo antibianco), per il movimento woke (tutta la storia di quello che è occidentale e cristiano deve essere distrutta), per gli ecodeficienti che costringono i cittadini a passare ore e ore ingabbiati nelle loro auto, per le case farmaceutiche che sono diventate proprietarie dei nostri corpi in nome del diritto alla salute. Dovendo rappresentare il suicidio dell’Occidente, quelle che sceglierei come immagini paradigmatiche sono i funerali di Giulia Cecchettin, massacrata dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Essere ammazzate è una disgrazia, non è un merito, quindi il fatto che i funerali siano stati faraonici e trasmessi da maxischermo potrebbe avere un senso solo se la giovane Cecchettin fosse l’unica donna uccisa da un fidanzato, un ex fidanzato o un mancato fidanzato, in una nazione dove nessun uomo è mai stato ucciso per motivi passionali da una donna, o anche da un altro uomo, e dove non sia mai esistito il povero Luca Varani, torturato a morte da due gay per il piacere di farlo. Che un orrendo episodio di cronaca nera sia stato trasformato in una colpa collettiva, con obbligo di espiazione collettiva mediante rieducazione obbligatoria è un gesto che dimostra come il suicidio sia compiuto.
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