2023-12-19
Sala si compra la M4: indebita Atm e regala 228 milioni di euro ai privati
Blitz del sindaco: entro il 31 dicembre la linea blu della metropolitana di Milano diventerà totalmente pubblica. Spera di metterne sul mercato la gestione una volta finiti i lavori. E si apre un altro fronte con la sua coalizione.Il regalo di Natale. È stato impacchettato e infiocchettato in fretta dalla giunta milanese di Giuseppe Sala, impaziente di far comprare alla società di trasporto pubblico Atm il 33% di M4, altrimenti nota come la «linea Blu». Entro il 31 dicembre la metropolitana più lenta della storia (costata due miliardi e in ritardo di dieci anni), diventa totalmente pubblica in cambio di 228 milioni destinati a finire nelle casseforti di imprese private come Hitachi, WeBuild, AnsaldoBreda, Partecipazione Italia, Sirti, Merc Mec, che ne detengono le azioni.Un autentico blitz dell’amministrazione, un cadeau sotto il discusso albero di Natale di Gucci in Galleria. Un regalo, ma a favore di chi? Di sicuro delle imprese che incassano la cascata di milioni, soldi sicuri per la cessione delle quote private di un’opera che sarà finita solo fra un altro anno, sempre che nel frattempo negli scavi non vengano trovati reperti romani (sotto la Milano romana delle fermate Sant’Ambrogio e De Amicis era peraltro molto difficile non trovarne). Un regalo non certo fatto ai milanesi perché Atm (destinata a indebitarsi per 150 milioni di prestiti dalle banche) utilizza soldi pubblici derivati da ticket e abbonamenti dei cittadini.L’interrogativo sulla decisione deriva soprattutto da un fatto: il Comune era già proprietario del 66% delle azioni, quindi avrebbe comunque avuto la piena governance dell’infrastruttura. È singolare l’intento di arrivare al 100%, tra l’altro galoppando in modo sorprendente. Riguardo alla quota del 31% al vaglio degli advisor, nella proposta di modifica del Comune di Milano si legge che «gli esercizi valutativi non includono le risultanze delle attività di Due diligence, non disponibili alle date di rilascio dei documenti». Eppure, vai col tango.Una scelta fuori linea rispetto alla politica di Sala, fin qui quasi parossistico nel voler privatizzare tutto ciò che gli capitava sottomano: dalle piscine comunali alle case popolari, dalle piazze da ristrutturare come piazzale Loreto fino agli spazi pedonali affittati per decenni a bar e pasticcerie con la strategia del dehor selvaggio. Un cambio di rotta evidente anche rispetto al recente passato riguardo alla mobilità su rotaie. Nel 2017, come ha sottolineato Il Fatto quotidiano, i vertici dell’Atm avevano chiesto al Comune di poter comprare le quote della M5 (la «linea Viola») messe in vendita da Astaldi per poi rivenderle con un’asta. A sostenere l’idea c’era anche un diritto di prelazione. Allora il sindaco e l’assessore al Bilancio, Roberto Tasca, bloccarono tutto perché «Atm non deve fare finanza».Sulla M4 avviene il contrario. Il Comune compra l’intera rete, fa indebitare pesantemente Atm (già uscita con la schiena dolorante dagli anni della pandemia) nella speranza di ottenere crediti bancari con il peso politico dell’ente pubblico. Per poi mettere sul mercato la gestione della linea che porta all’aeroporto di Linate, rivalutata dal funzionamento a pieno regime. Sala spiega la scelta in modo ideologico: «Sono convinto che le reti debbano essere pubbliche», sottolinea folgorato sulla via di Damasco. E aggiunge: «Il problema di tenuta dei conti sul trasporto pubblico locale è gravissimo in una realtà come Milano dove abbiamo preso anche dei rischi». Poi la consueta tirata contro Roma: «Non ci sono segnali che qualcuno ci verrà ad aiutare sui conti dell’Atm. Lontano da me prendermela con questo governo perché è la storia degli ultimi governi che non ci stanno aiutando. Questa è una soluzione perché io non voglio aumentare il costo del biglietto».Secondo il direttore generale di Atm, Arrigo Giana, «l’acquisto immediato del pacchetto privato ha portato a uno sconto: 228 milioni invece di 253. Peraltro i patti parasociali prevedevano che l’azienda pubblica avrebbe dovuto acquistare una parte delle quote private a lavori conclusi, quindi a fine 2024».La decisione ha creato strascichi polemici all’interno della stessa maggioranza. La sinistra-sinistra e i Verdi sono in grande imbarazzo («Una scelta incomprensibile che va contro gli interessi dei cittadini»). Ormai il sindaco è in rottura prolungata con la parte green degli alleati. Nei giorni scorsi anche la decisione di trasformare il Bosco di via Falck in una grande operazione immobiliare sui terreni della Curia, con il sacrificio di numerosi platani, ha fatto venire la gastrite agli ambientalisti, che si sono messi di traverso con una caterva di obiezioni. Tempi duri per la coalizione arcobaleno.Sulla vicenda M4 l’opposizione prepara le barricate. Alessandro Verri, capogruppo della Lega in consiglio comunale, fotografa così la situazione: «Mentre Atm taglia le corse, taglia i mezzi di superficie, peggiora la qualità del servizio e non garantisce la sicurezza dei suoi dipendenti e degli utenti, vengono spesi centinaia di milioni per acquistare quote di una società di cui si è già soci di maggioranza. Un regalo ai privati. Inoltre ci sono le modalità di arrivo in aula della delibera: le opposizioni non hanno il tempo di approfondire e discutere. Questa giunta assume sempre di più atteggiamenti dittatoriali».
Ecco #DimmiLaVerità del 30 ottobre 2025. Ospite la senatrice calabrese della Lega Clotilde Minasi. L'argomento del giorno è: "La bocciatura del ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti"