2023-04-27
Il sindaco di Milano scende sulla terra e avvisa che ci sono i ladri nel suo metrò
L’annuncio di Beppe Sala sui mezzi per mettere in guardia dalle borseggiatrici. Manca soltanto: «Noi ve l’abbiamo detto, ora sono affari vostri».A Milano, con il solito tempismo della lumaca, si sono accorti che a bordo delle metropolitane ci sono le borseggiatrici. «Attenzione presenza di borseggiatrici e borseggiatori», questo annuncio viene ripetuto sulle linee della metropolitana milanese prima di annunciare la prossima stazione di arrivo dei vagoni. Io sono del mestiere, non nel senso che mi aggiro borseggiando nella metropolitana del capoluogo lombardo, ma nel senso che la trasmissione da me condotta, Dritto e Rovescio, se ne è occupata e se ne occuperà anche stasera avendo, tra l’altro, una di queste «signore» menato, con tanto di sangue che gli scorreva sul viso, uno dei ragazzi che le fotografava. L’annuncio è quasi perfetto ma occorrerebbe aggiungere, per raggiungere la perfezione, due parole alla fine e verrebbe fuori così: «Attenzione presenza di borseggiatrici e borseggiatori. Cazzi vostri». Così il messaggio sarebbe un messaggio veritiero perché vorrebbe dire in pratica questo: noi vi abbiamo avvisato, uomo (o donna) avvisati, mezzi salvati. In altri termini ancora: noi la coscienza l’abbiamo pulita perché vi abbiamo avvisato, per il resto vedete voi cosa fare. L’annuncio si presta a diverse opzioni di comportamento da parte dei passeggeri. La prima è non prendere la metropolitana. Alternative? A piedi, la bicicletta, il monopattino, il risciò, il calesse, il cavallo, ma soprattutto il somaro che somiglia in modo inverosimile a chi ha pensato a questa iniziativa. La seconda ipotesi, prima di quella estrema, violenta, antiambientalista e forse anche un po' omofoba dello spray urticante, è la fornitura (se ne trovano di eccezionali a Riccione) di pistole o fucili ad acqua e/o gavettoni d’acqua come se fossimo tra le sdraio e gli ombrelloni ad agosto. Questa soluzione si adatta particolarmente alla stagione invernale perché in quella estiva potrebbe addirittura rappresentare un sollievo per i passeggeri, comprese le borseggiatrici. La terza ipotesi ha del taumaturgico o, se volete, del sovrannaturale: fornire ai passeggeri la immaginetta riproducente il volto del sindaco Beppe Sala da usarsi a mo’ di esorcismo puntandola verso le borseggiatrici o i borseggiatori al grido di: «Convertiti e smettila di borseggiare o il maligno prevarrà su di te». A parte che, ormai, lo sa anche il gatto della mia vicina che sulla metropolitana milanese ci sono le borseggiatrici che sono, per la stragrande maggioranza, rom. A parte che non è che prima di questi messaggi i passeggeri andavano in metropolitana belli tranquilli con il portafogli in bellavista e contando i soldi che avevano a disposizione, sono anni che le passeggere tengono la borsa stretta o sull’addome o sul seno come se fosse il marsupio di un canguro. Qualcuna di esse, tanto stringeva la borsa al petto, che è andata in crisi respiratoria per la paura fottuta che qualcuno si appropriasse della borsa stessa. Essendo che praticamente tutta Milano oramai conosce il volto di quelle borseggiatrici, è possibile mai che tutto il fattibile dell’azienda delle metropolitane e della giunta comunale si restringa ad un annuncio che sembra scritto da un comico di avanspettacolo? Ma io mi domando e dico: con quel gruppo di cervelli che popolano le stanze del potere comunale e della direzione delle metropolitane milanesi, possibile mai che non siano stati capaci di partorire (anche in modo podalico, lo diciamo perché molte iniziative sembrano pensate più con i piedi che con la testa) un’ideuzza, un provvedimentino, un cacchio di cosa qualsiasi che non sia ridicola, offensiva, oltraggiante e, per chi è superstizioso, anche malaugurante che di questa pagliacciata dell’annuncio. Pensano forse di intimidire le borseggiatrici? Pensano di ovviare così al problema del borseggio? Come dicono a Milano: Rob de Matt.Non c’è da meravigliarsi: questo è il modo, la convinzione, l’efficacia e la serietà con i quali viene affrontato il problema della sicurezza a Milano. Io fossi nel sindaco non mi fermerei qui ma, intrapresa la strada, proseguirei con coraggio e determinazione e registrerei un messaggio che poi - collocando in tutte le periferie dei potenti altoparlanti - rivolgerei alla popolazione alle ore di colazione, pranzo e cena. Il messaggio dovrebbe, grossomodo, recitare così: «Cittadine e cittadini, giovani ed anziani, donne in attesa, puerpere, bambini, attenti, in periferia si rischia. Occhio a dove mettete piede, potreste pestare un escremento, vero o simbolico. Prendete tutte le precauzioni del caso, sapendo che noi non possiamo fare una beata minchia, né ne abbiamo l’intenzione e tanti cordialissimi saluti e ferventi auguri dal vostro sindaco Beppe Sala. Viva il Comune! Viva l’Italia! Viva l’Unione europea».
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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