2025-07-11
Rubio vede Lavrov: «C’è un’idea sull’Ucraina»
Il tavolo dell'incontro tra Marco Rubio e Sergej Lavrov in Malesia (Getty Images)
Il segretario di Stato Usa dopo l’incontro in Malesia col ministro degli Esteri di Mosca: «La sottoporrò a Trump. Non porterà automaticamente alla pace ma potrebbe aprire la strada». Zelensky alza i toni: «Il cessate il fuoco non arriverà presto».Mentre a Roma si parla della ripresa dell’Ucraina, sul fronte opposto il segretario di Stato americano, Marco Rubio, si è incontrato con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e non è stato un buco nell’acqua. Pare infatti che si possa aprire uno scenario inedito nelle proposte per arrivare alla pace.Nel bilaterale tra i due, avvenuto a Kuala Lumpur a margine del forum regionale dell’Associazione delle nazioni del Sud Est asiatico (Asean), è stata infatti condivisa una «nuova idea». E Rubio, seppur puntualizzando che non è ancora «qualcosa che garantisce la pace», ha sottolineato ai giornalisti che «potrebbe potenzialmente aprire la strada a un percorso», trattandosi di «un approccio nuovo e diverso» da parte di Mosca. E che dunque la trasmetterà al presidente americano, Donald Trump. Il segretario di Stato Usa ha proseguito dicendo: «Abbiamo bisogno di vedere una tabella di marcia che indichi come questo conflitto possa concludersi. E poi abbiamo condiviso alcune idee su come potrebbe essere». Il colloquio di 50 minuti è stato «importante» ma anche «franco», con Rubio che ha recriminato il fatto che «non ci sia stata maggiore flessibilità da parte russa per porre fine a questo conflitto», ricordando anche che il tycoon è «deluso e frustrato» per questo motivo. E se il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non è fiducioso sulla fine della guerra, visto che da Roma ha dichiarato: «La Russia desidera ancora andare avanti con la guerra e questo significa che il cessate il fuoco non arriverà a breve», c’è chi ha già preparato tutto per il dopo. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, e il presidente francese, Emmanuel Macron, hanno rivelato: «Abbiamo un piano pronto da attuare nelle ore successive alla firma di un cessate il fuoco» che coinvolge le forze di peacekeeping.Tornando al bilaterale tra Washington e Mosca, Rubio ha confermato che gli Stati Uniti resteranno «coinvolti laddove» vedono «opportunità per fare la differenza». E sembra che saranno fissati altri incontri tra la Russia e gli Stati Uniti orientati a normalizzare i rapporti «nel prossimo futuro». A renderlo noto è stato il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov. Riguardo invece ai negoziati tra Mosca e Kiev, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha continuato a ribadire che non si sono fermati, sostenendo che la Russia aspetta la risposta ucraina sul terzo round. Ha comunque messo in chiaro che «l’operazione militare speciale continuerà e la realtà sul campo cambierà ogni giorno», nonostante si preferisca «raggiungere gli obiettivi con mezzi politici e diplomatici pacifici».Oltreoceano però non c’è alcuna marcia indietro da parte del Congresso americano riguardo alle sanzioni contro la Russia. Il provvedimento proposto dai senatori Lindsey Graham e Richard Blumenthal avrebbe il sostegno dei repubblicani. La questione sarà affrontata la prossima settimana dallo speaker della Camera Mike Johnson e dal leader dei repubblicani in Senato John Thunes. Ma non solo: due funzionari statunitensi hanno riferito a Reuters che è ricominciato l’invio di armi americane a Kiev. Si tratterebbe di proiettili di artiglieria da 155 mm, oltre a missili Gmlrs, mentre non si hanno notizie in merito ai Patriot. Nonostante ciò, Zelensky ha affermato ieri di avere «un dialogo positivo» con Trump riguardo al sistema di difesa statunitense. E ha chiarito di aver richiesto «10 sistemi Patriot», di cui, al momento, «la Germania ha detto che potrà pagarne due, la Norvegia quattro e con l’Italia c’è l’accordo per uno». A questo proposito, Rubio ha detto: «Ci sono batterie Patriot disponibili in diversi Paesi in Europa, eppure nessuno vuole separarsene. Spero che la situazione cambi». Tra le intenzioni del leader di Kiev rientra anche quella di attuare cambiamenti al ministero della Difesa. L’Ucraina, comunque, si è intanto assicurata dal Regno Unito la fornitura di 5000 missili di difesa anti-ì area Thales. Nell’accordo, firmato a Roma, si conferma anche l’impegno del governo Starmer di inviare 283 milioni di sterline in aiuti a Kiev l’anno prossimo. Spostandosi sul campo, nella notte l’Ucraina e la sua capitale sono state colpite da massicci raid russi. A comunicarlo è stato lo stesso Zelensky, che su Telegram ha avvertito che Mosca ha lanciato «18 missili, inclusi missili balistici e circa 400 droni d’attacco, di cui quasi 200 erano Shaheed». Ha quindi sollecitato a «essere più rapidi con le sanzioni» contro il nemico. E a Kiev si contano almeno due morti, mentre la redazione di Channel 5 ha subito gravi danni. Ma nella capitale è stato eliminato anche il colonnello del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), Ivan Voronych: l’uomo è stato ucciso da cinque colpi di pistola con il presunto assalitore che è stato identificato. Anche nel Donetsk sono state registrate due vittime. Dall’altra parte della barricata, il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha avvertito che sono tre le persone uccise dagli attacchi ucraini, mentre il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha avvertito che sono stati neutralizzati due droni di Kiev diretti sulla città.
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