2021-12-01
Rottamazione, lo sforzo del governo: la scadenza slitta soltanto di 9 giorni
Prorogato il pagamento delle rate e del saldo e stralcio previsti ieri. Irap al 31 dicembre.Arriva una mini proroga di soli 9 giorni per la rottamazione-ter e il saldo e stralcio. Ieri la commissione Finanze del Senato ha approvato l’emendamento del governo al decreto fiscale che proroga il pagamento delle cartelle esattoriali al 9 dicembre, con un periodo di tolleranza che arriva fino al 14. L’esecutivo ha spiegato che per il momento non era possibile fare di più per ragioni di copertura, nonostante il pressing dei diversi partiti della maggioranza. E infatti, subito dopo l’approvazione della proroga è arrivata la stoccata di Forza Italia che chiede di più: «È una buona notizia, ma il termine fissato al 9 dicembre per la nuova scadenza della rottamazione-ter e del saldo e stralcio è decisamente troppo vicino. Parliamo di uno slittamento di soli pochi giorni, il che significa che tra meno di due settimane il problema si riproporrà per chi, anche a causa dello stop delle attività nei mesi più duri della pandemia, non è nelle condizioni di pagare quanto dovuto. Bisogna fare assolutamente di più, vanno previsti tempi più lunghi per aiutare realmente questi contribuenti in difficoltà con un rinvio selettivo al 2022». Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fratelli d’Italia, secondo cui «la commissione Finanze del Senato ha approvato l’emendamento del governo al decreto Fiscale che proroga al 9 dicembre il pagamento di tutte le rate sospese causa Covid della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, a fronte della nostra proposta di rinvio al 2022 con nuova rateizzazione. Una sola parola: vergogna!». Lo dichiara Lino Ricchiuti, responsabile del Dipartimento imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia. Rincara la dose anche la Lega che reputa «incommentabile» la proroga: «Bisogna riaprire la rottamazione-ter, prevedere un riscadenziamento in 5 anni e fare anche la rottamazione-quater. Qualsiasi altra cosa è un palliativo. Nove giorni non è nemmeno un palliativo, è incommentabile», dice Alberto Gusmeroli, responsabile fiscale della Lega. Un passo in avanti è invece stato fatto per quanto riguarda l’Irap. L’ emendamento approvato al dl Fisco presentato da Forza Italia nelle commissioni Finanze e lavoro al Senato prevede infatti come in caso di errata applicazione delle disposizioni previste dalla disciplina europea sul «quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid», l’Irap non versata sarà dovuta senza sanzioni né interessi entro il primo gennaio 2022. Il termine precedente era stato fissato al 30 novembre. Altro punto è poi tutta la questione del patent box, che aveva causato non pochi attriti tra i vari partiti. Il governo ha però fatto sapere di non voler introdurre variazioni all’interno del dl fiscale, impegnandosi a riformulare la norma all’interno della legge di Bilancio. Per quanto riguarda il calendario del decreto legge fiscale, secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, il documento dovrebbe essere approvato nelle commissioni Finanze e Lavoro del Senato «al massimo in serata (ieri, ndr) o qualche ora più tardi».Per D’Incà si dovrebbe andare in Aula oggi per chiudere entro la settimana, confermando inoltre che «si sta lavorando al maxi emendamento» su cui l’esecutivo Draghi porrà la fiducia. Sulle tempistiche la certezza inizia però a vacillare, dato il serrato confronto politico: «Le commissioni Finanze e lavoro del Senato hanno bisogno di più tempo per completare l’esame degli emendamenti al decreto fiscale», annuncia il presidente della commissione Finanze, Luciano D’Alfonso, intervenendo all’assemblea di Palazzo Madama. «Le due commissioni hanno iniziato l’attività di votazione fino al quarto articolo. Abbiamo altri 13 articoli da votare con il collegato emendamenti. Contiamo di terminare, se arriva a frutto l’attività di confronto politico, a sera avanzata considerando anche la possibilità delle prime ore della notte». Il nodo principale da sciogliere resta infatti l’opposizione di Fratelli d’Italia che già nella notte di lunedì ha messo in atto un forte ostruzionismo bloccando i lavori della commissione che sono ripresi nella giornata di ieri. Andrea De Bertoldi, senatore di Fdi, ha spiegato come non ci sono le «condizioni per un accordo. O arriva un segnale» dal governo su alcuni temi centrali che l’opposizione propone o «andremo avanti» come lunedì notte. Sul tema però D’Incà rassicura che l’esecutivo «sta lavorando».