Ritratti | Luigi Orlando, il re del rame

Il ventiseiesimo podcast di Ritratti è dedicato a Luigi Orlando. Per 45 anni è stato il timoniere di uno dei maggiori gruppi industriali di casa nostra. Con Gim e Smi ha avuto un ruolo da protagonista in quella complessa ragnatela di interessi finanziari e industriali che dopo la guerra ha legato diverse grandi famiglie accompagnando l’impresa italiana fino all’alba del terzo millennio. Con Pirelli, Lucchini, Pesenti e gli Agnelli - e sotto l’accorta regia di Enrico Cuccia e della sua Mediobanca - ha creato la rete di partecipazioni azionarie incrociate e di patti di sindacato che per anni ha condizionato e plasmato la storia imprenditoriale del Belpaese. Il cosiddetto ”salotto buono” che per molte di queste dinastie era anche una sorta di polizza assicurativa, fondamentale per superare grazie all´aiuto reciproco i momenti più difficili. Qui vi raccontiamo la sua storia. Buon ascolto.

Ritratti | Angelo Rizzoli, dall'orfanotrofio al colosso editoriale

Imprenditore, editore e produttore cinematografico, inizia la sua carriera come tipografo e stampatore. L'impegno nel mondo del cinema lo porta a finanziare un film che susciterà un coro di proteste ma che poi incasserà un enorme successo al botteghino e un premio Oscar: La dolce vita di Fellini.

Ritratti | Safra Catz, la regina della Nuvola

E’ una delle donne più potenti non solo della Silicon Valley ma del mondo tech. Di certo è stata una delle prime manager a far volare la nuvola, i servizi del cloud computing che sono diventati fondamentali per la nostra vita digitale.

Ritratti | Pellegrino Capaldo, addio al banchiere-professore

Banchiere, economista e consulente del Vaticano, protagonista della finanza italiana per diversi decenni, docente universitario e personaggio di spicco del mondo politico. Questo podcast di Ritratti è dedicato a lui e alla sua storia.

Ritratti | Barbe Nicole Ponsardin Cliquot, la dama delle bollicine

Nonostante la storia dello champagne sia pervasa da uomini, illustri, nessuno ha avuto il ruolo di madame Ponsardin, vedova Cliquot. Se oggi possiamo amare questo vino lo dobbiamo dunque, soprattutto, a una donna.

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