Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.
(IStock)
Di agnello o pecore si parla quasi solo in occasione della festa di Pasqua. Eppure chi ama il loro gusto particolarmente saporito li può proporre in varie altre occasioni.
Davide Cassani (Getty Images)
Parla l’ex ct della Nazionale Davide Cassani, che commenterà la corsa rosa per la Rai: «Roglic parte favorito, ma senza troppe certezze. Duello tra lui e Ayuso? Non escludo sorprese, attenzione anche al nostro Tiberi».
- C’è chi dice entro sei mesi, chi nel 2027 o dopo. Ma, al di là delle date, gli analisti concordano: l’invasione cinese ci sarà. Stati Uniti all’erta.
- Il generale Giorgio Battisti: «Il Dragone fa ancora fatica a condurre operazioni anfibie su larga scala. La strategia avversaria? Il logoramento».
- Il governo cinese ha sperimentato una piattaforma galleggiante per scaricare mezzi e soldati.
Lo speciale contiene tre articoli.
Vannia Gava (Imagoeconomica)
Il viceministro dell’Ambiente: «Siamo un Paese manifatturiero: imitare Madrid sarebbe una tragedia. La sicurezza la dà il gas».