2025-01-02
Rissa in un hub per minori stranieri. A Bologna resta ferito un militare
Il giorno prima erano stati dati alle fiamme materassi e coperte dentro un magazzino.Un’altra sommossa ha interessato il centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Villa Angeli, a Sasso Marconi (Bologna). Il bilancio è di un carabiniere ferito e un magazzino incendiato, mentre un diciassettenne è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.A chiamare le forze dell’ordine per avvisarle della sommossa in corso è stato proprio il persona della Onlus che gestisce la struttura. Il centro ospita, per un numero non maggiore di 30 giorni ciascuno, dai 30 ai 40 minori stranieri non accompagnati provenienti da diverse parti del mondo. Un terreno fertile, viste le diversità, per veder sorgere conflitti e ostilità tra i ragazzi. Anche la sera precedente alle aggressioni, i carabinieri erano dovuti intervenire dopo esser stati chiamati dai vigili del fuoco, a loro volta sopraggiunti per spegnere un incendio doloso innescato appiccando materassi e coperte di lana. Secondo la stampa locale, l’intervento tempestivo del personale del centro era stato sufficiente, con estintori, a spegnere le fiamme già prima dell’arrivo dei soccorsi.Il giorno seguente, invece, è stata la volta di uno scontro tra due gruppi di minori provenienti da Paesi diversi: tunisini da un lato, egiziani dall’altro. All’arrivo delle forze dell’ordine, un diciassettenne egiziano era armato di una lastra di vetro presa da un portone danneggiato, pronto a colpire un rivale tunisino. Un carabiniere è rimasto ferito alla tempia, fortunatamente in modo non grave, proprio nel bloccare il braccio del primo. L’autore dell’aggressione è stato dunque arrestato con le accuse di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, fermo convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minori dell’Emilia-Romagna, che ha destinato il giovane egiziano a una comunità.Il problema delle violenze nei centri per minori non accompagnati, d’altra parte, non è nuovo nel Bolognese. Lo scorso luglio le forze dell’ordine, su disposizione della Direzione centrale anticrimine, hanno eseguito un maxi blitz in 15 comunità, 12 delle quali a Bologna, due a Valsamoggia e una a Monghidoro. L’operazione è arrivata in seguito a diverse segnalazioni, riportate dal personale delle stesse strutture di accoglienza, in merito a fatti illeciti commessi dai giovani ospitati. I controlli, spiegava allora il questore Antonio Sbordone, avevano avuto origine «dalle segnalazioni degli operatori che ci parlano di difficoltà oggettive a trattare con dei ragazzi che hanno difficoltà». Già l’anno scorso padre Giovanni Mengoli, presidente Gruppo Ceis che a Bologna, nella Casa Merlani, ospita minorenni non accompagnati, spiegava a Repubblica delle «problematiche culturali» esistenti, «che si aggiungono in alcuni casi all’uso di sostanze» e «generano dei problemi che nessuno riesce bene a governare». Gli oltre 200 agenti dispiegati hanno sequestrato mazze da baseball, cacciaviti, coltelli, sostanze stupefacenti e varia merce rubata, tra cui 12 cellulari, diversi computer portatili e altri beni.Di episodi di violenza con protagonisti minori stranieri non accompagnati, ospitati nei diversi centri, è piena la cronaca locale del Bolognese. Sempre a luglio del 2024, un ventiduenne italiano e due giovani tunisini, uno di 18 e l’altro di 17 anni (incontratisi proprio in un hub di accoglienza al loro arrivo in Italia), sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata e sequestro di persona, a seguito di un’indagine avviata il 29 maggio precedente. La vittima trentasettenne si era lanciata dalla finestra per sfuggire agli aggressori.
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Cesare Parodi (Imagoeconomica)
(Ansa)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Come si fa a parlare di attentato alla Costituzione, non si può fare attraverso una legge prevista dalla stessa Costituzione. Siamo alla schizofrenia». «Se la magistratura si aggrega alla politica in una lotta elettorale, sarà interpretata dalla cittadinanza come soggetto politico e perderebbe il connotato di imparzialità e indipendenza che un magistrato deve avere. Quando ho detto questo, mi è stato obiettato di aver paura di perdere il referendum, ma se vinciamo nella fisiologia della politica, la magistratura subirebbe una sconfitta politica che non è mai indolore».