2021-12-29
Il rischio paralisi fa cedere i rigoristi. Arriva il «condono» delle quarantene
Oggi Cts e governo decidono sull’isolamento per i vaccinati dopo il contatto con un positivo. Sarà ridotto o addirittura eliminato.«Penso che andremo verso una riduzione della quarantena per i vaccinati, così la situazione è insostenibile. Stiamo verificando se basta una circolare del ministero della Salute o occorrono altri strumenti: ne discuteremo in Consiglio dei ministri»: così un autorevole esponente del governo guidato da Mario Draghi conferma alla Verità le indiscrezioni delle ultime ore. La riunione di oggi alle 11 del Comitato tecnico scientifico darà, salvo clamorosi imprevisti, il via libera alla riduzione a 5 o 3 giorni (attualmente sono 7 per i vaccinati e 10 per i non vaccinati), o addirittura alla eliminazione, della quarantena per le persone che hanno avuto contatti con positivi ma sono vaccinati (resta da capire se sarà necessaria la terza dose oppure no). Le decisioni verranno poi prese in Consiglio dei ministri, sempre oggi. In sostanza, dopo due anni di dittatura di esperti, sedicenti tali, virologi e telepredicatori, il governo vara un «megacondono» e allenta bruscamente una delle misure simbolo della pandemia, ovvero la quarantena per chi ha avuto contatti con un positivo. Il contagio cresce a dismisura, tenere persone con tre dosi di vaccino recluse in casa solo perché sono venute a contatto con un positivo non è più possibile. Del resto, ieri in Italia si sono registrati 78.313 nuovi casi di Covid, record assoluto dall’inizio della pandemia. Gli attualmente contagiati salgono a 598.856, il numero di persone in isolamento per aver avuto contatti con un positivo è stimato in circa 2 milioni e mezzo di persone. Di questo passo, con le regole attuali, tra un paio di settimane l’Italia sarà una nazione in quarantena: ricordiamo che per è considerato «contatto stretto» di un positivo chi vive nella stessa casa, chi gli ha stretto la mano, chi ha avuto un contatto diretto con lui a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti, chi ha viaggiato insieme al positivo in treno o in aereo, chi è stato in un ambiente chiuso con un positivo senza mascherina, oltre agli operatori sanitari e ai docenti che hanno avuto in classe almeno 4 positivi. Milioni e milioni di persone che devono stare chiuse in casa per 7 giorni anche se vaccinate con tre dosi e con tampone negativo, e che ora il governo vuole «liberare» improvvisamente, con quello che si potrebbe definire un colpo di spugna. Principio sacrosanto, ovviamente, ma resta il paradosso di una gestione di questa pandemia che definire schizofrenica è un eufemismo: dal tutti dentro all’amnistia universale in 24 ore. Intanto è forte il pressing dei governatori per una modifica delle regole della quarantena: il presidente, Massimiliano Fedriga, ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in seduta straordinaria per questa mattina alle 9 e 30. All’ordine del giorno, la proposta per la ridefinizione di isolamento e quarantena e per la rimodulazione del contact tracing nei contesti ad elevata incidenza. Le regioni, al termine della riunione, invieranno al Cts un documento in cui si chiede l’azzeramento della quarantena per i vaccinati , in particolare quelli con terza dose. «Condivido la revisione delle regole della quarantena», dice Fedriga, »Dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria ma al contempo non dobbiamo bloccare il paese». «Bisogna mettere in quarantena i positivi ma non i vaccinati, soprattutto quelli che hanno già la terza dose», spiega il presidente del Veneto, Luca Zaia, «e quando c’è un contatto da mettere in quarantena si parta dal presupposto che non si deve fare il tampone». All’attenzione della Conferenza delle Regioni ci sarebbe anche la valutazione di impegnare il personale ora destinato al tracciamento, considerato allo stato «non più gestibile», al potenziamento della campagna vaccinale. Tra i temi all’ordine del giorno della riunione odierna del Cts e poi del Consiglio dei ministri, inoltre, anche l’estensione dell’obbligo vaccinale, sotto forma di super green pass, ad altre categorie professionali oltre al mondo della scuola, della sanità e alle forze dell’ordine: «Ciò a cui io aspiro», dice il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, «è applicare il super green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo. Domani (oggi, ndr) abbiamo un Cdm, dobbiamo affinare i meccanismi di quarantena». La prima categoria che dovrebbe essere obbligata ad avere il super green pass, quello che si ottiene solo con il vaccino o il certificato di guarigione, per andare al lavoro, dovrebbe essere proprio quella dei dipendenti della Pa che operano a contatto con il pubblico. Sulle scuole, si attenderanno i dati di inizio gennaio per verificare se e quali istituti tenere eventualmente chiusi per l’alto numero di contagiati. Anche sul tracciamento il governo potrebbe cambiare le regole, non per convinzione ma perché il sistema è completamente saltato. Intanto, l’esecutivo valuta di calmierare anche il prezzo delle mascherire Ffp2, rese obbligatorie sui mezzi pubblici, teatri, cinema, stadi e concerti.