2024-06-30
«Rilanciamo Manila Grace aprendo a costumi, scarpe, occhiali e intimo»
Antonio Casillo l’ad del gruppo che ha rilevato lo storico marchio finito in concordato preventivo: «Abbiamo un piano di sviluppo triennale e un obiettivo di fatturato a 20 milioni. Introdurremo nuove linee e guardiamo all’estero». Il nome scelto fin dalla nascita, ha due precisi significati: Manila, in realtà «manilla», è un tipo di fibra tessile ottenuta dalla lavorazione delle foglie di musa, una delle fibre naturali più durevoli, particolarmente resistente; Grace richiama la cantante ma anche la grazia che caratterizza tutte le collezioni. Manila Grace, insieme, è il brand che ora ha l’occasione di rinascere. «Manila Grace racchiude il Dna della nostra filosofia fatta di fibre naturali, colori naturali e la costruzione di un prodotto che deve essere morbido, comodo e possa dare un senso di libertà», spiega Antonio Casillo, amministratore delegato del brand nonché rappresentante della seconda generazione della famiglia insieme con i cugini Antonio, responsabile di produzione, e Marica, direttrice marketing. «È arrivata da pochi giorni anche la terza generazione, il figlio di Marica». Partendo proprio dall’inizio Manila Grace, marchio di moda femminile, fu fondato a Carpi nel 1989 da Maurizio Setti e finito nel maggio scorso in concordato preventivo (che ha coinvolto la società Antress industry). Pochi giorni fa il Tribunale di Modena ha aggiudicato il ramo d’azienda alla Ac creativity del gruppo Casillo, che da tempo produce su licenza la linea bambina Manila Grace e che nei mesi scorsi, quelli più difficili e incerti, ha gestito in sub-licenza la produzione e distribuzione della collezione donna primavera/estate 2024. Il gruppo, con sede a San Giuseppe Vesuviano (Napoli), fa capo ai fratelli Michele e Vincenzo Casillo e si occupa da più di 30 anni della produzione di linee di abbigliamento kids e junior che accompagnano l’evoluzione estetica delle nuove generazioni da 0 a 16 anni. L’azienda segue da anni diversi property brands: To be too e Y-clù. E altri licesing brands: Jeckerson junior, Manila Grace girl e Refrigiwear. Con Manila Grace il gruppo inizia a produrre per l’adulto. Quindi Manila Grace riparte. In che modo? «Con un piano di sviluppo triennale e un obiettivo di fatturato a 20 milioni di euro. Da più di 30 anni ci occupiamo con passione e dedizione di marchi fashion kid, questa importante manovra ci permetterà di inaugurare un nuovo percorso rivolto anche al mondo femminile, oltre a poter assicurare la continuità nella gestione del marchio Manila Grace. Questo primo traguardo ci rende davvero molto orgogliosi. La nostra avventura con il brand carpigiano è iniziata nel 2020 quando il proprietario ci ha dato l’opportunità di avere la licenza sul bambino e in quel modo abbiamo iniziato a entrare nel mondo di Manila Grace». Il nuovo corso di Manila Grace parte all’insegna dell’ampliamento merceologico. «A partire dalla collezione autunno/inverno 2025 introdurremo le calzature e, dalla primavera/estate 2026, faranno la loro comparsa anche le proposte beachwear, intimo, eyewear e homewear».Perché avete deciso di acquisire Manila Grace? «Perché certi treni non passano due volte. Riteniamo che il mercato donna sia importante per il futuro di un gruppo che vuole essere sempre più internazionale. Nel 2023, escludendo Manila Grace, abbiamo fatturato 25 milioni di euro e dopo Milano pensiamo anche a negozi monomarca all’estero. Il kidswear resta il nostro primo amore ma vogliamo sperimentare anche nuovi segmenti nell’ambito fashion». Prime azioni? «Lavorare subito con i clienti già di Manila Grace, poi il campionario ma svecchiato rispetto al precedente. Quando siamo usciti sul mercato abbiamo visto che era importante lavorare sulla fiducia del cliente finale. Abbiamo fatto perfino gare tra i negozi che si aggiudicavano la vetrina più bella d’Italia». Quanti clienti? «Siamo presenti in 400 negozi (70% Italia e 30% estero), sei negozi diretti e all’inizio 2026 apriremo a Milano un negozio istituzionale in centro città. Abbiamo già diverse opzioni, stiamo scegliendo tra tre che riteniamo valide». Mercati di maggiore espansione? «Spagna, Germania, Olanda, Grecia e Portogallo. Manila Grace era già presente in alcune zone ma abbiamo iniziato ad allargare gli orizzonti». Il brand nasce a Carpi, lì rimane? «Per scelta siamo voluti rimanere a Carpi per mantenere quel know how acquisito nel tempo. Stessa azienda, stessa via, stesso numero civico, stesso stile, stesse maestranze. Stessi fornitori. Le persone interne le abbiamo tenute per la maggior parte, proprio per non perdere quel brio di Manila Grace. Anche i clienti che chiamano in azienda trovano la stessa persona a rispondere. Significa dare un’idea di familiarità».L’ufficio stile è rimasto tale? «La figura della stilista è cambiata, il design della nuova collezione è stato affidato a Lorenza Chiavarini. Ma tutto l’indotto e quello che ci sta attorno, tra aiuto stilista e contatto con i fornitori, sono quelli che ci sono sempre stati». La grande professionalità nell’abbigliamento bimbi ora si potrà esprimere anche per la donna. La vostra forza?«Sta tutta nel gruppo creato da mio padre Carlo e mio zio Vincenzo Casillo, da 30 anni uno dei top player in Italia sul bambino. La nostra storia inizia da lì».