2021-03-17
Ricciardi vuol rovinarci pure il menù
Il consigliere di Roberto Speranza si unisce ai francesi per l'adozione di Nutriscore, il bollino europeo che marchierebbe come dannose le nostre eccellenze. Matteo Salvini: «Si dimetta».L'agroalimentare italiano acclamato nel mondo come il più buono e il più salubre regime alimentare in forza della dieta mediterranea, patrimonio mondiale dell'Unesco, rischia di soccombere sotto il fuoco amico. Scoppia un caso politico perché Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, sostiene il Nutri-score e accusa l'Italia di lobbismo in danno dei consumatori. Ma non è una novità. Correva l'anno 2018 e Walter Ricciardi allora presidente dell'Istituto superiore di sanità era stato esplicito: «Sono a favore della tassa sullo zucchero e sono convinto della bontà del Nutriscore perché siccome gli italiani sono degli analfabeti non sanno leggere le etichette». Ora è tornato alla carica firmando un manifesto che è un atto d'accusa contro l'Italia. L'appello di matrice francese non solo chiede all'Europa di rendere obbligatorio il Nutri-score ma afferma: «Potenti lobby, sostenute da alcuni Stati membri, (tra cui l'Italia) hanno usato dichiarazioni fuorvianti per screditare la scelta del Nutriscore». La bufera politica è deflagrata. Gian Marco Centinaio - sottosegretario all'agricoltura ora, ma già ministro agricolo della Lega - dice che le dichiarazioni di Walter Ricciardi sono gravissime e screditano l'etichettatura col sistema Nutrinform progettato e presentato dall'Italia in Europa, con le sue figure istituzionali, a partire dall'attuale ministro Mipaaf Stefano Patuanelli, ma ancora più grave - sottolinea Centinaio - è che Ricciardi affermi che il Nutrinform sia sostenuto da gruppi lobbistici, e non supportato da dati scientifici». Il segretario della Lega Matteo Salvini esplicitamente chiede le dimissioni di Ricciardi da consulente del governo: «Se fosse vero che il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi ha firmato un appello francese in favore del Nutriscore, in opposizione al sistema Nutrinform a cui ha aderito il governo italiano, si dimetta dal suo incarico». Il «se» va tolto; Ricciardi lo ha fatto, ma non è come abbiamo visto una novità. Ricciardi peraltro rappresenta l'Italia nell'Oms (gli studi che sostengono il Nutriscore vengono proprio da lì) ma è anche responsabile scientifico per Azione, il partito di Carlo Calenda che è parlamentare europeo e c'è da domandarsi se e come Calenda difenderà gli interessi dell'agroalimentare a Bruxelles. Perché la presa di posizione del consulente di Speranza nasconde alcune verità. È il Nutriscore a non essere supportato da studi scientifici. È frutto del lavoro di un epidemiologo - evidentemente vanno di moda - Serge Hercberg, che classifica gli alimenti secondo il contenuto di grassi, di sale e di zucchero in rapporto all'insorgenza di malattie cardiovascolari. Ma paragona gli alimenti dando come base la stessa quantità e fa scattare i colori del semaforo (verde via libera, rosso proibito) a seconda delle categorie: grassi con grassi, carni con carni, e così via. Ma al consumatore non arriva questa informazione, vede solo i colori. Non prende in considerazione le sostanze chimiche di sintesi negli alimenti, e così la Coca Light ha disco verde e il Prosciutto di Parma è vietatissimo. In più il Nutriscore non considera che non ci sono cibi nocivi in sé, ma è solo un problema di quantità assunte. È un attacco al nostro agroalimentare, che l'Italia ha cercato di rintuzzare proponendo un sistema di etichettatura che si basa sulla dose giornaliera. Quanto alle lobby, Walter Ricciardi dimentica, o forse proprio perché lo sa, che entusiasticamente hanno aderito al Nutri-Score la Nestlé e la Danone. Il motivo? L'etichetta a semaforo si disinteressa della chimica negli alimenti e le multinazionali che si stanno trasformando in healty-company possono promuovere indisturbate gli integratori e i cibi arricchiti con sostanze di sintesi. Così l'Europa sta arrivando al paradosso di dichiarare il Prosciutto di Parma prodotto di altissima qualità con la Dop, sconsigliarne il consumo con il Nutriscore e vietarne la promozione perché potenzialmente cancerogeno. Ah; è la stessa Europa dei vaccini Astrazeneca.
Il cpr di Shengjin in Albania (Getty Images)
L'ad di Eni Claudio Descalzi (Ansa)
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