2021-04-07
Renzi rivela in tv: «Agnese positiva anche dopo il vaccino. Letta? Divisi sul M5s»
La moglie del leader di Italia viva ha ricevuto la dose in quanto insegnante. Sul segretario dem: «Abbiamo opinioni diverse»«Come tante famiglie italiane Anche noi abbiamo avuto dei problemi di quarantena...». Matteo Renzi racconta per la prima volta di sua moglie Agnese infettata dal Covid (malgrado il vaccino), notizia che circolava, da giorni, anche se non trovava conferma ufficiale (così come quella che anche il figlio Manuele fosse risultato positivo). Renzi conferma tutto ed aggiunge parlando della sua situazione a La7: «Ora Agnese è pronta a tornare a scuola». Subito dopo racconta la sua complicatissima Pasqua passata a danzare con il virus: isolamento in albergo (lui con il figlio), quarantene (moglie e figli) e saluti dalle finestre a Pasqua (alla moglie e al resto della famiglia, ancora in isolamento). «Ma mia moglie è già pronta a fare lezione da domani perché Covid o non Covid lei non perde un giorno...». Ed è a questo punto che, con apparente nonchalanche, durante la puntata de L’Aria che tira in cui sta andando in onda questo particolarissimo outing pandemico, Myrta Merlino piazza la domanda più importante: «Ma... scusi: io avevo capito che si era vaccinato all’estero lei...». E l’ex premier: «No, io no. Ma mia moglie sì...». E Myrta, senza mollare la presa, per togliersi ogni dubbio: «Ma quindi possiamo dire ufficialmente che Renzi non è vaccinato?». La domanda ha un senso, segue la ridda dei dubbi che da mesi avevano fatto seguito ai viaggi di Renzi a Riad e Dubai, e soprattutto dopo la comparsata al Gran premio. L’ex sindaco di Firenze non aveva mai risposto direttamente, su quanto tema, e nemmeno si era posto la domanda nella (ormai) celebre autointervista dopo il viaggio in Arabia Saudita. Così, chiamato in causa dalla Merlino dà per la prima volta una risposta definitiva: «No, Renzi Matteo non si è vaccinato. Adesso vediamo mio figlio quanti anticorpi avrà....». L’ex premier parla a lungo della sua Pasqua a tv L’Aria che tira. La moglie Agnese è risultata positiva al Covid dopo essere stata vaccinata (ne aveva diritto in quanto professoressa) con il vaccino Astrazeneca: «Questo perché la copertura non è totale: ma io e Agnese ci teniamo in ogni caso a dire “Vaccinatevi, vaccinatevi”, perché gli effetti sono comunque meno gravi. Il vaccino anche se non protegge definitivamente serve». Non solo: «Si è contagiato anche mio figlio di 18 anni». Ed ecco il racconto della catena di disavventure familiari dell’ex premier: «La mia Pasqua? È diventato positivo mio figlio Emanuele. Poi Agnese». E poi ovviamente c’è la politica in una giornata importante in cui per la prima volta il leader di Italia viva ha incontrato il segretario del Pd Enrico Letta. Anche qui la Merlino pizzica: «Dulcis in fundo, perché è stato l’ultimo degli incontri di Letta». E Renzi dribbla l’allusione con una battuta: «Non so quanto dulcis... ma sicuramente in fundo». Però si sottrae alla polemica: «Sta facendo un buon lavoro, forse ne aveva altri». Non c’è dubbio però che il faccia a faccia fosse un piccolo evento, visto che i due non si parlavano dal 2014, quando il leader di Italia viva, allora numero uno del Pd, aveva sfrattato Letta da Palazzo Chigi. Renzi parla subito di un caso spinoso per il centrosinistra, la guerra per la candidatura a sindaco di Roma. E dice: «È chiaro che fra Carlo Calenda e Virginia Raggi io ad occhi chiusi voterei Calenda». E aggiunge, sul Pd: «Letta sta facendo un buon lavoro, facciamo che Enrico possa lavorare». Non si sbilancia su Roberto Gualtieri, che aspira alla corsa. Molto diplomatico è anche il resoconto del colloquio: «Il Nazareno ha detto che è stato franco e cordiale. È stato molto franco e molto cordiale, sono d’accordo con la ricostruzione del Pd. Letta dice che la questione femminile è il vero problema. Penso», osserva Renzi, «che voglia fare una battaglia vera, non credo possa candidare esclusivamente uomini a Torino, Milano, Roma, Napoli, Siena, Bologna. Lo troverei contraddittorio. In alcune città penso che Italia viva possa dare una mano».Ma dopo tanta ostentata cordialità emergono anche le spine, proprio sul tema delle alleanze. A deflagrare, in appena quaranta minuti di confronto, sono stati più i temi di disaccordo che di accordo. Il più delicato dei nodi, infatti è l’alleanza con il M5s di Giuseppe Conte. Su cui Renzi continua a porre il veto, mentre Letta la considera fondamentale per allargare il campo del centrosinistra. «Abbiamo un’opinione diversa», spiega Renzi, «questo era noto: credo che il posizionamento che immagino da qui al 2023 è che non voglio stare né con Salvini e Meloni a destra, né coi grillini e i populisti a sinistra. Letta cerca un’alleanza strategica con M5s e Conte, vedremo chi avrà ragione da qui ai prossimi due anni». Il M5s è cambiato? Chiede la Merlino. La risposta è secca: «No, penso solo che siano molto divisi, più di noi o del Pd. Facciano quello che credono, sono nati da un Vaffa day e ora dicono di fare i gentili». E poi l’affondo: «Volevano i due mandati e ora si scannano per il terzo, volevano uscire dall’euro e adesso sono europeisti, non volevano le olimpiadi e ora chiedono i grandi eventi. Letta dice che vuole fare un’alleanza strategica con loro. Noi no!». Così, dopo lo storico incontro la domanda è: in quale coalizione correrà Renzi? Non con il Pd a quanto pare. Cosa che forse a Letta - cortesia a parte - non dispiace affatto.