
L'amico degli sceicchi vola di nuovo in Medio Oriente per il gran premio di Formula 1.Nei giorni scorsi la presidenza senegalese aveva fatto sapere che il presidente Macky Sall aveva ricevuto l'ex presidente del Consiglio italiano, il senatore Matteo Renzi, «accompagnato dalla famiglia Ferrari» per parlare di trasporti e logistica. Quella era la famiglia Ferrari di Brescia, proprietaria della società di autotrasporti Germani spa. Invece, quelle che ieri il leader di Italia viva ha visto sfrecciare davanti ai suoi occhi sono le Ferrari di Formula 1. Beh, sfrecciare non è il termine più corretto considerate la sesta e l'ottava piazza delle monoposto guidate da Charles Leclerc e Carlos Sainz. Ma lo scarso risultato delle vetture di Maranello al primo gran premio dell'anno (vinto da Lewis Hamilton) non è, ahinoi, una notizia. Lo è, invece, la presenza di Renzi nel paddock. Notizia che non è stato lui a darci (come spesso capita quando è all'estero). A rivelarla è stato Jean Todt, presidente della Federazione internazionale dell'automobile, che ieri pomeriggio ha pubblicato sul suo profilo Twitter due scatti. Uno con Renzi, l'altro con lo stesso Renzi e il principe Salman Ben Hamad Al Khalifa, primo ministro del Bahrein e vicecomandante supremo della Forza di difesa del Paese.Sappiamo poco del viaggio del «senatore semplice», come si definisce lui. Sul sito dell'ambasciata italiana nel Bahrein si legge che «i viaggiatori in arrivo sono attualmente sottoposti al test per il Covid-19 a proprie spese e a un regime di autoisolamento, che viene revocato solo dopo il risultato del test (normalmente entro 24 ore), se questo risulta negativo». Il che fa supporre che sia giunto nella capitale Manama non più tardi di sabato. Sappiamo solo tre cose, comunicate dal suo ufficio stampa. Che Renzi «come sempre ha rispettato tutte le norme», che martedì «sarà in aula» e che «i viaggi di Renzi riguardano Renzi e non costano un centesimo al contribuente». Non sappiamo se il viaggio fosse di piacere o di lavoro. E di conseguenza, visto che è senatore, non possiamo dire che riguardino solo Renzi o anche i cittadini italiani. Non sappiamo neppure chi abbia pagato o offerto il viaggio. D'altronde, il globetrotter che tra un viaggio e l'altro guida Italia Viva è solito offrire pochi dettagli sui suoi spostamenti. I più recenti? Quello in Arabia Saudita (a cui il Bahrein è molto vicino politicamente) per omaggiare l'«amico» Mohammad Bin Salman, lo stesso che l'intelligence statunitense ha individuato come il mandante dell'omicidio del giornalista Jamal Kashoggi. E poi quello negli Emirati Arabi Uniti, con annuncio di querele per i giornali che avevano riportato la notizia, e in Senegal.
Jannik Sinner (Ansa)
All’Inalpi Arena di Torino esordio positivo per l’altoatesino, che supera in due set Felix Auger-Aliassime confermando la sua solidità. Giornata amara invece per Lorenzo Musetti che paga le fatiche di Atene e l’emozione per l’esordio nel torneo. Il carrarino è stato battuto da un Taylor Fritz più incisivo nei momenti chiave.
Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
Il premier risponde a Schlein e Conte che chiedono l’azzeramento dell’Autorità per la privacy dopo le ingerenze in un servizio di «Report»: «Membri eletti durante il governo giallorosso». Donzelli: «Favorevoli a sciogliere i collegi nominati dalla sinistra».
Il no della Rai alla richiesta del Garante della privacy di fermare il servizio di Report sull’istruttoria portata avanti dall’Autorità nei confronti di Meta, relativa agli smart glass, nel quale la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio del Garante Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni di euro, ha scatenato una tempesta politica con le opposizioni che chiedono l’azzeramento dell’intero collegio.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Imagoeconomica)
La direttiva Ue consente di sforare 18 volte i limiti: le misure di Sala non servono.
Quarantaquattro giorni di aria tossica dall’inizio dell’anno. È il nuovo bilancio dell’emergenza smog nel capoluogo lombardo: un numero che mostra come la città sia quasi arrivata, già a novembre, ai livelli di tutto il 2024, quando i giorni di superamento del limite di legge per le polveri sottili erano stati 68 in totale. Se il trend dovesse proseguire, Milano chiuderebbe l’anno con un bilancio peggiore rispetto al precedente. La media delle concentrazioni di Pm10 - le particelle più pericolose per la salute - è passata da 29 a 30 microgrammi per metro cubo d’aria, confermando un’inversione di tendenza dopo anni di lento calo.
Bill Gates (Ansa)
Solo pochi fanatici si ostinano a sostenere le strategie che ci hanno impoverito senza risultati sull’ambiente. Però le politiche green restano. E gli 838 milioni versati dall’Italia nel 2023 sono diventati 3,5 miliardi nel 2024.
A segnare il cambiamento di rotta, qualche giorno fa, è stato Bill Gates, niente meno. In vista della Cop30, il grande meeting internazionale sul clima, ha presentato un memorandum che suggerisce - se non un ridimensionamento di tutto il discorso green - almeno un cambio di strategia. «Il cambiamento climatico è un problema serio, ma non segnerà la fine della civiltà», ha detto Gates. «L’innovazione scientifica lo arginerà, ed è giunto il momento di una svolta strategica nella lotta globale al cambiamento climatico: dal limitare l’aumento delle temperature alla lotta alla povertà e alla prevenzione delle malattie». L’uscita ha prodotto una serie di reazioni irritate soprattutto fra i sostenitori dell’Apocalisse verde, però ha anche in qualche modo liberato tutti coloro che mal sopportavano i fanatismi sul riscaldamento globale ma non avevano il fegato di ammetterlo. Uscito allo scoperto Gates, ora tutti possono finalmente ammettere che il modo in cui si è discusso e soprattutto si è agito riguardo alla «crisi climatica» è sbagliato e dannoso.






