2025-01-21
Il reddito M5s è un imbroglio. Scomparsi nel nulla miliardi con l’aiuto di Caf e patronati
Giuseppe Conte (Imagoeconomica)
La Finanza svela 62.000 impostori per 665 milioni, ma è solo la punta dell’iceberg. Le politiche grilline, se sommiamo il Superbonus, ci sono costate circa 150 miliardi.Seicentosessantacinque milioni di euro sono una bella cifra. Ma il numero è ancor più significativo se si pensa che questa è la somma che 62.000 persone avrebbero incassato illegalmente ai danni dello Stato. Stiamo parlando dei risultati di un’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza. Gli uomini della Fiamme gialle sono giunti a questo risultato controllando poco meno di 76.000 percettori del reddito di cittadinanza, un quinto dei quali a quanto pare non aveva alcun diritto di mettersi in saccoccia il sussidio. In pratica, dai controlli effettuati si scopre che quasi l’80% dei soldi distribuiti è stato indebitamente richiesto e fraudolentemente percepito.Ricordate le polemiche che due anni fa accolsero la decisione del governo Meloni di abolire il reddito di cittadinanza allo scopo di evitare le truffe? Giuseppe Conte e la sua banda di pentastellati minacciarono le barricate, prefigurando un disastro sociale. E il Pd non fu da meno, accusando il presidente del Consiglio di fare cassa sui più poveri. In realtà, nessuna delle nere previsioni immaginate dall’opposizione si verificò. Nessuna rivolta di piazza, come quasi sembravano auspicare i grillini. Nessun aumento significativo nelle statistiche sui disagiati, come immaginavano i compagni. A differenza di quanto annunciò Luigi Di Maio dal balcone, il reddito di cittadinanza non aveva affatto abolito la povertà, ma semmai aveva aumentato i raggiri ai danni della casse pubbliche, come ora documenta l’inchiesta della Guardia di finanza.I militari, oltre a scovare le truffe, si sono resi conto che gli imbrogli erano orchestrati da una regia nazionale, a cui a quanto pare non erano estranei i Caf e i patronati, vale a dire i sindacati, i quali evidentemente si prestavano a far ottenere il sussidio anche a quanti non ne avevano alcun diritto. In alcuni casi, i percettori del reddito di cittadinanza non risiedevano neppure in Italia, ma all’estero, e i soldi erano incassati dall’organizzazione. Tra le migliaia di imbroglioni che hanno goduto dell’erogazione a favore di bisognosi e nullatenenti, le Fiamme gialle hanno scovato persone condannate e agli arresti, altre che potevano campare grazie a un ricco patrimonio senza aiuto da parte dello Stato, alcune che disponevano di altri redditi, che guarda caso erano stati occultati. In totale appunto fanno 665 milioni, una parte dei quali è transitata all’estero, soldi che perciò non soltanto sarà difficile rintracciare, ma che soprattutto sarà impossibile farsi restituire. Tuttavia, il problema principale non è dato dal fatto che questi fondi non li rivedremo più, ma dalla semplice constatazione che se su 75.000 controlli quasi l’80 per cento di chi ha incassato il sussidio non ne aveva bisogno, estendendo i controlli la somma potrebbe lievitare e non di poco. Già, perché lo Stato in questi anni ha versato nelle tasche dei presunti poveri quasi 35 miliardi di euro. Ammettiamo che la percentuale derivata dai controlli della Guardia di finanza sia un po’ alta, ma se anche dall’80% passiamo al 50 o al 40, i quattrini sottratti alle casse pubbliche restano sempre una montagna e sfiorano quelli di una normale manovra, con 17 o 18 miliardi di denaro pubblico fatti sparire da chi non aveva titolo per ricevere aiuti.Tutto ciò induce a fare una somma di quanto siano costate le politiche volute dai 5 stelle. Come è noto, il taglio ai privilegi dei parlamentari non ha portato alcun beneficio al bilancio pubblico, in quanto Camera e Senato spendono come prima e forse più di prima, perché Roberto Fico e i suoi non hanno mai davvero messo a dieta i bilanci del Parlamento. In compenso, i grillini hanno speso decine di miliardi di soldi pubblici per iniziative che non hanno portato alcun beneficio. Dal reddito di cittadinanza al Superbonus, credo che in totale siano andati in fumo, ma soprattutto nelle tasche di tanti truffatori, 150 miliardi di euro, quasi l’equivalente di tutti i fondi del Pnrr.Quanto agli effetti di questa colossale opera di drenaggio è sufficiente vedere la crescita del debito pubblico, insieme ai dati della povertà, che nonostante gli aiuti alle famiglie cosiddette bisognose, non sono affatto cambiati. Anzi: sono un po’ aumentati, per effetto del fatto che l’Italia insieme ai migranti importa nuovi poveri. E anche se poi le chiama risorse, per ora sono a carico dello Stato.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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