2020-01-04
Redditi dei politici: nel 2018 Renzi e Conte hanno guadagnato 750.000 euro in più
Il Parlamento pubblica le dichiarazioni degli onorevoli. Boom per il premier (1,1 milioni) e il Bullo (800.000 euro). Chiamatelo zio Giuseppi Paperone: il reddito del premier Conte è aumentato di oltre 750.000 euro rispetto all'anno precedente. Lo si evince dalla dichiarazione dei redditi del 2019, pubblicata sul sito del Parlamento. Il premier, infatti, ha dichiarato per il 2018 un reddito imponibile pari a 1.155.229 milioni di euro. Nell'anno precedente, invece, il reddito dichiarato da Conte era stato di 370.014 euro. Il premier ha dichiarato che non sono intervenute «variazioni in rapporto all'ultima dichiarazione presentata»: resta quindi proprietario di un fabbricato a Roma, con ogni probabilità la sua abitazione privata, e di una Jaguar d'epoca, modello XJ6, immatricolata nel 1996. L'incremento dell'imponibile, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi all'Adnkronos, è dovuto al fatto che quando Conte ha assunto l'incarico di presidente del Consiglio ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti emettendo le relative fatture, e, quindi, ha fatturato in un solo anno importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel corso del tempo. Immaginiamo inoltre che, considerata la prestigiosa posizione istituzionale, i clienti di Conte abbiano pagato le parcelle in maniera celere e senza chiedere sconti.Un altro leader politico che ha guadagnato molto di più è Matteo Renzi, che ha dichiarato, come imponibile relativo al periodo d'imposta 2018, 796.281 euro, rispetto ai 29.315 euro dell'anno precedente. Il senatore, leader di Italia viva, ha attestato che «in rapporto all'ultima dichiarazione presentata» sono intervenute alcune variazioni: la cessione, il 27 maggio scorso, di «due unità immobiliari» a Pontassieve, in provincia di Firenze, di cui aveva il «possesso al 50%»: la casa e la tavernetta annessa; inoltre dichiara il possesso della quota da 10.000 euro nella «Digistart srl» con sede a Firenze: si tratta dell'azienda fondata quest'anno che lo stesso Renzi ha posto in liquidazione dopo pochi mesi. La Verità, nell'occuparsi dell'acquisto della villa a Firenze, nel giugno 2018, per 1,4 milioni, scrisse che Renzi aveva visto moltiplicarsi in maniera esponenziale le sue entrate, come riportato nelle segnalazioni dell'unità di informazione finanziaria su cui sta indagando la polizia economico-finanziaria del capoluogo toscano nell'ambito del procedimento penale 13966/2017. Entrate relative al suo ruolo di conferenziere in giro per il mondo, oltre che dalla realizzazione del documentario su Firenze. La Verità rivelò tutte le cifre: 119.000 euro sono arrivati da Minds agency e da Celebrity speakers, la società che ha ingaggiato Renzi come speaker internazionale; altri 454.000 euro sono stati erogati invece dalla società di produzione Arcobaleno 3 srl di Lucio Presta per la serie, in onda nel dicembre scorso su Nove, dal titolo Firenze secondo me. In testa alla classifica dei leader di partito resta Silvio Berlusconi, che ha dichiarato nel 2019 un imponibile di 48.022.126 milioni di euro. La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, ha dichiarato un reddito imponibile di 97.145 euro. Nel documento, pubblicato sul sito della Camera, Meloni attesta che «nessuna variazione patrimoniale è intervenuta in rapporto all'ultima dichiarazione presentata e pubblicata» nel 2018. Ammonta a 70.173 euro il reddito dichiarato invece da Matteo Salvini. La dichiarazione di Luigi Di Maio ieri sera non era ancora disponibile on line. Dario Franceschini guida la «classifica» dei redditi del ministri del governo Conte 2. Il ministro dei Beni culturali, infatti, svetta con un reddito imponibile nel 2018 pari a 200.767 euro. Il più «povero» è il ministro agli Affari europei, Enzo Amendola, che nel 2018 ha un reddito imponibile di 45.753 euro. Restando in Consiglio dei ministri, il titolare dell'Interno, Luciana Lamorgese, dichiara 160.876 euro di reddito imponibile oltre alla comproprietà di 7 fabbricati tra Roma, Potenza e Milano, ad azioni e derivati in 4 società e al possesso di una Toyota AyGo.Segue il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, con 153. 832 euro, la comproprietà di un fabbricato a Firenze e una Mercedes classe B. C'è poi il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, con 131.914 euro. Il ministro del Lavoro e politiche sociali, Nunzia Catalfo, si ferma a 115.290 euro, seguita dal collega all'Ambiente, Sergio Costa, con 104.271. A seguire il titolare dell'Economia, Roberto Gualtieri, che dichiara un reddito imponibile di 104.134 e la proprietà un fabbricato a Roma e di una Citroen C4. Sotto i 100.000 euro, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, con 99.643 euro e la proprietà di un fabbricato di 100 metri quadri a Roma, uno di 120 metri quadri a Bisceglie e di una Toyota. Segue il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, con reddito imponibile di 98.471 euro, derivante da lavoro dipendente. Il ministro dei rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, dichiara invece 95.863 euro mentre la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, 94.445 euro e rispetto allo scorso anno informa di aver comprato una Passat e aver ceduto il 50% di un immobile a San Cataldo che aveva con il fratello.