2023-11-28
Francesco minaccia un altro nemico: «Tolgo a Burke casa e stipendio»
Il cardinale Raymond Burke (Getty Images)
Il presule conservatore sta per subire l’ennesimo provvedimento punitivo del Pontefice, sotto la cui guida la Chiesa pare diventata una caserma. E in Francia un prelato tradizionalista viene affiancato da un «tutor».Farebbe prima a metterlo su una nave per Sant’Elena come Napoleone. È gramo il destino del cardinal Raymond Burke, preso di punta da Papa Francesco fino alle estreme conseguenze. «Lui è mio nemico, quindi gli tolgo l’appartamento e lo stipendio», avrebbe detto il pontefice in una recente riunione con i capi dicastero della Curia romana, anticipando una decisione nell’aria da settimane. In Vaticano si vivono giorni strani, di silenzio e imbarazzo, per via del «movimentismo punitivo del Santo Padre» (così lo definisce un cardinale italiano di antico lignaggio) nei confronti degli alti prelati non allineati al progressismo dominante. Nello stesso contesto si inserisce la nomina di un coadiutore, praticamente un tutor, per il vescovo francese Dominique Rey, ritenuto troppo tradizionalista. Due schiaffi a uomini di Chiesa e anche al protocollo canonico.Il Papa ha preso la ramazza e ha deciso di punire le voci dissonanti. Secondo la rivista cattolica Nuova bussola quotidiana Burke non ha ancora ricevuto l’atto formale, «tuttavia visti i precedenti - da ultimo il caso di monsignor Georg Gänswein, ex segretario personale di Benedetto XVI - ci sono pochi dubbi che alle parole seguano i fatti». Senza stipendio e senza casa, un segnale forte che si può facilmente tradurre nell’invito a lasciare Roma per il porporato americano storicamente critico con le recenti svolte sinodali perché ancorato alla dottrina e alla tradizione della Chiesa. Una decisione estrema ma non sorprendente, coerente con la stagione delle rimozioni: così erano stati silurati monsignor Joseph Strickland (diocesi di Tyler in Texas) e monsignor Daniel Fernandes Torres (diocesi di Arecibo a Portorico).Come spesso accade in questi anni, sorprende il modo. La privazione dell’ufficio è prevista dal Codice di Diritto Canonico ma in passato è sempre stata il risultato di un processo giudiziario o di una procedura amministrativa complessa, avviata ufficialmente «sulla base di un fondato sospetto» e portata a termine «come pena di un delitto». Le regole sono da sempre garanzia delle persone. Diceva a questo proposito Giovanni Paolo II: «Gli atti d’imperio sono contrari alla carità e alla giustizia naturale». Nei casi qui ricordati tutto ciò è stato dimenticato. Soprattutto per Burke, che agli occhi di Francesco porta su di sé un secondo peccato originale: essere la voce e il volto della chiesa statunitense conservatrice, scettica nei confronti del pontificato di Jorge Bergoglio. Il mantra di Burke si può riassumere in un concetto: «La sinodalità è contro la vera identità della Chiesa e cela un’agenda più politica che ecclesiale e divina». In più ha firmato per due volte i Dubia sull’operato del Papa. Per questo è stato tacciato di «eretico e scismatico» dal nuovo prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede Victor Tucho Fernandez. Il pontefice non lo ha mai amato (eufemismo) e quando fu contagiato dal Covid da non vaccinato gli riservò un siluro sorridendo: «Anche nel collegio cardinalizio ci sono alcuni negazionisti. Uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus».La strategia di Francesco è singolare. Da una parte, fin dall’inizio ha sollecitato i cardinali a svolgere il loro ruolo di controllo delle azioni papali e a fare uso della «parresia», il coraggio della franchezza definito «una Grazia che dà lo Spirito Santo»; dall’altra usa la sincerità per stanare gli oppositori, i dissidenti e li punisce a vario titolo creando qualcosa di simile a un clima da caserma. Chi non è d’accordo finisce in punizione, con buona pace di altri due termini molto richiamati e poco praticati in questa stagione oltre le mura leonine: inclusione e resilienza. Ora le epurazioni cominciano a essere numerose e la lista dei proscritti si allunga.Un caso particolare riguarda il vescovo francese Dominique Rey, titolare da 23 anni della diocesi di Frejus-Tolone, di fatto commissariata dal giugno 2022, dove le numerose ordinazioni sacerdotali (in controtendenza) sono bloccate da allora. Secondo i vertici vaticani, Rey sarebbe troppo conservatore e nel suo seminario crescerebbe sacerdoti più legati alla tradizione che alle istanze moderniste (istanze ecologiste, indulgenze arcobaleno). A lui il Papa ha riservato frecciatine velenose che hanno creato dibattito in Francia: «Ancora i merletti 60 anni dopo il Concilio? Ma dove siamo? A volte portare qualche merletto della nonna va bene, ma è meglio celebrare la madre, Santa Madre Chiesa, come vuole essere celebrata». Le Figaro ha parlato di «vento glaciale» che soffia verso la chiesa francese.Ora in quel piccolo mondo antico è arrivato il tutor. Il Santo Padre ha nominato un coadiutore, monsignor François Touvet, vescovo di Châlons, che affiancherà il ribelle Rey per quattro anni, fino a quando quest’ultimo raggiungerà i 75 anni e la pensione. Touvet arriva con le speciali facoltà conferitegli da Francesco, soprattutto gestione del clero e formazione dei seminaristi. Parola d’ordine: normalizzare a qualunque costo. Anche a quello di svuotare le chiese.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.