2025-09-03
Putin, schiaffo all’Ue: «Per me l’Ucraina può pure entrare...»
Lo zar dal vertice con Xi: «No invece all’ingresso nella Nato, è una cosa diversa». Oggi alla parata anche Kim Jong-un.Tra accordi di cooperazione e bilaterali, la missione a Pechino del presidente russo, Vladimir Putin, è stata anche l’occasione per mettere i puntini sulle i nei confronti dell’«isteria» europea e del possibile scenario post bellico in Ucraina.«Non siamo mai stati contrari all’adesione dell’Ucraina all’Ue» ha quindi spiegato lo zar, durante l’incontro con il premier slovacco, Robert Fico, aggiungendo che sulle garanzie di sicurezza a Kiev si può «trovare un consenso». A tal proposito ha puntualizzato: «Ci sono opzioni per garantire la sicurezza dell’Ucraina in caso di fine del conflitto. Questo è stato anche oggetto della nostra discussione ad Anchorage (con il presidente americano, Donald Trump, ndr)». Nessun dietrofront invece da parte di Putin sul cammino dell’Ucraina verso la Nato, visto che, rispetto all’adesione all’Ue, si tratta di «una questione completamente diversa, poiché riguarda la sicurezza a lungo termine della Russia». Che Mosca, al contrario di quanto ne dica Bruxelles, non covi alcuna mira espansionistica sul suolo europeo è stato di nuovo chiarito da Putin nella riunione con Fico. «Per quanto riguarda i piani aggressivi della Russia nei confronti dell’Europa, voglio sottolineare ancora una volta che si tratta di una totale assurdità, priva di qualsiasi fondamento», ha ribadito. L’alimentare «una sorta di isteria riguardo al presunto piano della Russia di attaccare l’Europa» per il presidente russo «è una provocazione o una totale incompetenza» che viene compresa dalle «persone di buon senso». «Qualsiasi persona sana di mente è perfettamente consapevole che la Russia non ha mai avuto, non ha e non avrà mai il desiderio di attaccare nessuno» ha concluso.La visione di Fico sull’Europa non si discosta poi tanto da quella di Putin: il premier slovacco ha invitato «l’Unione europea e i suoi rappresentanti» a «non comportarsi come un bambino offeso» anche perché «si sta creando un nuovo ordine mondiale, nuove regole per un mondo multipolare, un nuovo equilibrio di potere, il che è estremamente importante per la stabilità internazionale». E mentre si attende venerdì l’incontro tra Fico e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la Commissione Ue si è già scagliata contro il leader slovacco: si è detta «non rappresentata» da Fico in Cina. I tafferugli europei sono continuati anche con il ministro danese per gli Affari europei, Marie Bjerre che, a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue, ha sottolineato che l’incontro tra Putin e Fico «non è un buon segnale».Spostandoci sull’asse sino russo, le relazioni hanno raggiunto «livelli senza precedenti» a detta di Putin, che ha ben accolto l’iniziativa cinese «di governance globale». Ma Xi Jinping e «il vecchio amico» di Pechino non hanno affrontato il tema dell’invio di peacekeeper cinesi in Ucraina. A comunicarlo è stato l’assistente presidenziale di Mosca, Yuri Ushakov: ha quindi allontanato l’ipotesi, trapelata negli scorsi giorni, secondo cui Trump stesse considerando il dispiegamento di forze di pace cinesi all’interno della cornice delle garanzie di sicurezza. Ushakov ha però annunciato che «sono previsti ulteriori incontri tra Mosca e Washington, a livello ministeriale, per proseguire i colloqui». Peraltro, Putin, riferendosi alla Casa Bianca, ha detto: «Vediamo che sta emergendo una comprensione reciproca». E ha aggiunto nel meeting con Fico: «Possiamo collaborare con i partner americani» e anche con gli ucraini «presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia». Di Ucraina Putin ha parlato anche con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Quest’ultimo ha poi rivelato i dettagli una volta salito a bordo del suo aereo di ritorno dalla Cina: «Abbiamo discusso di come raggiungere una pace giusta tra Russia e Ucraina». E dopo «i negoziati che hanno avuto luogo a Istanbul» ora è il momento di «portare il dialogo su un livello più alto e far incontrare i leader di Russia e Ucraina per arrivare alla pace». Erdogan, che nella giornata di ieri ha sentito telefonicamente anche Zelensky, ha però riconosciuto che il presidente russo e l’omologo ucraino «non sono ancora pronti» per affrontarsi faccia a faccia. Intanto, nella carrellata degli ospiti arrivati a Pechino in vista della parata militare che si terrà oggi per celebrare l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ieri è stata la volta del leader della Corea del Nord, Kim Jong Un. Alla cerimonia sarà a fianco di Xi Jinping e di Putin in piazza Tienanmen: si tratta della prima volta che i tre saranno allo stesso evento. Non è quindi escluso che l’incontro possa rinsaldare l’alleanza tra i tre Paesi in ottica antiamericana, mentre Pyongyang si starebbe preparando a inviare altri 6.000 soldati per sostenere la Russia nella guerra in Ucraina. All’evento di oggi prenderanno parte il leader serbo Aleksandr Vucic, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, ma anche Robert Fico e il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto con buona pace di Bruxelles.
La nave Mediterranea nel porto di Trapani (Ansa)