2024-07-21
Prodi vuole eliminare il diritto di veto e condannare l’Italia all’eutanasia politica
Romano Prodi (Imagoeconomica)
Senza l’unanimità invisa all’ex premier, a dettare legge in Europa sarebbero pochi Stati arroganti. Mentre noi finiremmo all’angolo.Romano Prodi conduce da tempo una sua personale battaglia contro gli interessi nazionali. Dopo essere stato presidente del Consiglio per ben due volte, presidente della Ue per una sola e, soprattutto, consulente per Cina, Russia e numerosi altri Paesi, il professor Mortadella ha scoperto come far funzionare l’Europa. Secondo lui, bisogna rinunciare alla regola che impone l’unanimità fra i Paesi dell’Unione. A forza di allargare i confini, Bruxelles fatica a mettere d’accordo tutti, per cui basta un Orbán o una Meloni per impedire che una decisione sia presa. Dunque, l’ex premier anche ieri sulle colonne del Messaggero ha sostenuto la sua originale tesi: per evitare che uno o più Stati membri si mettano di traverso e impediscano una scelta, basta fare una piccola modifica al regolamento comunitario. Le ratifiche non dovranno più essere votate da tutti, ma basterà la maggioranza. Principio ovvio e molto pratico per evitare impasse. Si dà però il caso che in questo modo saranno i soliti Paesi a decidere e tutti gli altri, come per esempio l’Italia, dovranno subire le imposizioni votate a maggioranza. Vista com’è andata l’elezione di Ursula von der Leyen, potete già immaginare che cosa ci aspetterebbe. Francia, Germania e pochi altri potrebbero far passare con i loro voti, e quelli dei loro alleati, ogni cosa.Capisco che a Bruxelles siano infastiditi per le prese di posizione dell’Italia su una serie di temi, a cominciare dalla transizione verde per finire alla gestione dei migranti. Ma levare di mezzo il potere di veto non soltanto è pericoloso, è pure una furbata assai scorretta e per capirlo è sufficiente un esempio. Quando viene costruito un condominio, le persone che vi vanno ad abitare si danno delle regole. Quel testo base è destinato a essere una sorta di tavola della legge a cui si devono attenere tutti, e per cambiarlo è necessario il parere di ogni condomino, vale a dire che le modifiche devono essere votate con mille millesimi. Ora voi immaginate il condominio Europa, dove si è deciso che per deliberare una scelta è necessaria non la maggioranza ma l’unanimità e per anni tutto è proceduto regolarmente, o per lo meno senza straordinari conflitti, consentendo il raggiungimento di una mediazione. Adesso alcuni condomini, quelli con il maggior numero di millesimi, pensano che senza gli altri loro avrebbero vita più facile, perché potrebbero decidere a colpi di maggioranza e in pratica far quello che gli pare. Ecco, la soluzione prospettata da Romano Prodi è proprio questa: trasformare l’Europa lasciando che a decidere siano i più forti e i più arroganti. Tanto per essere chiari, significherebbe che sulla transizione energetica, sui migranti ma anche sulla guerra in Ucraina, l’Europa non dovrebbe tener conto dei pareri di tutti i 27 Paesi che fanno parte dell’Unione, ma solo di quelli che contano, ovvero di chi è in grado di far passare le delibere comunitarie.Gli Stati uniti d’Europa, progetto con cui si riempiono la bocca coloro che si definiscono europeisti, in pratica si trasformerebbero in Poteri forti d’Europa, dove a prevalere sarebbero gli interessi di alcuni a scapito degli altri. Già, con la crisi della Grecia, si è capito qual è il sentimento che tiene unita l’Unione, cioè il denaro, ma se passasse il voto a maggioranza patrocinato da Prodi sarebbe anche peggio, perché alcuni prevarrebbero sugli altri, senza più alcun ostacolo. Prendete a esempio la guerra in Ucraina. Per l’ostilità di Paesi come l’Ungheria, ma anche dell’Italia per quanto riguarda l’uso di armi pesanti contro la Russia, non siamo ancora direttamente coinvolti nel conflitto. Ma se l’Europa funzionasse con un voto a maggioranza, un tipo come Emmanuel Macron, che vuole fare l’eroe con la vita degli altri, avrebbe già spinto per inviare a Kiev dei soldati sotto la bandiera dell’Unione. E più delle questioni economiche, è proprio quella della guerra a imporre di respingere le strane idee di Prodi. Ricordate il bombardamento di Belgrado? A parteciparvi, senza passare dal Parlamento, fu il governo D’Alema, con vicepresidente un certo Sergio Mattarella. Già, pur dicendosi pacifista, è sempre la sinistra a sfoderare le armi. Dunque, se in Europa si lasciasse a loro l’ultima parola, come auspica la Mortadella dal volto umano, staremmo freschi.