
Ancora proteste in Africa contro «Fiducia supplicans». Ma adesso si muovono monsignori in Svizzera, a Filadelfia, l’emerito di La Plata e il presule di Montevideo.Gesù Cristo è il fondatore della Chiesa e l’ha istituita non su una base democratica-elettiva, ma gerarchica. Dunque, il fedele segue il parroco, il parroco il vescovo, il vescovo il Papa: e l’ordine è garantito. Almeno in teoria. Perché dopo la pubblicazione della Dichiarazione Fiducia supplicans, in cui si autorizza la benedizione delle coppie gay, è accaduto che cardinali, vescovi, prelati e perfino intere conferenze episcopali abbiano espresso, nero su bianco, la loro opposizione al documento. Giudicato in rottura con il Vangelo, la Tradizione, il Catechismo e lo stesso magistero di papa Francesco.Infatti, nel 2021, un Responsum della Congregazione per la dottrina della Fede, presieduta dal cardinale Francisco Ladaria, affermava che «non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio». Facendo esplicito riferimento alle «unioni fra persone dello stesso sesso».Contro la Dichiarazione del cardinale Víctor Manuel Fernández hanno scritto lettere e note, oltre al cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Fede, le conferenze episcopali della Nigeria, del Malawi, dello Zambia, del Congo, del Kazaghistan, del Camerun. Di tutto questo La Verità ha già informato i lettori. Ma negli ultimi giorni si sono aggiunti alti presuli, di vari continenti. Monsignor Marian Eleganti, emerito di Coira in Svizzera, ha scritto: «Non si può voler benedire una coppia, senza benedire la loro unione», ovvero senza «convalidare il loro modo di vita». Nota il presule svizzero che a differenza dei sacramenti, le benedizioni «non agiscono ex opere operato». E quindi le disposizioni di chi le riceve, devono essere rette.Secondo il cardinal Daniel Sturla, arcivescovo di Montevideo, la Fiducia supplicans, «è un no, ma anche un sì. Ed è un sì, ma anche un no». Quindi, «data la mancanza di chiarezza del documento», secondo lui, «è necessario continuare con la prassi che la Chiesa ha avuto fino ad ora». E cioè benedire le sole coppie regolari, non le altre.Per Charles J. Chaput, vescovo emerito di Filadelfia, la dichiarazione di Fernandez, è «un esercizio ambivalente volto ad affermare e allo stesso tempo indebolire l’insegnamento cattolico sulla natura delle benedizioni». E questa ambiguità pastorale, «si traduce inevitabilmente in un danno alle singole anime e alla nostra vita ecclesiale».Secondo monsignor Héctor Aguer, emerito di La Plata in Argentina, «è scandaloso che questa dichiarazione contraddica quanto affermato due anni fa dalla stessa congregazione». Nel Responsum di 2 anni fa, infatti, «si diceva che una coppia omosessuale non può essere benedetta perché Dio non può benedire il peccato».L’arcivescovo di Nairobi, Philip Anyolo, ha vietato la benedizione delle coppie gay a tutti i sacerdoti della diocesi. Perché «qualsiasi forma di benedizione delle unioni e delle attività tra persone dello stesso sesso andrebbe contro la parola di Dio, gli insegnamenti della Chiesa, le tradizioni culturali africane». Altro che inculturazione.Senza essere teologi, conosciamo bene il linguaggio della teologia cattolica, volto a trarre il nuovo dall’antico, unendo fedeltà alla rivelazione divina e sviluppo omogeneo dei dogmi. Ma qui lo sviluppo non pare omogeneo, perché si passa dal no del 2021 (e del Vangelo) al sì, pur con molti distinguo, del 2023. E lo si fa in nome di una «inclusività» che sta escludendo proprio i cattolici più fedeli a Roma e alla Chiesa.Visto che il Papa ha già corretto sia il Catechismo sia il Codice di diritto canonico, non potrebbe sospendere questa Dichiarazione, alla luce dell’infallibilità del popolo di Dio, specie di quello che abita nelle periferie ecclesiali?
Giuseppe Caschetto (Ansa)
Giuseppe Caschetto è il sommo agente delle star (radical) nonché regista invisibile della tv, capace di colonizzare un format con «pacchetti» di celebrità. Fazio e Gruber sono suoi clienti. Ha dato uno smacco al rivale Presta soffiandogli De Martino. «Guadagno fino al 15% sui compensi».
Dal 2000 le quotazioni fondiarie valgono oltre il 20% in meno, depurate dall’inflazione. Pac più magra, Green deal e frontiere aperte hanno fatto sparire 1,2 milioni di aziende.
Bill Emmott (Ansa)
Giannini su «Rep» favoleggia di un mondo parallelo di complotti neri, mentre sulla «Stampa» Emmott minimizza il video manipolato di The Donald. Quando giova ai loro obiettivi, indulgono su bavagli e odio.
S’avanza la Cosa Nera. Un orrore primordiale simile all’It evocato da Stephen King, entità oscura che stringe la città di Derry nelle sue maligne grinfie. Allo stesso modo agiscono le «tenebre della destra mondiale» descritte ieri su Repubblica da Massimo Giannini, che si è preso una vacanza dal giornalismo per dedicarsi alla narrativa horror. E ci è riuscito molto bene, sceneggiando una nuova serie televisiva: dopo Stranger Things ecco Populist Things. Una narrazione ambientata in un mondo parallelo e totalmente immaginario in cui «populisti e estremisti deridono le istituzioni democratiche, avvelenano i nostri dibattiti, traggono profitto dalla paura». Un universo alternativo e contorto in cui «gli autocrati possono spacciare le loro verità alternative a community scientemente addestrate a un analfabetismo funzionale coerente con lo spirito del tempo».
Maurizio Landini (Ansa)
- Aumentano gli scontenti dopo il divorzio dalla Uil. Ma il leader insiste sulla linea movimentista e anti Meloni In vista di elezioni e referendum è pronto a imporre il fedelissimo Gesmundo come segretario organizzativo.
- Proteste contro l’emendamento che chiede di comunicare 7 giorni prima l’adesione.
Lo speciale contiene due articoli.
Da mesi, chi segue da vicino le vicende del sindacato e della politica economica del Paese si pone una domanda, se vogliamo banale: ma è possibile che di fronte alla trasformazione della Cgil in una sorta di movimento d’opposizione al governo, ai continui no rispetto a qualsiasi accordo o contratto di lavoro che possa coinvolgere la Meloni e a cospetto di un isolamento sempre più profondo, non ci sia nessuno che dall’interno critichi o comunque ponga qualche domanda a Maurizio Landini?





