2020-02-27
Povero Conte, ora crede di essere il caposala del popolo
Che cosa sta facendo il governo per fronteggiare l'emergenza da coronavirus? «Si sta adoperando con grande impegno». Di chi si sta avvalendo l'esecutivo per gestire la difficile situazione? «Dei migliori esperti». E le misure adottate finora come possono essere definite? «Efficaci». In due parole, come descriverebbe la linea di azione di Palazzo Chigi per contenere l'epidemia? «Energica e rigorosa». E i controlli messi in atto con i vari decreti? «Efficienti». C'è forse qualche cosa che finora è andato storto nella gestione dei pericoli di diffusione della malattia? «Non possiamo rimproverarci nulla». In 18 righe tipografiche ho contato sei aggettivi trionfalistici: grande, migliore, efficace, energica, rigorosa ed efficiente. Ma questo è stato solo l'antipasto dell'intervista sfornata ieri dal presidente del Consiglio sulle pagine del Corriere della Sera. Perché, a leggere l'intera pagina, si scopre che l'incalzante colloquio è infarcito di aggettivi e avverbi carichi di autostima. L'Oms è preoccupata per l'Italia? «L'Organizzazione mondiale della sanità sta giustamente prestando attenzione all'evoluzione che la diffusione del virus sta avendo in Italia». Questo è forse un segnale che dovrebbe indurre preoccupazione? Macché. «Noi e l'Oms abbiamo in comune un obiettivo primario, la salute dei cittadini». Dunque? «Abbiamo da subito affrontato l'emergenza con iniziative adeguate e proporzionate». Siamo sicuri? «Stiamo lavorando a stretto contatto con i massimi esperti». Abbiamo sbagliato a bloccare i voli da e per Pechino? «State scherzando? L'interruzione del traffico ci ha consentito di limitare notevolmente il rischio del contagio». Che altri Paesi, dove i collegamenti aerei non sono stati sospesi, abbiano un decimo dei contagiati registrati da noi, per Giuseppe Conte è naturalmente un dettaglio che non contraddice le certezze sparse a piene mani nell'intervista. Che continua. Non c'era qualche soluzione alternativa per contenere il fenomeno? No, manco pensarci. «Non era possibile mettere in atto un efficace sistema di quarantena». Forse qualcuno, dopo il blocco dei voli, ha dormito sugli allori, convinto di aver risolto il problema? Nemmeno per sogno. «Dopo il divieto dei voli diretti abbiamo immediatamente predisposto l'adozione di alcune misure per tutti i voli provenienti dall'estero». Monica Guerzoni, la giornalista a cui è toccato il duro compito di intervistare il premier, sensibilmente provata dal tripudio enfatico di Giuseppe Conte, prova a minare alcune sicurezze espresse dal capo del governo, obiettando un «non è bastato purtroppo». Ma il presidente del Consiglio procede inarrestabile, quasi fosse il coronavirus. «Abbiamo predisposto un meccanismo di controllo meticoloso, con grande dispendio di mezzi e di energie». Il riferimento ai soldi spesi e alla fatica a cui sono sottoposti i medici, quelli stessi su cui Conte ha scaricato la responsabilità della diffusione del virus, fa venire alla collega del Corriere il dubbio che il sistema sanitario nazionale non ce la possa fare. L'esitazione tuttavia non mina le sicurezze di Conte. «Stiamo lavorando intensamente per raggiungere il primario obiettivo di scongiurare l'eventualità di una pandemia». Seguono lodi a quello stesso sistema sanitario che il giorno prima il premier ha messo nel mirino, accusando i dottori di non aver rispettato i protocolli. Ciò nonostante, «dobbiamo essere estremamente attenti, ma non lasciarci intimorire». Che lo stesso Conte abbia passato il weekend in tv, contribuendo a diffondere il panico (per l'occupazione manu militari del teleschermo, Iene comprese, of course) è, come per il rapporto tra voli bloccati e malati, un innocuo particolare.La chiusura di tutte le scuole è una fake news? Nonostante nelle Marche, in barba alle sollecitazioni di Conte e al fatto che non ci sia neppure un malato, le abbiano chiuse, non si scompiglia la pochette del presidente, il quale risponde con piglio: «È gravissimo che si speculi su un'emergenza, alimentando pericolosamente il panico». Però tanti Paesi ci stanno sbattendo la porta in faccia, imponendoci di fatto una quarantena... «L'Italia sta mostrando grande senso di responsabilità». Siamo per caso diventati gli appestati d'Europa? No, anzi. «Siamo un esempio di responsabilità e affidabilità. Abbiamo adottato da subito misure draconiane». Come pensate di sostenere l'economia che rischia di ricevere un brutto contraccolpo a seguito dell'epidemia? «Convocheremo sindacati e imprese per preparare una più complessiva terapia d'urto». Segue un'altra alluvione di parole: responsabilità, praticabilità, professionalità. Le misure adottate sono studiate per essere «adeguate, efficaci, coerenti e proporzionali». Dulcis in fundo, Conte fa sapere di essere impegnato severamente (sì, dice proprio così) per prendersi cura del Paese: «Stiamo affrontando un'emergenza con cui non ci siamo mai misurati prima d'ora, ma con coraggio e determinazione ce la faremo». Tranquillizzati dalla marea di aggettivi e avverbi, ora possiamo andare a letto più sereni. Perché a noi pensa il caposala del popolo. Quello che dà lezione anche ai medici in prima fila.
Martha Argerich (Michela Lotti)