2021-08-23
Porte chiuse ai no vax ma aperte al diavolo
L'addio alla messa in latino è l'ultimo esito (per ora) del Concilio Vaticano II. Doveva fare dialogare la Chiesa con il mondo contemporaneo, che di per sé è un controsenso, invece fece entrare il «fumo di Satana» come osservò lo stesso papa Paolo VI.A volte ricevo doni da fan: fiori, piante, disegni, quadri, barolo chinato contro la malaria e tutti i coronavirus, vino e prosecco contro gli altri guai, olio di oliva per cucina, medicina e cosmesi. Sul tavolo della scrivania si è anche depositato un dono inatteso: due smisurati tomi sul Concilio Vaticano II, per un totale di 5 chili, a cura dei Bastionatori. I Bastionatori sono coloro che costruiscono bastioni, muri talmente potenti che non potranno essere abbattuti. Hanno chiaro in mente che il postulato che dichiara i ponti sempre da costruire e i muri sempre da abbattere è una fiera idiozia. I lupi detestano i muri e le pecore li amano. Il Vaticano II ha abbattuto muri granitici e il fumo di Satana è entrato nella Chiesa. Bastioni sono crollati ed è stata modificata la liturgia. Come Lutero aveva intuito, se volete modificare una religione modificate la liturgia, perché contenuto e contenente sono strettamente correlati. È questo il significato della parola «simbolico»: vuol dire «che unisce». La liturgia univa il cielo alla terra, l'anima all'oggetto. Il contrario di simbolico è «diabolico», che divide. Chiunque vi dica che la liturgia non è importante, che si può modificare il rito a piacere, che quello che conta veramente è il contenuto, per cui se il rito è sciatto, sbracato e brutto va bene lo stesso, sta facendo un discorso diabolico.Il Vaticano II è stato il ventunesimo e ultimo concilio ecumenico della Chiesa cattolica, ultimo non solo nel senso di più recente: è oggettivamente difficile immaginare che possa essercene un altro, perché per poter avere un altro concilio occorrerebbe avere una Chiesa, e la Chiesa sembra essere arrivata alla fine. La Chiesa si è ammantata di ridicolo vietando le celebrazioni mentre i tabaccai erano serenamente aperti. La Chiesa si è ammantata di ridicolo inginocchiandosi davanti all'orrida e ossuta Pachamama, e ora la Chiesa si è definitivamente ammantata di ridicolo con i pretini tanto carini che vietano l'ingresso in chiesa ai non vaccinati, fermamente convinti che la salvezza eterna sia una metafora e che Cristo sia morto in croce per la Pfizer. La Chiesa è nata nelle persecuzioni e a terrificanti persecuzioni è sopravvissuta. Nulla può sopravvivere al ridicolo. Ci è stato garantito però che le Porte degli inferi non prevarranno. Il solo fatto che si sia sentita la necessità di garantircelo dimostra che si sapeva che ci sarebbe stato un momento in cui avremmo avuto l'impressione che le Porte degli inferi stessero prevalendo. «non prevarranno»?Come siamo arrivati a chiudere le porte delle chiese ai non vaccinati? Senza il Vaticano II non sarebbe stato possibile. Il Concilio avviò nel 1964 la riforma liturgica sfociata nella messa novus ordo nel 1969. Come spiega con potente chiarezza monsignor Carlo Maria Viganò, il novus ordo porta altari secolari distrutti, il sacerdote che invece di guardare Dio guarda il popolo, il Sacrificio che diventa cena, l'orrida bruttezza delle chiese postconciliari, dei canti, delle immagini. E l'eucarestia svilita, data in mano a gente in piedi alla fine di una messa dove il prete girando le spalle al tabernacolo ne rinnega la santità.I vescovi cattolici discussero gli argomenti riguardanti la vita della Chiesa e la sua apertura al mondo contemporaneo, come dice la Gaudium et Spes promulgata il 7 dicembre 1965. La frase è priva di qualsiasi logica. La Chiesa non deve attenersi alle istanze del mondo moderno, ma restare fedele a Cristo. Dove le istanze del mondo moderno si discostino dalle parole di Cristo, compito della Chiesa è correggere le istanze del mondo. Una Chiesa che segue il mondo, che smette di essere ancilla Domini per diventare ancilla homini non solo ha tradito Cristo, e questo era già difficile da perdonare, ma si ammanta di ridicolo, e questo è imperdonabile: l'osceno ridicolo dell'affresco della cattedrale di Terni, l'incredibile ridicolo dei frati inginocchiati ad adorare la Pachamama, l'esilarante ridicolo dei vescovi con i paramenti arcobaleno, l'inarrivabile ridicolo della messa vietata ai non vaccinati.Quanto è stato mutato dal Vaticano II in poi all'interno della Chiesa? Moltissimo, a cominciare dall'abolizione (de facto) della lingua latina e dallo stravolgimento (de iure) della liturgia. La Chiesa si è trasformata, per usare una terminologia semplice, in ente assistenziale, privilegiando la carità alla verità e perdendo il motivo principale del suo primato. In realtà, anche le parole «privilegiare la carità alla verità» sono senza senso. Senza verità, nessuna carità è possibile. Dove la verità sia stata negata, dove sia stato negato che la verità esiste ed è una, dove sia stato negato San Tommaso a favore di Hegel, dove la supremazia della verità sia stata negata a favore di un sentimentalismo, nessuna carità è possibile. La Chiesa del post Concilio ha rinnegato la carità del portare il Vangelo. A furia di essere dannatamente buona e inclusiva, ha fatto morire i malati di Covid (o diagnosticati tali) senza sacramenti, li ha fatti seppellire senza funerali.un'eresia come luteroIl Vaticano II è stato chiamato il Concilio della «seconda riforma cattolica». Giustamente. Solo l'eresia di Lutero è stato altrettanto catastrofica. Gli alberi si giudicano dai frutti. Le chiese sono vuote. I seminari sono vuoti. Le antiche cattedrali diventano centri commerciali o vengono abbattute. Le campane tacciono e cedono il passo al muezzin. Cantanti e influencer ufficialmente satanisti sono editati sui maggiori palchi e trasmessi in prima serata. Il divorzio e la convivenza sono normali. Vescovi tedeschi benedicono unioni tra persone dello stesso sesso che non possono essere una carne sola. Cristo condannò l'aborto: quando disse che quanto faremo ai più piccoli in realtà lo faremo a lui, di chi stava parlando? Il Concilio ha modificato la messa e ha spalancato la strada alla riforma liturgica di Paolo VI. Cristo è morto per salvarci, non per invitarci a cena. Il Vaticano II ha messo al centro del cattolicesimo l'uomo, il suo corpo che deve essere salvato dall'influenza con il sacro vaccino, le sue esigenze di divorzio, le sue voglie di scappatelle. Eppure in questi momenti tragici una nuova Chiesa si sta formando, piccola compatta e cocciuta, che va a cercarsi le messe in latino, quelle create dal Concilio di Trento perché le nostre anime siano blindate e protette del maligno. Quella messa che ha sempre allontanato il fumo di Satana. Una piccola Chiesa compatta e cocciuta che, anche se celebra la messa nuova, la celebra con il pensiero rivolto a Dio, assolutamente certa della presenza reale di Cristo nell'eucarestia, che è figlia di santi che abbracciavano i lebbrosi e non temevano la morte.Altro bel libro è La bella addormentata. Perché dopo il Vaticano II la Chiesa è entrata in crisi. Perché si risveglierà di Alessandro Gnocchi e del mai abbastanza compianto Mario Palmaro. Come la principessa della fiaba la Chiesa attende il principe, anzi il re, che la risvegli. Succederà. Nel frattempo noi costruiamo muri. Anzi bastioni.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)