
Il sito hard lancia il primo video non per adulti. Con 42 miliardi di visite, può invadere il mercato dei contenuti on demand.Una piattaforma porno capace di dare del filo da torcere a chi per mestiere produca contenuti on demand: lo scenario, vagheggiato nei giorni scorsi da Alex Klein, direttore del marchio Pornhub, pare la manifestazione di una follia fantascientifica. Eppure, una parvenza di realtà, sia pure potenziale, nell'ipotesi del signor Klein c'è. Perché Pornhub, un colosso internettiano che nel 2019 ha registrato 42 miliardi di visite, con un incremento nelle ricerche di 8 miliardi sul 2018, ha deciso di accogliere e promuovere ogni forma artistica sulla quale pesi la censura mainstream. Serie anime, film, documentari, brevi clip, girati amatoriali. Quale sia la forma del contenuto prescelto poco importa. Il sito per adulti, che nel tempo ha cominciato ad essere utilizzato come una sorta di social network, con 70 milioni di messaggi privati inviati e 11,5 milioni di commenti compulsati a piè di video, ha promesso di farsi mecenate. «Vogliamo essere considerati come una piattaforma che gli artisti e i creatori possano usare», ha spiegato Klein. «Abbiamo visto artisti che hanno caricato sul nostro sito tutti quei contenuti che non hanno potuto trovare spazio su Youtube o Vimeo, piattaforme che non permettono scene di nudo», ha spiegato oltre, annunciando il debutto su Pornhub della prima pellicola non porno che il sito abbia mai conosciuto.Shakedown, documentario girato dalla radical Leilah Weinraub, una che nel corso della propria carriera ha bazzicato i più importanti festival cinematografici, è un viaggio alla scoperta di uno strip club di Los Angeles. Luogo per adulti, che con i contenuti per adulti, però, ha ben poco a che vedere. Lungi dall'addentrarsi nelle pratiche sessuali o parasessuali a cui è lecito abbandonarsi nel suddetto club, la Weinraub porta sotto la propria lente il pubblico degli strip. Uomini e donne, ragazzini e curiosi, pronti a pagare pur di guardare le proprie fantasie danzare attorno a un palo, spogliandosi, con armonia, di ogni filtro e abito. Shakedown è il racconto di una subcultura urbana che nel tempo ha influenzato il flusso della vita cittadina. Ci sono professionisti, in Shakedown, ci sono artisti e testimonianze, raccolte con pazienza nel corso di 13 anni.Leilah Weinraub, che per la prima volta si è detta disponibile a pubblicare online il proprio lavoro, ha realizzato il documentario montando l'uno accanto all'altro i filmati girati tra il 2002 e il 2015. Poi, lo ha portato al Festival del cinema di Berlino, alla Tate modern di Londra, al Moma di New York. Ma le tv e i cinema si sono chiamati fuori. È stato Pornhub a promuoverne la visione, nell'ottica di un «impegno più generale a supporto delle arti», ha detto ancora Klein, che del decantato impegno ha già potuto saggiare i primi frutti.Complice la risonanza datagli da Pornhub, dove Shakedown è disponibile in streaming gratuito per tutto marzo, il film è stato poi comprato da player assai noti. Prima, c'è stato un canale tv americano, Criterion channel. Poi iTunes, che finita l'esclusiva di Pornhub proporrà Shakedown nel proprio catalogo, legittimando così l'ingresso della piattaforma per adulti nel magico mondo dello streaming.Pornhub, che in tempi recenti ha cominciato ad accogliere contenuti non porno che siano stati censurati altrove, su Tumblr o Youtube, ha i numeri e le risorse per sfidare i più grandi: Netflix, Amazon, Disney+. Come le piattaforme streaming tradizionali, possiede un efficacissimo sistema di profiling per analizzare e catalogare i propri utenti. Pornhub - che a dicembre ha reso disponibile My hero academia, adattamento cinematografico (non hard) dell'omonimo e famoso manga - propone quindi contenuti personalizzati in base a gusti e abitudini di chi lo usi. Ha i fondi e un colosso lussemburghese, Mindgeek holding, al quale fare riferimento. Soprattutto, ha l'ambizione.ìSembra, infatti, che Pornhub voglia provare ad allargare il proprio pubblico, diversificando quanto più possibile i contenuti proposti. Intenzione, questa, resa nota per la prima volta due anni fa. Nel 2018, quando la Hbo, tra le più note reti via cavo americane, si è disfatta dei suoi programmi per adulti, Pornhub si è fatta avanti. «Possiamo testimoniare la continua domanda nei confronti della programmazione per adulti e pensiamo che ci sia un valore immenso nella promozione e nel consumo di show che guardino al sesso in modo positivo. Ci piacerebbe estendere la nostra offerta, aiutando a produrre le nuove stagioni di questi programmi senza veli e ospitarle sulla nostra piattaforma on demand, Pornhub premium», versione a pagamento del sito Internet.L'intenzione, dunque, è cosa nota. E chissà che con il tempo Pornhub possa davvero darsi da fare per rubare alla seconda, terza, quarta serata le serie tv più esplicite, i film borderline, i talk sul sesso, che è cultura e società, non (solo) porno.
La sede della Corta penale internazionale dell’Aia (Ansa)
La Corte valuta di deferire Roma per il rimpatrio. Minacce poco credibili, come mostra Budapest che, dopo Netanyahu, ospiterà Putin.
Volodymyr Zelensky (Getty Images)
Dopo la doccia fredda di Trump sui missili Tomahawk, il presidente ucraino chiama gli alleati Ue e cambia toni: «Dobbiamo fermarci e parlare». Il repubblicano ribadisce: «La guerra finisca ora sull’attuale linea del fronte».






