2024-05-15
«Sono in disaccordo». Un poeta di sinistra spara al premier Fico
Il leader slovacco, definito populista e «amico di Putin», è stato ferito gravemente. L’attentatore: «Disapprovo le sue politiche».Nel primo pomeriggio di ieri, il primo ministro della Repubblica slovacca, Robert Fico, è rimasto vittima di un attacco a colpi d’arma da fuoco. Il tentato omicidio è avvenuto nella città slovacca di Handlová, davanti a un centro culturale in cui si era da poco svolta una riunione del governo. All’uscita dall’edificio erano presenti alcuni cittadini, a cui Fico ha rivolto il suo saluto. Tra la folla, tuttavia, si era nascosto l’aggressore, che ha esploso diversi colpi di pistola. Secondo diverse ricostruzioni dell’accaduto, il primo ministro slovacco è stato raggiunto da 3-4 proiettili, che lo hanno ferito all’addome, al petto e a un braccio.In alcuni video circolati sui social, si vede Fico colpito dagli spari e poi soccorso dagli agenti di sicurezza, mentre in altri è visibile il momento in cui le forze dell’ordine hanno arrestato l’aggressore, che era stato precedentemente trattenuto da alcuni passanti. La polizia ha transennato la zona, mentre il centro culturale è stato evacuato. Il premier è stato, quindi, raggiunto da un elicottero e trasferito d’urgenza in ospedale. Lo staff di Fico ha fatto sapere che «gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. È stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasferimento a Bratislava avrebbe richiesto troppo tempo a fronte della necessità di un intervento urgente. Le prossime ore saranno decisive».Pare non sussistano dubbi sull’obiettivo dell’attentatore: secondo molti media locali, l’uomo si sarebbe rivolto a Fico dicendogli «Robo, vieni qui». Stando ad alcune fonti slovacche, l’aggressore sarebbe originario della cittadina di Levice e viene descritto come «un uomo di sinistra di 71 anni», di cui viene specificato anche il nome: Juraj Cintula. Il portale Aktuality aggiunge che l’attentatore avrebbe «pubblicato diverse raccolte di poesie» e che «nel 2016 ha lavorato per un servizio di sicurezza privato». La testata è riuscita a contattare il figlio dell’aggressore, a cui ha chiesto se Cintula provasse rancore per il primo ministro: «Posso solo dirvi che mio padre non ha votato per Fico», è stata la sua laconica risposta. Il settantunenne è stato subito sottoposto a interrogatorio: «Ho sparato a Fico perché disapprovo le sue politiche», avrebbe confessato secondo quanto trapela dai media slovacchi.Le reazioni della politica nazionale e internazionale non si sono fatte attendere. Il presidente della Repubblica slovacca, Zuzana Čaputová, ha «condannato fermamente l’attacco», mentre Michal Šimečka, il leader del partito d’opposizione Slovacchia progressista, si è detto «scioccato e sconvolto dall’attentato. Condanniamo in modo fermo e inequivocabile ogni tipo di violenza». Inoltre, è stata cancellata una manifestazione dell’opposizione, che era in programma per ieri, e la sessione del Parlamento a Bratislava è stata sospesa a tempo indeterminato.Si è fatta sentire anche l’Unione europea, per bocca della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: «Condanno fermamente il vile attacco al primo ministro Robert Fico. Tali atti di violenza non hanno posto nella nostra società e minano le basi della democrazia, il nostro bene comune più prezioso. I miei pensieri sono rivolti al primo ministro Fico e alla sua famiglia». Gli stessi concetti sono stati ribaditi dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che poi alla Camera ha aggiunto: «Bisogna capire di cosa si tratta, non sappiamo se è un atto terroristico o se è stato uno squilibrato». Intanto il premier Giorgia Meloni ha dichiarato di aver appreso «con profondo sconcerto la notizia del vile attentato al primo ministro slovacco Robert Fico. Tutti i miei pensieri sono per lui, la sua famiglia e l’amico popolo slovacco». Il presidente del Consiglio, inoltre, «anche a nome del governo italiano», ci ha tenuto a «esprimere la più ferma condanna di ogni forma di violenza e attacco ai princìpi cardine della democrazia e delle libertà». Medesima condanna è giunta dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che su X ha ribadito che «la violenza non deve avere alcuno spazio nella politica europea», e dal cardinale Pietro Parolin: «Siamo veramente preoccupati per quanto sta succedendo, ormai sembra che non ci sia più nessun limite. I rapporti sono sempre più violenti e ci sono meno speranze di costruire rapporti sereni e di pace», ha dichiarato il segretario di Stato della Santa Sede.Anche il vicepremier Matteo Salvini ha espresso «affettuosa solidarietà e vicinanza al primo ministro della Slovacchia Robert Fico, alla sua famiglia e al popolo slovacco». Dal canto suo, il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, si è detto «scioccato per l’attentato a Robert Fico, grande amico della Serbia e mio personale. Caro amico, prego per te e per la tua salute». Parole simili sono state pronunciate pure dal primo ministro ungherese, Viktor Orbán.Robert Fico, classe 1964, è probabilmente la personalità politica più importante della Slovacchia dalla caduta del muro di Berlino. Inizia la sua militanza nel 1987, poco più che ventenne, aderendo al Partito comunista cecoslovacco (Ksč). Dopo la dissoluzione dell’Urss e la scissione dalla Repubblica ceca, Fico si iscrive al Partito della sinistra democratica (Sdl), la formazione che raccolse l’eredità del Ksč, con cui diventa parlamentare nel 1992. Nel 1999 fonda Smer, l’attuale partito socialdemocratico della Slovacchia. È stato eletto quattro volte primo ministro: nel 2006, nel 2012, nel 2016 e, infine, nel 2023.Descritto come un nazionalista e un populista di sinistra, ha accompagnato la Slovacchia nel suo percorso di integrazione nell’Unione europea. Fico, però, è stato più volte criticato per aver stretto accordi di governo con forze di destra. Proprio a causa di queste alleanze, lo scorso ottobre i socialisti europei hanno sospeso lo Smer dal Pse. Ma i motivi di attrito erano anche altri, tra cui le posizioni di Fico contro l’immigrazione, le lobby lgbt, il patto pandemico dell’Oms e il coinvolgimento dell’Ue nella guerra russo-ucraina. Anche per questo è stato più volte accusato di essere un «amico di Putin».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.