2019-06-15
Firenze sfida Milano. Nella seconda capitale della moda, l'export vale 5 miliardi
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Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, alla chiusura della manifestazione: «Restiamo ottimisti e prendiamo le misure con il realismo». Intanto l'export del made in Italy cresce del +3,3% Dal color block presentato da MSGM al «supereroe metropolitano» di Marco De Vincenzo. Un viaggio tra le nuove proposte della prossima stagione. Paul & Shark presenta il giubbotto che protegge l'ecosistema marino. La giacca è realizzata con fili di poliestere riciclato. Ma non solo. Ogni singola componente del capo, dalla zip, all'imbottitura interna, al tessuto di rivestimento, è realizzata con materiale da riciclo.Luisaviaroma, leader nel settore degli ecommerce di lusso, festeggia i 20 anni della boutique con una sfilata d'eccezione. Lo speciale comprende tre articoli e gallery fotografiche. Pitti Uomo si conferma crocevia globale delle tendenze, delle novità e dei lanci di nuovi progetti della moda maschile e del suo lifestyle. Bene e in crescita alcuni importanti mercati come Francia, Turchia, Hong Kong, Belgio e Russia, in leggera flessione i numeri di Cina, Germania, Spagna, Giappone, e quelli dei compratori italiani.In totale superati 30.000 visitatori e oltre 18.500 i buyer arrivati a Firenze da 100 paesi esteri, per un'edizione all'insegna della grande energia dell'ottimismo, in un anno non facile per il commercio internazionale. «Abbiamo registrato una grande effervescenza in Fortezza da Basso e in città – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e questo è il primo evidente segnale dello spirito di un'intera industria che si rappresenta a Pitti Uomo e che crede nel futuro, muovendosi in sintonia con i grandi cambiamenti della comunicazione, del consumo e della distribuzione, investendo in ricerca, materiali e nuove tecnologie». E continua. «Se vediamo le cose dall'alto, questo è un anno difficile, lo sanno tutti: i principali indicatori dell'andamento del commercio internazionale indicano rallentamenti quasi ovunque, fenomeno che si verifica immancabilmente quando c'è una forte frenata dell'economia globale, a cominciare da paesi chiave come Cina e Germania. Tutto ciò si riverbera in modi e misure non uniformi sui singoli settori e i singoli mercati, ma è certo che i consumi di moda in Europa sono molto poco dinamici, ci vogliono stimoli forti per scuotere compratori e consumatori. Ma è vero anche che la distribuzione sta cambiando tanto sotto i nostri occhi: oggi un compratore di una grande piattaforma online pesa quanto decine di boutique specializzate anni fa. Quindi restiamo ottimisti e prendiamo le misure con realismo». E ora la moda dedicata all'abbigliamento maschile si è spostata a Milano e qui, a dare i numeri, è la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Moda made in Italy nel mondo? Un export da 53 miliardi, + 3,3%. Per sapere dove va, quali sono i maggiori mercati e da dove parte l'export italiano: La moda italiana nel mondo – Italian fashion in the world, realizzata dalla Camera di commercio e Promos Italia, l'agenzia per l'internazionalizzazione del sistema camerale italiano su dati Istat. I maggiori esportatori italiani? Milano +9,8%, Firenze +7,6% e Vicenza -1,1%. Milano protagonista della moda italiana con 7,2 miliardi di euro, un settimo circa del totale nazionale. È seguita da Firenze (11,1% del totale) e da Vicenza (8,4%). Vengono poi Treviso, Prato, Reggio Emilia, Bologna, Verona, Biella, Como, Piacenza e Bergamo. Le crescite maggiori in un anno a Piacenza (+33,4%), Milano (+9,8%) e Venezia (+8,4%). Lombardia protagonista della moda con 13,7 miliardi di export, +5,5%, rappresenta più di un quarto del totale italiano. Oltre a Milano, leader in Italia, tra i primi 20 posti ci sono anche Como 10°, Bergamo 12°, Varese 14° e Mantova 18°. In forte crescita Pavia (+48,1%) e Lodi (+41,5%). La Lombardia esporta soprattutto articoli di abbigliamento per 4,8 miliardi (+4,7%), borse e pelletteria per 2,3 miliardi (+14,9%). Tra le province, oltre a Milano, medaglia d'oro per articoli di abbigliamento, per biancheria per la casa, tappeti, passamanerie e pellicce, si distinguono Mantova prima per maglieria, Como seconda per tessuti, Bergamo e Brescia quarta e quinta per filati, Bergamo seconda per biancheria per la casa, tappeti e passamanerie.
Ursula von der Leyen (Ansa)
Antonio Filosa, ad Stellantis (Ansa)
Giancarlo Giorgetti (Ansa)