2018-06-11
Pipì, ostriche e setole di cinghiale. Così gli antichi si pulivano la bocca
Dalle polveri abrasive con mattoni frantumati o pane bruciato fino agli spazzolini connessi. L'igiene dei denti ha fatto passi da gigante, ma un italiano su tre se li lava soltanto una volta al giorno. E spesso lo fa anche male.Prima di Cristo i romani, convinti delle proprietà antisettiche dell'urina, si lavavano i denti con una mistura a base di pipì. Dopo Cristo le antiche romane, pur di sfoggiare sorrisi splendenti, masticavano resina aromatica. Gli antichi greci, per ottenere polveri abrasive, frantumavano ossa, gusci d'uovo e ostriche mentre i faraoni, già 5.000 anni fa, sui denti passavano un intruglio fatto di sale, pepe, foglie di menta e fiori di iris. Da allora l'industria dell'igiene orale ha fatto passi da gigante ma la carie resta la malattia più diffusa al mondo. Colpisce 2,5 miliardi di persone al mondo e il 95% degli italiani ci ha fatto i conti almeno una volta della vita. Un italiano su 3 si lava i denti solo una volta a giorno e spesso lo fa pure male. Le regole per una buona igiene orale sono poche e semplici ma a quanto pare non entrano in testa. Prima di impugnare lo spazzolino bisogna aspettare mezz'ora per evitare che gli acidi combinati con lo sfregamento rovinino i denti. Lo spazzolino, poi, deve essere asciutto e il dentifricio deve penetrare tra le setole. Lo spazzolamento sull'arcata superiore deve essere verticale dall'alto verso il basso, mentre per i denti dell'arcata mandibolare si va dal basso verso l'alto. Poi si passa alla corona con un movimento che va avanti/indietro. Per essere sicuri di aver pulito tutti i denti, ed eliminato tutta la placca, è bene lavarli per tre minuti, tirando con la mano libera la guancia in modo da migliorare la visione. Gli italiani che non vanno dal dentista regolarmente sono 17 milioni. Quelli che non ci sono mai andati 1 milione. A pesare sulla prevenzione ovviamente è la crisi economica. Non fa mai visite di controllo il 38% delle persone non abbienti (contro il 22,7% dei benestanti) e il 36,4% delle persone con la licenza media (contro il 29,8% dei laureati). Dati allarmanti soprattutto se si considera che a non far visite di controllo durante l'anno sono il 70% di bambini tra 6 e 14 anni. Il 50% dei genitori poi è convinto che i denti da latte cariati non vadano curati perché sono destinati a cadere. Eppure Stefano Patroni, presidente dell'Accademia italiana conservativa, assicura: «Curarli è fondamentale per una buona masticazione e per favorire la corretta eruzione dei denti permanenti». «Non c'è mai stato un filosofo che potesse sopportare pazientemente il mal di denti» (William Shakespeare).Di recente Philips s'è inventata uno spazzolino elettrico connesso capace di tracciare sul cellulare una mappa della bocca. Si chiama Diamondclean smart. Ha sensori intelligenti in grado di segnalare quali sono i denti mal spazzolati così che si possa intervenire prontamente per eliminare la placca. Tutta la procedura viene poi salvata sul cloud. Il suo antenato, il Broxodent, primo spazzolino elettrico, fu inventato della Bristol-Myers, allora American dental association, nel 1958.Il primo spazzolino della storia, documentato da ritrovamenti archeologici, risale al 3000 avanti Cristo ed è stato rinvenuto in Egitto. Si tratta di un bastoncino di legno da masticare grande come una matita, sfilacciato da un lato. Tuttavia diversi scavi hanno confermato che questa usanza fosse diffusa in ogni parte del mondo. Forme e materiali erano diversi: oltre ai ramoscelli, sono stati rinvenuti anche piume di uccelli, ossa di animali e aculei di porcospino, crine e code di cavalli. La prima testimonianza scritta che accerta l'uso dello spazzolino è del 1690 quando l'antiquario inglese Anthony Wood descrive nella sua autobiografia una scena in cui un certo J. Barret usa un toothbrush, uno spazzolino da denti.In Europa, per una produzione di spazzolini su larga scala, bisognerà aspettare la seconda metà dell'Ottocento. L'idea venne a William Addis, un produttore di stracci inglese finito in prigione nel 1787 per aver causato una rivolta. Dietro le sbarre, Addis si annoiava da morire e stufo di pulirsi i denti con un vecchio panno - allora si usava una spugnetta imbevuta di acqua tiepida e fuliggine - modellò un pezzo d'osso bovino avanzato dal suo pasto, forò un'estremità con una mezza dozzina di buchi e ci incastrò le setole di cinghiale siberiano che una guardia gli procurò. Sessant'anni dopo sarà suo figlio a perfezionare l'invenzione e produrla in fabbrica. Il primo brevetto però è americano e porta il numero 18.653 del 1857. Inventato da H.N. Wadsworth è molto simile a quello di Addis ma venne prodotto in larga scala solo nel 1885.Così come lo spazzolino, anche il dentifricio ha subito diverse evoluzioni. Se nel I secolo dopo Cristo il medico romano Scribonio Largo s'inventò un intruglio detergente a base di aceto, miele e schegge di vetro, il cosmetologo persiano Ziryab, vissuto nel nono secolo, creò una miscela «funzionale e piacevole al gusto». Nel corso degli anni, convinti che le polveri abrasive fossero utili all'igiene orale, gli americani aggiunsero alle paste pane bruciato mentre gli inglesi gesso, mattoni frantumati e carbone. Il dentifricio così come lo conosciamo oggi, cremoso e dal sapore gradevole, è stato inventato da Washington Sheffield, un dentista di New London (Connecticut). Il dottore mise a punto per i suoi pazienti una crema che grazie agli estratti di menta lasciava un alito fresco e gradevole. I pazienti apprezzarono l'invenzione e iniziarono a chiedere dei campioni, così il dottore avviò la Sheffield Dentifrice Co e iniziò a produrre la Dr. Sheffield's crème dentifrice, venduta in vasetti dove tutta la famiglia affondava il suo spazzolino. L'idea del tubetto pieghevole in metallo venne a suo figlio Lucius, dentista anche lui, osservando i pittori parigini che spremevano i tubetti di colori a olio lungo le rive della Senna. Nel 1896 la Colgate commercializzò in massa i primi tubetti di dentifricio degli Sheffield. «Oh, non m'importa che sia ricco. Basta che abbia uno yacht, il suo treno privato e il suo dentifricio personale» (Marilyn Monroe).Durante la seconda guerra mondiale l'invenzione del nylon rivoluzionò il mondo della pulizia dentale. Le setole di cinghiale che contenevano enormi quantità di batteri vennero sostituite nel 1937 con quelle di nylon. Oltre che più igieniche, erano anche decisamente più economiche. Il primo spazzolino moderno fu venduto il 24 febbraio 1938. Durante la guerra i soldati venivano incoraggiati a pulirsi i denti perché una bella dentatura era segno di buona salute. Ai tempi di Enrico VII avere pochi denti e neri era segno di ricchezza. Solo i nobili potevano permettersi di mangiare grandi quantità di zucchero. Nel 1955 la Procter & Gamble, una casa produttrice americana, lanciò il primo dentifricio al fluoro clinicamente testato. Oggi esistono dentifrici per tutte le bocche: antiplacca per prevenire le carie, antisettici per un alito fresco, sbiancanti per denti splendenti, con calcio per proteggere lo smalto, senza contare quelli specifici per gengiviti o per denti sensibili. Nel gennaio 2003, lo spazzolino da denti fu scelto come «l'invenzione americana numero uno per la quale non era possibile vivere senza, battendo l'automobile, il computer, il telefono cellulare, e il forno a microonde» (Lemelson-Mit Invention Index).Nel 2014, secondo il Mobility report di Ericsson, 4,8 miliardi di persone possedevano un telefono cellulare ma solo 4,2 miliardi avevano uno spazzolino da denti.
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