2023-10-22
Pichetto Fratin preso per i fondelli dagli ecoansiosi per i quali ha pianto
Gilberto Pichetto Fratin (Ansa)
In un comunicato di Ultima Generazione il ministro viene definito «nonno» e le sue lacrime al grido di allarme di una ragazza preoccupata per il clima, «una sceneggiata». Sono i giovani che lui ha legittimato al ministero.«Caro Gilberto Pichetto Fratin, le lacrime vengono a noi», scriveva su La Verità del 31 luglio Mario Giordano in una delle sue cartoline del lunedì inviata al ministro dell’Ambiente. Che qualche giorno prima, il 28 luglio, al Giffoni Film Festival era stato colpito al cuore dalle ecoansie di tale Giorgia, una ventiseienne siciliana. «Ministro, soffro di eco-ansia. In questi giorni la mia terra brucia. Sta bruciando tutto» e poi giù con le lacrime e la voce spezzata. «Lei non ha paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?». A quel punto Pichetto Fratin, che è anche nonno di 8 nipoti come aveva sottolineato poco prima orgogliosamente alla stampa, era scoppiato a piangere e asciugandosi le lacrime aveva risposto di avere la «forza del dubbio» e «il dovere di impegnarmi per salvare il vostro futuro e quello dei miei nipoti». Insomma, gli aveva quindi scritto Giordano, «una ventiseienne scrittrice e attrice probabilmente in cerca di visibilità s’è messa a frignare, dichiarandosi in preda all’ecoansia, e lei ha pensato di condividere il pianto, tirando in ballo pure i suoi inconsapevoli nipoti». Ma il ministro aveva tirato dritto e anzi, l’8 agosto aveva ricevuto una delegazione di tre portavoce della organizzazione ambientalista Ultima Generazione, nota anche per gli imbrattamenti di edifici e opere d’arte e per i blocchi stradali. A febbraio dell’anno scorso aveva gettato vernice proprio sul ministero. Dove sono stati poi ospitati a presentare il loro disegno di legge per l’abolizione dei sussidi ambientalmente dannosi. «Ho ricevuto i devastatori perché come organizzazione volevano parlarmi e le porte del ministero sono sempre aperte», si era poi giustificato Pichetto. Che aveva anche regalato loro una bottiglia d’acqua, «il simbolo di un bene prezioso da conservare, e da non sprecare per ripulire i monumenti».A dimostrazione che Giordano faceva bene a incazzarsi inviando quella cartolina al ministro, e che con questa gente non si può trattare, ragionare e tantomeno intenerirsi, basta leggere il comunicato inviato ieri dagli attivisti. «Nonno Pichetto Fratin piange per il futuro dei nipoti, ma spende 22 miliardi nei sussidi ambientalmente dannosi», hanno scritto in una nota. Insomma, «nonno Pichetto» si era commosso, aveva aperto pure le porte del ministero dell’Ambiente a una loro delegazione per ascoltarne le posizioni. E quelli di Ultima Generazione come lo ringraziano? Prendendolo in giro con tanto di sfottò messo nero su bianco nella nota stampa sull’ennesima operazione simpatia (ironico, ndr) che è stata organizzata ieri mattina con un altro blocco a Torino. Questa volta nel centro cittadino, dove un gruppetto di attivisti ha bloccato il traffico davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, in corso Vittorio Emanuele II, sedendosi, srotolando uno striscione arancione con la scritta «Fondi riparazione» incatenandosi. Poco dopo, un altro gruppetto ha versato vernice arancione («lavabile» eh, viene sottolineato nel comunicato) sul pavimento dell’ingresso della stazione di Porta Nuova, lasciando sulle porte le impronte colorate delle mani. La Digos della Questura di Torino è intervenuta, gli attivisti denunciati sono 18: tutti per manifestazione non autorizzata, quattro per imbrattamento, 13 per non aver rispettato il provvedimento di foglio di via da Torino avuto per manifestazioni precedenti, mentre cinque verranno multati per blocco stradale. Giovedì scorso un gruppo sempre di Ultima Generazione aveva bloccato l'autostrada A4 Torino-Milano alla periferia del capoluogo piemontese. Nel comunicato sulla manifestazione di ieri, quelli di Ultima Generazione attaccano il governo «che continua ad investire soldi pubblici del bilancio dello Stato in Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), concessi a soggetti privati: 22,4 miliardi di euro, secondo il nuovo catalogo pubblicato dal ministero dell’Ambiente, il primo col ministro Pichetto Fratin alla guida del dicastero». Chiedono che le risorse «vengano destinate agli interventi a favore dei cittadini che continueranno ad essere vittime delle conseguenze dei fenomeni estremi» e invocano un «fondo riparazione» da 20 miliardi di euro. E sottolineano che «per questo le lacrime del ministro Pichetto Fratin, in versione nonno lo scorso luglio, sono per noi una sceneggiata. Se fosse davvero un adulto, nonno e genitore, che si preoccupa per il futuro dei più giovani, avrebbe destinato quei miliardi di euro a ben altre emergenze». In Toscana, di chi subisce un danno e poi viene coperto di ridicolo si dice che è «becco e bastonato». Le origini di questo modo di dire vanno cercate nella settima novella della settima giornata del Decamerone del Boccaccio, in cui viene popolarmente definito becco il marito tradito e dileggiato. In questo caso non è stato tradito il marito, ma il nonno.