La Borsa di Milano cresce ancora grazie agli ottimi risultati dei titoli delle aziende a grande capitalizzazione. L’economia italiana è tra le migliori dell’area Ocse per «L’Economist». E gli analisti sono ottimisti per il 2025.Per Piazza Affari si è chiusa un’ottima annata dal punto di vista della performance borsistica, con un +12% da inizio anno. Bene la Germania mentre la maglia nera europea va alla Francia.Sul fronte economico è andata bene ma non benissimo se ci rapportiamo alla Spagna, che è stato il Paese in Europa che ha avuto il migliore andamento economico fra le grandi economie europee (e che, come l’Italia, aveva usufruito delle somme più elevate stanziate dal Pnrr). Il settimanale britannico The Economist quest’anno ha incoronato Madrid come il miglior Paese Ocse in una classifica in cui si combinavano la crescita del Pil (+3,5% quello spagnolo contro un +0,7% stimato per l’Italia) e l’andamento della Borsa. La buona notizia è che il nostro Paese resta, comunque, tra le prime posizioni in classifica, posizionandosi al quinto posto, appena prima della Colombia. La Germania, al contrario, si trova al ventitreesimo posto (con un Prodotto interno lordo a +0,1% nel 2024) e la Francia al ventiseiesimo posto. In zona retrocessione al 35°, 36° e 37° trovano posto, invece, Turchia, Lettonia ed Estonia.Insomma, secondo il settimanale finanziario inglese «il rally del Mediterraneo prosegue per il terzo anno consecutivo, con la Spagna in cima alla lista 2024. Grecia e Italia, un tempo emblema dei guai dell’Eurozona, continuano con la loro ripresa. L’Irlanda, che con la sua politica fiscale ha attratto molte aziende tecnologiche, e la Danimarca, sede della Novo Nordisk, completano le migliori cinque posizioni». «Se bene si è comportato, però, l’indice delle aziende quotate a Piazza Affari a maggiore capitalizzazione», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf, «la crescita si dimezza se si guarda l’indice rappresentativo delle società a media capitalizzazione e molto peggio (addirittura in negativo) è l’indice delle azioni legato alle società più piccole, ovvero quelle quotate nel segmento Euronext growth market (Aim)». A trainare l’indice principale del nostro Paese sono state le banche (+70%) seguite dal settore assicurativo (con Unipol in grande evidenza), mentre nell’energia si è risvegliata finalmente Saipem. Enel (+8%) ha fatto meno bene del previsto.Cosa attendersi, dunque, dal 2025? Secondo Massimo Trabattoni, responsabile azionario Italia di Kairos Partners Sgr, nel primo trimestre del 2025 l’attenzione sarà nuovamente rivolta «alla velocità con cui le banche centrali ridurranno i tassi di interesse, in risposta alla tenuta dell’economia e all’andamento del mercato del lavoro». In più, «il contesto di tassi in calo previsto è molto positivo per i gestori di patrimoni: le fasi di politica monetaria espansiva tendono a essere correlate a un andamento positivo dei mercati obbligazionari e azionari, rendendo più facile la raccolta di fondi dalla clientela e l’investimento in prodotti di risparmio gestito». Detto in parole povere, l’anno dovrebbe iniziare con un po’ di ottimismo.
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.






