2020-04-13
Ping pong, freccette e pochissimo calcio. Gli sport di nicchia che sopravvivono al Covid-19
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Nicaragua, partita a porte chiuse tra Real Esteli e Walter Ferreti (Ansa)
L'emergenza coronavirus ha paralizzato, ormai da un mese a questa parte, praticamente tutto il mondo dello sport. O quasi. Esiste infatti qualche eccezione. Dal tennis tavolo alle freccette, passando per gli esports. In Bielorussia si gioca ancora a pallone per non perdere i soldi dei diritti tv, in Nicaragua chi non scende in campo rischia il licenziamento. In Burundi, dove si sono registrati solo tre casi, il presidente della Repubblica dice: «Noi risparmiati perché crediamo in Dio».Chi proprio non può fare a meno dello sport, scommettitori inclusi, dovrà accontentarsi di una manciata di attività ancora a disposizione, e non di primissimo livello. Come ormai risaputo, la pandemia di coronavirus ha messo in ginocchio quasi tutto il mondo dello sport.Partiamo dallo sport più popolare un po' ovunque, il calcio. In Europa, durante tutto questo periodo segnato dall'emergenza sanitaria quasi tutte le federazioni, a cominciare da quella italiana, hanno dovuto rassegnarsi alla decisione di sospendere i campionati. L'unica eccezione riguarda la Bielorussia, dove per volere del premier Aljaksandr Lukashenko la Vyšėjšaja Liha, la massima divisione locale, è cominciata regolarmente lo scorso 19 marzo con partite a porte aperte, nonostante perfino gli ultras delle varie squadre avevano chiesto al governo maggiore attenzione a riguardo. Il campionato invece è cominciato e gli ultras si sono dovuti accontentare di mettere in atto uno sciopero del tifo. «La decisione di giocare regolarmente, e con il pubblico, è stata presa dopo una riunione in video conferenza con i vertici della Uefa. Molti campionati sono stati sospesi, noi invece cominciamo adesso perché la nostra stagione calcistica va dalla primavera all'autunno» aveva dichiarato il capoufficio stampa della Federcalcio bielorussa, Alexander Aleinik, alla vigilia dell'avvio del torneo. Del resto, proprio Lukashenko, che si era fatto immortalare intento a giocare a hockey sul ghiaccio, aveva dichiarato non solo che «gli sport, specialmente quelli sul ghiaccio, sono la migliore medicina», ma anche che non c'era ragione di sospendere le attività sportive e che, anzi, «l'unico modo per evitare il contagio da coronavirus è fare la sauna, bere tanta vodka e lavorare molto per uccidere il virus presente negli organismi».Anche negli altri continenti la situazione non è molto diversa. In Africa soltanto Nigeria, Angola e Algeria hanno resistito fino a metà marzo, lasciando al solo Burundi la palma di unico Paese dove ancora si gioca a calcio. Nel Paese centrafricano finora si sono registrati soltanto tre casi di coronavirus. Il presidente della federcalcio, Reverien Ndikuriyo, ha spiegato: «Perché dovremmo fermarci quando tutte le attività del Paese vanno avanti? Il Burundi per ora ha registrato solo tre casi di coronavirus, di cui due provenienti dall'estero e un altro in contatto con uno di questi. Siamo in contatto con il Ministero, se il virus dovesse dilagare ci fermeremo». Anche il presidente della Repubblica, Pierre Nkurunziza, ha voluto tranquillizzare il suo popolo così: «Il Burundi è stato risparmiato perché noi crediamo in Dio».In Asia a oggi è tutto fermo tranne in Tagikistan, dove il campionato è iniziato regolarmente il 5 aprile, e nell'isola di Taiwan, con la Premier League al via proprio la domenica di Pasqua. In tutto il resto del continente si è ancora bloccati, con Palestina, Hong Kong, Indonesia e Bangladesh ultimi ad arrendersi, così come l'Australia in Oceania, dove si è giocato fino al 22 marzo con conseguente sospensione di tutte le attività imposta dalla Ffa, la federazione australiana, fino al 22 aprile.Tutto bloccato anche in Nord e Sud America, mentre nel Centro America le uniche squadre a scendere in campo sono quelle del campionato del Nicaragua, con alcuni giocatori che si sono presentati in campo provvisti di mascherine e guanti. Si gioca a porte chiuse e se qualcuno si rifiuta di scendere in campo, scatta il licenziamento. Come quasi accaduto in un altro sport, il baseball, al giocatore Robbin Zeledon, sospeso per una stagione dalla Commissione nazionale, per aver chiesto al suo club, il Brumas de Jinotega, di fermarsi per evitare di contrarre il Covid-19. Secondo alcuni giornalisti locali, il regime sandinista presieduto da Daniel Ortega ha imposto che tutte le attività proseguissero per continuare a dare un'idea di normalità a tutto il Paese evitando così scioperi e disordini generali.Ovviamente, il fatto che in tutto il mondo il calcio si sia fermato ha permesso a campionati che solitamente suscitano poco interesse di trarre alcuni vantaggi. O almeno di provarci. La federazione nicaraguense è arrivata a prendere in considerazione l'idea di imbastire una trattativa per vendere i diritti televisivi della lega in Europa, con il segretario generale della Liga Primera, José Maria Bermudez, che attraverso le colonne del quotidiano locale La Prensa aveva detto di «essere in trattativa con alcune emittenti europee, ma che si era ancora lontani da una conclusione positiva». Così come quella bielorussa, secondo la quale, almeno dieci Paesi, tra cui la vicina Russia, l'Ucraina, l'India e Israele, avrebbero acquistato i diritti televisivi per la trasmissione delle partite. Tanti soldi ai quali un campionato povero difficilmente può rinunciare. Infatti, il centrocampista brasiliano della Dinamo Minsk, Danilo Campos, ha detto al media brasiliano Globo: «È per motivo che continuano a farci giocare. Ogni settimana ci dicono che il torneo verrà sospeso, ma poi viene sempre fuori qualcosa, una scusa, e ci fanno giocare. Ora hanno tirato fuori la storia dei diritti televisivi. Sì, prima e dopo ogni partita ci misurano la temperatura, ci danno gel e alcol, ma molti di noi hanno lo stesso paura». Bielorussia, controlli fuori dallo stadio prima della partita tra Fc Minsk e Dinamo Minsk (Ansa) Spostandoci invece sugli altri sport, non resta granché di fruibile per gli appassionati. Il Covid-19 ha infatti bloccato sia le discipline di squadra che quelle individuali. Non si può giocare a basket, pallavolo, tennis, golf, pallanuoto, non si possono disputare le corse di ciclismo né quelle di Formula 1 e Motogp. Rimangono quindi il ping pong e le freccette, oltre agli esports, disciplina in costante ascesa e che avrebbe dovuto fare il suo esordio alle Olimpiadi a Tokyo 2020. Appuntamento rinviato solo di un anno considerata la decisione del Cio di rimandare tutto al 2021.Per quanto riguarda il tennis tavolo, c'è da fare una precisazione. Si parla di ping pong della Liga Pro russa e della Setka Cup e TT Cup ucraina, campionati minori ai limiti del dilettantismo, della pallina leggera visibili, tra l'altro, in streaming sul sito www.tt-cup.com. Il mondo delle freccette ha offerto negli ultimi giorni lo spettacolo del Pdc darts at home, una sfida a distanza tra professionisti che si sono esibiti direttamente dalle proprie abitqzioni, il tutto documentato da una diretta trasmessa su YouTube. Il golf ha sospeso da tempo tutti i principali eventi nazionali e internazionali, con una singola eccezione negli Stati Uniti. Il governatore dell'Arizona, Doug Ducey, ha deciso che il Cactus Tour, torneo professionistico femminile, si giocasse regolarmente e così è stato il 2 aprile.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)