
Quando qualcuno ha osato pensare con la propria testa sui vaccini, è stato lasciato senza paga e trattato da criminale. Finalmente il governo sanerà questa ingiustizia, mentre i gufi del Covid continuano ad andare contro le evidenze ammesse dalla stessa Pfizer.Il motto nasce dal latino errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Una semplificazione di un’espressione di Sant’Agostino d’Ippona. Analoghi concetti erano già stati espressi. Che gli uomini sbaglino lo hanno notato tutti. Livio afferma nelle Storie che sbagliare è talmente inevitabile per l’uomo che l’errore merita perdono. Cicerone afferma nelle Filippiche che cosa comune è sbagliare, il perseverare è solo dell’ignorante: la reiterazione dell’errore, quindi, nasce dalla impossibilità o incapacità di conoscere la verità. Sant’Agostino nei suoi Sermoni arriva alla sentenza definitiva: Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere, la cui traduzione letterario è: sbagliare è umano, ma è diabolico rimanere nell’errore per superbia. Nella versione originaria quindi ci sono tre concetti. Sbagliare è tipico dell’uomo, che per sua natura è imperfetto, senza la Salvezza è perso e anche scemo e passa da un disastro all’altro. Perseverare nell’errore è diabolico. L’incapacità di redenzione è una tentazione di Satana. L’intelletto è uno dei doni dello Spirito Santo. L’imbecillità, intesa come incapacità a vedere la verità e riconoscerla, è quindi satanica. Sant’Agostino ci indica la causa del rifiuto dell’intelligenza, la superbia. Cicerone aveva visto invece l’ignoranza. Ha ragione Sant’Agostino. L’ignoranza può essere istruita. La superbia rifiuta di essere istruita. La superbia scherma l’errore e lo protegge. Si instaura la dissonanza cognitiva. La mente rifiuta di vedere la verità, soprattutto quando la verità è spiacevole, ci leva da un’illusione che era stata piacevole e ricca di benefici effetti, denaro, potere, possibilità di disprezzare gli altri, possibilità di sentirsi a posto, buoni, giusti, in una parola migliori. Le persone resteranno attaccate all’errore come cozze a uno scoglio soprattutto quando l’errore è marchiano, enorme, mostruoso. Se lo riconoscessero, rischierebbero di fare davanti agli altri ma soprattutto a sé stessi la figura dello sciocco. E invece no: tutti possiamo sbagliare. Tutti possiamo farci ingannare. È nel riconoscere l’errore di grandezza dell’uomo. Un errore gigantesco, per esempio, è stato ritenere che la malattia Covid-19 fosse praticamente incurabile, che l’unico presidio fosse l’inoculazione di sieri a Rna testati per due mesi, che questi sieri bloccassero la trasmissione della malattia, affermazione non contemplata in nessuna delle schede tecniche dei suddetti farmaci e che quindi avesse un senso sospendere dal loro lavoro medici e infermieri non inoculati. Bill Gates ha affermato l’assoluta inutilità di questi farmaci nel bloccare la trasmissione della malattia a Davos, durante una riunione del Foro Monetario Internazionale, e che quindi tutta la legislatura nata attorno alla fantastica informazione che questi farmaci avessero questa capacità, sospensione dal lavoro, green pass, multe, fosse senza senso. Dopo che la stessa Pfizer ha ammesso che il vaccino non impedisce il contagio, informazione già contenuta nelle schede tecniche per coloro che sono capaci di leggere, e dopo che la prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato lo studio che dimostra come l’uso di banali antiinfiammatori avrebbero evitato il 90% dei morti, il discorso si poteva ritenere chiuso. Dopo le affermazioni di Bill Gates e della Pfizer sono semplicemente comiche le parole di Walter Ricciardi. Ha dichiarato che un medico non vaccinato non può visitare i pazienti, e li espone al rischio di ammalarsi, mentre, secondo lui, i medici inoculati non hanno questo rischio. Dovremmo mandarlo alla Pfizer, per spiegare questo brillante concetto: evidentemente alla casa farmaceutica deve essere sfuggito, visto che persino loro negano di aver mai sperimentato il loro farmaco in questo senso. I medici reintegrati e il governo, che ha valorosamente dato la prima picconata a un’ingiustizia atroce, hanno scatenato un vespaio. Si sono scatenati giornali, giornalisti, opinionisti e trasmissioni televisive, giornalisti che, tutti, con le sole eccezioni de La Verità, Panorama e la trasmissione televisiva Fuori dal coro, hanno appoggiato le regole basate su affermazioni non dimostrate e spesso completamente prive di logica. Forte e chiara si è alzata la voce della senatrice Ronzulli: «Forse si sarebbe potuto attendere la scadenza naturale della misura, il 31 dicembre, così da evitare che la maggioranza silenziosa di chi, onorando il camice, si è responsabilmente vaccinato si sentisse sconfitto dalla minoranza chiassosa di nuova. Ma se lo chiedete a me, chi è no vax e quindi va contro medicina scienza, non deve operare in campo sanitario». Sarebbe interessante sapere di quale medicina e di quale scienza sta parlando la senatrice. Non è solo la stampa medica ma anche la statistica che ci informa che l’inoculazione di sieri genici sperimentali non ha garantito la libertà di trasmissione di malattia, come, lo ripeto, indicato nelle stesse schede tecniche che evidentemente la senatrice non ha mai letto.Tutto quello che è successo è servito solo ad educarci a una obbedienza canina, ridicola, contro evidenze scientifiche. Ci sono frasette come: pensa con la testa, non aveva paura di andare controcorrente, se giudichi qualcosa è sbagliato, non obbedire. Ce lo ripetono da anni, soprattutto gli intellettuali e gli scrittori di libri per ragazzi. Erano tutte frasette ridicole, evidentemente. Quando qualcuno ha osato pensare con la sua testa, gli hanno tolto lo stipendio e lo hanno trattato da criminale. Un ragazzo di 18 anni è stato prelevato con l’ambulanza e sottoposto a Tso per aver rifiutato di portare a scuola una mascherina che innumerevoli lavori scientifici indicavano come non solo inutile ma anche dannosa. Il provvedimento del ministro della Salute Schillaci di reintegrare i medici che erano stati sospesi, sana un’ingiustizia e introduce nel sistema sanitario 1.878 professionisti in un momento in cui ce ne è assoluto bisogno. Il fatto che il provvedimento è stato preso, in teoria, per causa di forza maggiore, per mancanza di medici nelle corsie, è un grandissimo segno di saggezza. È così che si smantellano dittature: una spanna alla volta, con la «scusa» della forza maggiore. Giovanni Migliore, presidente Fiaso, dichiara che «saranno valutate caso per caso rispetto all’assegnazione nei reparti, a tutela sia del medico sia dei pazienti». E chi dovrebbe valutarle?Pierino Di Silverio del sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao, ritiene che il provvedimento «è stato fatto senza il coinvolgimento delle parti sociali e non risolve assolutamente il problema della carenza di medici negli ospedali». Una frase sorprendente! Che non sia sufficiente risolverlo, è evidente, ma che contribuisca a risolverlo è al di là di ogni ragionevole dubbio. Il coinvolgimento delle parti sociali che accidente c’entra? Il provvedimento o è giusto o è sbagliato. Quello che trovo giustissimo invece è la richiesta che i medici non inoculati si rendano riconoscibili. Dobbiamo essere riconoscibili: siamo quelli capaci di leggere le schede tecniche, siamo quelli capaci di leggere la letteratura medica, siamo quelli capaci di opporci a una dittatura, siamo quelli capaci di curare il Covid, siamo quelli capaci di non eseguire ordini sbagliati. Signori, siamo la nuova aristocrazia. Ho fatto scrivere le parole «Medico zero dosi» su una maglietta che porterò con orgoglio, l’orgoglio di chi ha avuto il coraggio di vedere la ragione e battermi per lei.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.