2019-08-25
Perfino il manuale dei teologi di sinistra fa a pezzi lobby e matrimonio gay
Un dizionario firmato da oltre 100 studiosi progressisti attacca: non esiste un diritto al riconoscimento delle unioni omosessuali.Le celebri edizioni San Paolo, fondate ad Alba dal beato don Giacomo Alberione nel lontano 1914, hanno appena pubblicato un'opera cospicua, di oltre 1.200 pagine e 143 voci, redatte da più di 100 autori, in massima parte teologi e sacerdoti, con il titolo di Teologia morale (Cinisello Balsamo, 2019). Si tratta di una nuova edizione, completamente rinnovata nella grafica e nei contenuti, del Nuovo dizionario di teologia morale, pubblicato dalle Paoline nel 1990. Il quale prendeva le mosse e si ispirava al Dizionario enciclopedico di teologia morale dei teologi, ben noti per il loro orientamento progressista, Leandro Rossi (1933-2003) e Ambrogio Valsecchi (1930-1983). Entrambi, da teologi moralisti quali erano, risolutamente aperti sia alla contraccezione, che al divorzio, all'aborto, all'omosessualità…Ora il nuovo tomo enciclopedico è curato da Paolo Benanti, Francesco Compagnoni, Aristide Fumagalli e Giannino Piana, autori, bioeticisti e docenti di primo piano, nelle varie Università pontificie d'Italia. I quali, nell'ampia presentazione dell'opera, dicono di voler tenere conto «delle trasformazioni in corso nella nostra società, con l'incalzare di nuovi e urgenti interrogativi di ordine etico». Ma anche del «rinnovamento intervenuto nell'ambito della teologia morale nel periodo postconciliare e continuato fino ad oggi». Desiderano quindi inserirsi nell'aggiornamento «degli studi ecclesiastici e teologici» voluto da papa Francesco con la Costituzione apostolica Veritatis gaudium (2018), la quale ha imposto agli autori di teologia e di morale «un'evidente necessità di ripensamento di voci e contenuti».Sembrerebbe il classico fraseggio destinato ad aprire ancor di più le maglie della morale cristiana rispetto ai cosiddetti avanzamenti sociali recenti (eutanasia, suicidio assistito, diritto al figlio) ed in parte lo è, come si può notare leggendo con attenzione talune voci del dizionario, come quella dedicata all'educazione sessuale (redatta da Chiara Corbella), o all'etica femminile (Gaia De Vecchi).In materia di nozze gay, però, il teologo dell'Alfonsianum di Roma Maurizio Pietro Faggioni riprende alla lettera il magistero tradizionale e recente della Chiesa. E parlando di «legalizzazione delle unioni omosessuali con effetti giuridici analoghi a quelli del matrimonio, incluso il diritto ad adottare bambini», mostra delle chiare criticità, che val la pena di sottolineare.Il contesto, è quello della «normalizzazione dell'omosessualità, a partire dagli anni Settanta del XX secolo», e secondo il teologo, che cita una documento redatto dal cardinale Joseph Ratzinger, «gli omosessuali, in quanto persone umane, hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone». Nondimeno, «questi diritti non sono assoluti. Essi possono venire legittimamente limitati a motivo di un comportamento esterno oggettivamente disordinato» (p. 690). In pratica, secondo il dizionario - che esprime un pensiero che si può definire progressista - l'omosessuale ha i diritti del cittadino in quanto persona, e non in quanto gay: le tendenze sessuali intime non c'entrano nulla. D'altra parte, come insegna l'Amoris laetitia di papa Francesco, citata da Faggioni, «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie (…) tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Del resto, secondo la logica imparabile del teologo Faggioni, che come tutti gli autori del tomo vuole essere aperto e dialogico al massimo, «la mancanza di fecondità biologica nella relazione omosessuale è una conseguenza della mancanza di differenza sessuale fra i partner». E quindi essa «può essere intesa come il segno di una insormontabile incompiutezza della coppia omosessuale». Non è insomma un mero fatto di cultura, di moralismo, di tradizione o di religione, ma di biologia e di scienza, per non dire di natura. E l'ecologia umana decantata da molti, ben prima che nascesse santa Greta da Stoccolma, dovrebbe essere riconosciuta e rispettata da tutti, altro che libere adozioni, utero in affitto, donazione di sperma e diritto al figlio di tutti i cittadini, gay e trans inclusi!Scandaloso è poi il fatto, ricordato dal teologo Faggioni, che in mezzo mondo «le chiese locali subiscano pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all'introduzioni di leggi», come quelle sul matrimonio gay.Insomma, malgrado il rinnovamento della teologia voluto da papa Francesco, vi sono dei limiti - questo sembra dire il testo in questione come messaggio di fondo - che non devono essere varcati, una sorta di colonne d'Ercole della Chiesa, poste nei luoghi strategici della società con lo scopo di allontanare il caos, scongiurare l'imbarbarimento dei costumi e la decadenza della civiltà.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)
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