2020-07-24
Per quota 100 c’è già il plotone d’esecuzione
Pasquale Tridico (Simona Granati - Corbis/Getty Images)
Nuovo «Fate presto» del Sole 24 Ore per abolire la riforma dei gialloblù. C'è chi ipotizza fino a 100.000 uscite impreviste, e un esborso di 8 miliardi. Ma è a rischio tutta la previdenza: la Commissione Ue batterà cassa in cambio del Recovery fund.Parte l'allarme sulla spinta post Covid a quota 100 per preparare l'assalto alle pensioni. I segnali ci sono tutti. A cominciare dall'ipotesi che con la crisi successiva al lockdown le aziende potrebbero accelerare sul taglio dei costi aggirando il blocco dei licenziamenti con quota 100, facendo così decollare le richieste entro il prossimo anno. Stringendo così la morsa al collo della spesa pensionistica con l'aumento di questi anticipi «obbligati».Il primo a lanciare il sasso è stato Alberto Brambilla, presidente del centro ricerche Itinerari previdenziali, nonché ex sottosegretario al Lavoro con i governi Berlusconi e consigliere economico leghista. In un'intervista all'Huffington Post dello scorso 22 luglio, Brambilla ha sottolineato che, depurando i dati dell'Istat, noi spendiamo per le pensioni circa l'11,7% del Pil, in media con l'Europa. Ma quota 100 scombussola questo equilibrio. Il governo dovrebbe quindi pensare a come uscire nel 2022 da questa misura che dura solo tre anni, in via sperimentale fino a fine 2021. E che, secondo Brambilla, potrà impattare per 8 miliardi sulle casse pubbliche sia quest'anno sia il prossimo «perché col Covid viene vista come una specie di ammortizzatore sociale e presumibilmente parecchie persone accederanno». Il think tank di Brambilla prevede che i 50.000 pensionamenti con quota 100 previsti prima del Covid per il 2020 potrebbero raddoppiare e altre 100.000 uscite potrebbero a questo punto maturare anche nel 2021. Cifre riprese ieri anche dal Sole 24 Ore ricordando, sulla stessa linea, che il governo non cambierà le regole sui pensionamenti anticipati fino al termine della sperimentazione in corso con quota 100, ovvero dicembre 2021, ma lo scenario con la pandemia è cambiato e i costi dei prepensionamenti torneranno a correre. Quindi ecco il «Fate presto» del quotidiano controllato da Confindustria, rivolto anche al viceministro Antonio Misiani, che qualche giorno fa ha invece ribadito che quota 100 rimarrà fino alla fine. Dove si troveranno i soldi? La coperta è corta, comunque la si tiri. E il paracadute europeo idem. Del resto, lo stesso testo del Recovery fund dice che per l'utilizzo dei 127 miliardi di prestiti valgono le raccomandazioni all'Italia messe nero su bianco da Bruxelles nel Consiglio europe del 9 luglio 2019 e relative al 2019-2020. Tra queste, anche la piena attuazione delle riforme pensionistiche con l'obiettivo di ridurre la spesa e l'eccessivo ricorso ai pensionamenti anticipati, dunque il ritorno alla riforma Fornero, abbandonando subito quota 100. La Commissione Ue aveva infatti affermato che l'ampliamento della possibilità di prepensionamento potrebbe influire negativamente sull'offerta di lavoro, «in un contesto in cui l'Italia è già in ritardo rispetto alla media Ue per la partecipazione dei suoi lavoratori anziani (55-64 anni) all'occupazione», e ciò «limiterebbe la crescita potenziale e peggiorerebbe la sostenibilità del debito pubblico». Nel rapporto si sottolinea dunque che per limitare l'aumento della spesa, «si potrebbero ottenere risparmi intervenendo sugli elevati diritti pensionistici non corrisposti dai contributi, nel rispetto dei principi di equità e proporzionalità».Rispetto al Mes, la condizionalità del Recovery fund che richiama esplicitamente alle raccomandazioni fatte all'Italia nel 2019 è molto più rigida. Del resto, si parla di «targets» e «milestones» evocando i tempi della Troika. Va, inoltre, ricordato che nel 2019 il deficit pubblico italiano è stato pari all'1,6 per cento del Pil, il valore più basso dal 2007 a oggi. Il dato è particolarmente rilevante poiché è il frutto della discussa legge di Bilancio del 2018, quella realizzata dal primo governo Conte, frutto dell'accordo tra Lega e Movimento 5 stelle e che ha portato proprio all'introduzione della sperimentazione pensionistica quota 100 e del cosiddetto reddito di cittadinanza. La manovra era stata ampiamente accusata di mettere a rischio i conti dell'Italia e anche la Commissione europea aveva minacciato di aprire una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. Morale? I pensionamenti anticipati sono in vigore fino a tutto il prossimo anno ed è improbabile che il governo li cancelli prima, ma per mantenere fluido il flusso degli aiuti comunitari, il governo non può quindi correre il rischio di inciampare nello «scalone» alla fine del 2021 con il «pensionamento» di quota 100. Martedì prossimo si terrà un nuovo confronto al ministero del Lavoro con i sindacati e la commissione tecnica voluta mesi fa dal ministro, Nunzia Catalfo. Sul tavolo ci saranno proprio le diverse ipotesi di flessibilità sostenibile da adottare prima della chiusura della sperimentazione partita nel 2019 e che, oltre a quota 100, contempla la proroga per un anno dell'Ape sociale, di Opzione donna, degli anticipi per lavoratori precoci e usuranti e il congelamento fino al 2026 del requisito di anzianità a 42 anni (41 per le donne). E anche se il governo non farà retromarcia alterando lo schema dei prepensionamenti, dopo l'accordo sul Recovery fund aumentano le possibilità di qualche ritocco al risparmio sul comparto previdenziale.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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