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2018-11-02
Per la sanità spuntano 5 miliardi ma il taglio del ticket parte nel 2020
ANSA
Il testo della manovra è ormai approdato in Parlamento. Arriveranno emendamenti soprattutto sul tema delle pensioni d'oro, mentre il comparto sanità dovrebbe essere definito e non si attendono sorprese né agguati in Aula.
Come già annunciato dal ministro della Salute, Giulia Grillo, il fondo sanitario nazionale si attesterà a 114,4 miliardi rispetto ai 113 dell'anno corrente. Una cifra destinata a crescere nei prossimi anni. Il pacchetto verrà infatti incrementato di due miliardi per il 2019 e per l'anno 2021 di ulteriori 1,5. Per il taglio del ticket bisognerà aspettare il 2020. «Questi aumenti, però, sono subordinati, alla stipula entro il 31 gennaio 2019 di una specifica intesa in Stato Regioni», spiega quotidianosanità.it, «per il Patto per la salute 2019-2021 che contempli misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi».
Si tratta di misure che riguardano la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti al fine di promuovere maggiore equità nell'accesso alle cure. Il rispetto degli obblighi di programmazione a livello nazionale e regionale in coerenza con il processo di riorganizzazione delle reti strutturali dell'offerta ospedaliera e dell'assistenza territoriale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste d'attesa. Ma anche la valutazione dei fabbisogni del personale del servizio sanitario nazionale e riflessi sulla programmazione della formazione di base e specialistica e sulle necessità assunzionali, ricomprendendo l'aggiornamento del parametro di riferimento relativo al personale. Passano, infine, da 24 a 26 miliardi le risorse destinate all'edilizia sanitaria.
Anche in questo caso le parti in causa dovranno trovare un accordo per definire l'implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del servizio sanitario che consentiranno di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale tenendo conto delle infrastrutture già disponibili nell'ambito del sistema tessera sanitaria e del fascicolo sanitario elettronico. Per il resto, si ingrandisce il menù della manovra da 37 miliardi e che comprende - come si evince nell'ultima versione - tutta una serie di misure, tra cui le più importanti il reddito di cittadinanza e l'introduzione della quota 100 per il superamento della riforma Fornero, per i quali la legge di bilancio istituisce due appositi fondi. Tali interventi arriveranno però in un secondo momento tramite provvedimenti ad hoc, probabilmente nei ddl collegati. Gli eventuali risparmi rispetto agli stanziamenti dei due fondi, potranno essere usati in compensazione, redistribuendo le risorse tra reddito e pensioni, ma si lascia la strada aperta anche ad un'altra destinazione delle risorse, a partire dal contenimento del deficit. Nell'ultima versione spunta il bonus per le assunzioni di giovani eccellenze.
L'incentivo è riconosciuto ai datori di lavoro privati che, dal 1 gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2019, assumono con contratto subordinato a tempo indeterminato laureati o dottori di ricerca, ed è concesso sotto forma di esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi Inail, per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.000 euro per ogni assunzione effettuata. Il bonus è riconosciuto anche per assunzioni a tempo parziale, purché con contratto subordinato di tipo indeterminato e anche nei casi di trasformazione, avvenuta tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019, di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato. Da segnalare infine la cabina di regia, Investitalia. Nata come entità alternativa per rafforzare il potere del Mef a discapito del ministero guidato da Danilo Toninelli, nell'ultima versione è diventata una nuova struttura con soli 25 milioni di dotazione e compito molto teorici da realizzare: dallo stimolo agli investimenti fino alla razionalizzaizone dei centri di spesa.
Diritti tv più ricchi se giocano italiani
Torna nella legge di bilancio una norma inizialmente presentata nel decreto sicurezza e poi stralciata. «A partire dalla stagione sportiva 2019-2020», si legge nell'ultima bozza della manovra all'interno della sezione «disposizioni in materia di sport, possono accedere alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi da assegnare ai partecipanti ai campionati di calcio di Serie A e B solo le società, quotate e non quotate, che abbiano sottoposto i propri bilanci alla revisione legale svolta da una società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili, la quale, limitatamente a tali incarichi, è soggetta alla vigilanza della commissione nazionale per le società e la Borsa», la Consob.
In parole povere, secondo la bozza in via di definizione, le società di calcio di Serie A e B che vogliono avere i proventi generati dai diritti tv dovranno avere i conti in ordine. In realtà, la norma impatterà di più sui club della Serie B. Nuova rivoluzione in vista per la Legge di Bilancio è però contenuto anche un comma che potrebbe modificare radicalmente la distribuzione, ponendo l'accento sui giovani italiani. La novità va a dimezzare l'impatto di audience e spettatori che dovrebbe scendere al 10% per lasciare spazio a un nuovo criterio: il minutaggio dei giovani calciatori di scuola italiana. «La quota del 10%», si legge, «è determinata sulla base dei minuti giocati negli ultimi tre campionati dai giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani».
Gianluca Baldini
Via i vitalizi o tagli agli enti locali
Tra le novità dell'ultima legge di bilancio c'è n'è una che interessa le Regioni e le Province autonome. Se non si procederà al taglio dei vitalizi di presidenti e consiglieri regionali e assessori, il governo taglierà dell'80% i fondi in arrivo da Roma. L'unica eccezione su questi tagli riguarderà la Sanità, le scuole per i disabili e, più in generale, tutti i servizi ritenuto essenziali.
La nuova regola è stata trattata all'articolo 75 della legge di bilancio alla voce «Riduzione dei costi della politica nelle regioni a statuto speciale, ordinario e nelle province autonome».
Nel testo si spiega che, «ai fini del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica, a decorrere dall'anno 2019» e entro «quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero sei mesi qualora occorra procedere a modifiche statutarie», le Regioni dovranno «rideterminare la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale».
La norma, annunciata più volte dal vicepremier Luigi Di Maio, rappresenta il passo successivo al taglio dei vitalizi al Senato e prevede quindi il taglio dei vitalizi per tutte le figure apicali dell'apparato regionale di governo.
Aiuti per assumere il manager digitale
Infilata nell'ultima versione della legge di bilancio c'è anche la la norma sull'incentivo all'assunzione dell'innovation manager da tempo promessa dal governo.
Il modo per spingere le aziende ad essere più innovative è quello di offrire un voucher del valore massimo di 40.000 euro che rappresenti al massimo il 50% dei costi sostenuti nel 2019 e nel 2020 per rivolgersi a un esperto di innovazione che aiuti le imprese a «sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal piano nazionale Impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell'impresa, compreso l'accesso ai mercati finanziari e da quello dei capitali».
La cifra elargita attraverso il voucher può raddoppiare nel caso in cui a farne richiesta sia una rete di imprese.
Quali devono essere le caratteristiche di questo esperto di innovazione? Come spiega la norma all'interno della legge di bilancio, l'esperto di innovazione deve essere «in possesso di adeguati requisiti di qualificazione e iscritti in un apposito elenco», una lista che sarà creata entro marzo dal ministero dello Sviluppo economico. Secondo questa novità, l'incentivo è nel regime «de minimis» e quindi cumulabile con altri incentivi diversi dagli aiuti di Stato.
Bonus fino a 45 anni per restare al Sud
Novità nella manovra anche per la misura «Resto al Sud», allargando la platea anche a chi ha tra i 36 e i 45 anni di età. Fino a prima della manovra, i fondi erano destinati solo a chi aveva tra i 18 e i 35 anni di età.
In parole povere, ora anche chi non è più giovanissimo potrà chiedere fino a un massimo di 200.000 euro per aprire un'attività imprenditoriale nel Mezzogiorno. Inoltre, la norma viene estesa ai liberi professionisti, rimasti inizialmente esclusi all'interno del provvedimento «Resto al Sud» varato dalla legge «Mezzogiorno» e regolata dal decreto ministeriale 174/2017.
La nota negativa è che i fondi destinati agli imprenditori del Sud restano gli stessi. Non cambia, infatti, il limite di 715 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020.
Hanno diritto ad accedere alle agevolazioni i progetti presentati da residenti nelle regioni del sud o che trasferiscono la residenza nel Meridione entro 60 giorni dalla presentazione della domanda (120 giorni se residenti all'estero). Ogni progetto imprenditoriale può ottenere fino a 50.000 euro. Nel caso in cui l'istanza sia presentata da più soggetti costituiti in società o cooperative, l'importo del finanziamento è pari a 50.000 euro per ogni socio fino ad un massimo complessivo di 200.000 euro.
Continua a leggereRiduci
Il fondo nazionale nel 2019 arriva a 114,4 miliardi per poi salire a 118 nel 2021. Servirà però un accordo Stato-Regioni per riorganizzare le spese e la rete dell'offerta ospedaliera. 26 miliardi destinati all'edilizia.Secondo la bozza in via di definizione, le società di calcio di Serie A e B che vogliono avere i proventi generati dai diritti tv dovranno avere i conti in ordine.Tra le novità dell'ultima legge di bilancio c'è n'è una che interessa le Regioni e le Province autonome.C'è anche la la norma sull'incentivo all'assunzione dell'innovation manager da tempo promessa dal governo.Chi non è più giovanissimo potrà chiedere fino a un massimo di 200.000 euro per aprire un'attività imprenditoriale nel Mezzogiorno.Lo speciale contiene cinque articoliIl testo della manovra è ormai approdato in Parlamento. Arriveranno emendamenti soprattutto sul tema delle pensioni d'oro, mentre il comparto sanità dovrebbe essere definito e non si attendono sorprese né agguati in Aula. Come già annunciato dal ministro della Salute, Giulia Grillo, il fondo sanitario nazionale si attesterà a 114,4 miliardi rispetto ai 113 dell'anno corrente. Una cifra destinata a crescere nei prossimi anni. Il pacchetto verrà infatti incrementato di due miliardi per il 2019 e per l'anno 2021 di ulteriori 1,5. Per il taglio del ticket bisognerà aspettare il 2020. «Questi aumenti, però, sono subordinati, alla stipula entro il 31 gennaio 2019 di una specifica intesa in Stato Regioni», spiega quotidianosanità.it, «per il Patto per la salute 2019-2021 che contempli misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi». Si tratta di misure che riguardano la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti al fine di promuovere maggiore equità nell'accesso alle cure. Il rispetto degli obblighi di programmazione a livello nazionale e regionale in coerenza con il processo di riorganizzazione delle reti strutturali dell'offerta ospedaliera e dell'assistenza territoriale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste d'attesa. Ma anche la valutazione dei fabbisogni del personale del servizio sanitario nazionale e riflessi sulla programmazione della formazione di base e specialistica e sulle necessità assunzionali, ricomprendendo l'aggiornamento del parametro di riferimento relativo al personale. Passano, infine, da 24 a 26 miliardi le risorse destinate all'edilizia sanitaria. Anche in questo caso le parti in causa dovranno trovare un accordo per definire l'implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del servizio sanitario che consentiranno di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale tenendo conto delle infrastrutture già disponibili nell'ambito del sistema tessera sanitaria e del fascicolo sanitario elettronico. Per il resto, si ingrandisce il menù della manovra da 37 miliardi e che comprende - come si evince nell'ultima versione - tutta una serie di misure, tra cui le più importanti il reddito di cittadinanza e l'introduzione della quota 100 per il superamento della riforma Fornero, per i quali la legge di bilancio istituisce due appositi fondi. Tali interventi arriveranno però in un secondo momento tramite provvedimenti ad hoc, probabilmente nei ddl collegati. Gli eventuali risparmi rispetto agli stanziamenti dei due fondi, potranno essere usati in compensazione, redistribuendo le risorse tra reddito e pensioni, ma si lascia la strada aperta anche ad un'altra destinazione delle risorse, a partire dal contenimento del deficit. Nell'ultima versione spunta il bonus per le assunzioni di giovani eccellenze. L'incentivo è riconosciuto ai datori di lavoro privati che, dal 1 gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2019, assumono con contratto subordinato a tempo indeterminato laureati o dottori di ricerca, ed è concesso sotto forma di esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi Inail, per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.000 euro per ogni assunzione effettuata. Il bonus è riconosciuto anche per assunzioni a tempo parziale, purché con contratto subordinato di tipo indeterminato e anche nei casi di trasformazione, avvenuta tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019, di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato. Da segnalare infine la cabina di regia, Investitalia. Nata come entità alternativa per rafforzare il potere del Mef a discapito del ministero guidato da Danilo Toninelli, nell'ultima versione è diventata una nuova struttura con soli 25 milioni di dotazione e compito molto teorici da realizzare: dallo stimolo agli investimenti fino alla razionalizzaizone dei centri di spesa.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/per-la-sanita-spuntano-5-miliardi-ma-il-taglio-del-ticket-parte-nel-2020-2617193522.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="diritti-tv-piu-ricchi-se-giocano-italiani" data-post-id="2617193522" data-published-at="1765820479" data-use-pagination="False"> Diritti tv più ricchi se giocano italiani Torna nella legge di bilancio una norma inizialmente presentata nel decreto sicurezza e poi stralciata. «A partire dalla stagione sportiva 2019-2020», si legge nell'ultima bozza della manovra all'interno della sezione «disposizioni in materia di sport, possono accedere alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi da assegnare ai partecipanti ai campionati di calcio di Serie A e B solo le società, quotate e non quotate, che abbiano sottoposto i propri bilanci alla revisione legale svolta da una società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili, la quale, limitatamente a tali incarichi, è soggetta alla vigilanza della commissione nazionale per le società e la Borsa», la Consob. In parole povere, secondo la bozza in via di definizione, le società di calcio di Serie A e B che vogliono avere i proventi generati dai diritti tv dovranno avere i conti in ordine. In realtà, la norma impatterà di più sui club della Serie B. Nuova rivoluzione in vista per la Legge di Bilancio è però contenuto anche un comma che potrebbe modificare radicalmente la distribuzione, ponendo l'accento sui giovani italiani. La novità va a dimezzare l'impatto di audience e spettatori che dovrebbe scendere al 10% per lasciare spazio a un nuovo criterio: il minutaggio dei giovani calciatori di scuola italiana. «La quota del 10%», si legge, «è determinata sulla base dei minuti giocati negli ultimi tre campionati dai giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani».Gianluca Baldini <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/per-la-sanita-spuntano-5-miliardi-ma-il-taglio-del-ticket-parte-nel-2020-2617193522.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="via-i-vitalizi-o-tagli-agli-enti-locali" data-post-id="2617193522" data-published-at="1765820479" data-use-pagination="False"> Via i vitalizi o tagli agli enti locali Tra le novità dell'ultima legge di bilancio c'è n'è una che interessa le Regioni e le Province autonome. Se non si procederà al taglio dei vitalizi di presidenti e consiglieri regionali e assessori, il governo taglierà dell'80% i fondi in arrivo da Roma. L'unica eccezione su questi tagli riguarderà la Sanità, le scuole per i disabili e, più in generale, tutti i servizi ritenuto essenziali. La nuova regola è stata trattata all'articolo 75 della legge di bilancio alla voce «Riduzione dei costi della politica nelle regioni a statuto speciale, ordinario e nelle province autonome». Nel testo si spiega che, «ai fini del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica, a decorrere dall'anno 2019» e entro «quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero sei mesi qualora occorra procedere a modifiche statutarie», le Regioni dovranno «rideterminare la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale». La norma, annunciata più volte dal vicepremier Luigi Di Maio, rappresenta il passo successivo al taglio dei vitalizi al Senato e prevede quindi il taglio dei vitalizi per tutte le figure apicali dell'apparato regionale di governo. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/per-la-sanita-spuntano-5-miliardi-ma-il-taglio-del-ticket-parte-nel-2020-2617193522.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="aiuti-per-assumere-il-manager-digitale" data-post-id="2617193522" data-published-at="1765820479" data-use-pagination="False"> Aiuti per assumere il manager digitale Infilata nell'ultima versione della legge di bilancio c'è anche la la norma sull'incentivo all'assunzione dell'innovation manager da tempo promessa dal governo. Il modo per spingere le aziende ad essere più innovative è quello di offrire un voucher del valore massimo di 40.000 euro che rappresenti al massimo il 50% dei costi sostenuti nel 2019 e nel 2020 per rivolgersi a un esperto di innovazione che aiuti le imprese a «sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal piano nazionale Impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell'impresa, compreso l'accesso ai mercati finanziari e da quello dei capitali». La cifra elargita attraverso il voucher può raddoppiare nel caso in cui a farne richiesta sia una rete di imprese. Quali devono essere le caratteristiche di questo esperto di innovazione? Come spiega la norma all'interno della legge di bilancio, l'esperto di innovazione deve essere «in possesso di adeguati requisiti di qualificazione e iscritti in un apposito elenco», una lista che sarà creata entro marzo dal ministero dello Sviluppo economico. Secondo questa novità, l'incentivo è nel regime «de minimis» e quindi cumulabile con altri incentivi diversi dagli aiuti di Stato. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/per-la-sanita-spuntano-5-miliardi-ma-il-taglio-del-ticket-parte-nel-2020-2617193522.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="bonus-fino-a-45-anni-per-restare-al-sud" data-post-id="2617193522" data-published-at="1765820479" data-use-pagination="False"> Bonus fino a 45 anni per restare al Sud Novità nella manovra anche per la misura «Resto al Sud», allargando la platea anche a chi ha tra i 36 e i 45 anni di età. Fino a prima della manovra, i fondi erano destinati solo a chi aveva tra i 18 e i 35 anni di età. In parole povere, ora anche chi non è più giovanissimo potrà chiedere fino a un massimo di 200.000 euro per aprire un'attività imprenditoriale nel Mezzogiorno. Inoltre, la norma viene estesa ai liberi professionisti, rimasti inizialmente esclusi all'interno del provvedimento «Resto al Sud» varato dalla legge «Mezzogiorno» e regolata dal decreto ministeriale 174/2017. La nota negativa è che i fondi destinati agli imprenditori del Sud restano gli stessi. Non cambia, infatti, il limite di 715 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Hanno diritto ad accedere alle agevolazioni i progetti presentati da residenti nelle regioni del sud o che trasferiscono la residenza nel Meridione entro 60 giorni dalla presentazione della domanda (120 giorni se residenti all'estero). Ogni progetto imprenditoriale può ottenere fino a 50.000 euro. Nel caso in cui l'istanza sia presentata da più soggetti costituiti in società o cooperative, l'importo del finanziamento è pari a 50.000 euro per ogni socio fino ad un massimo complessivo di 200.000 euro.
La risposta alla scoppiettante Atreju è stata una grigia assemblea piddina
Il tema di quest’anno, Angeli e Demoni, ha guidato il percorso visivo e narrativo dell’evento. Il manifesto ufficiale, firmato dal torinese Antonio Lapone, omaggia la Torino magica ed esoterica e il fumetto franco-belga. Nel visual, una cosplayer attraversa il confine tra luce e oscurità, tra bene e male, tra simboli antichi e cultura pop moderna, sfogliando un fumetto da cui si sprigiona luce bianca: un ponte tra tradizione e innovazione, tra arte e narrazione.
Fumettisti e illustratori sono stati il cuore pulsante dell’Oval: oltre 40 autori, tra cui il cinese Liang Azha e Lorenzo Pastrovicchio della scuderia Disney, hanno accolto il pubblico tra sketch e disegni personalizzati, conferenze e presentazioni. Primo Nero, fenomeno virale del web con oltre 400.000 follower, ha presentato il suo debutto editoriale con L’Inkredibile Primo Nero Show, mentre Sbam! e altre case editrici hanno ospitato esposizioni, reading e performance di autori come Giorgio Sommacal, Claudio Taurisano e Vince Ricotta, che ha anche suonato dal vivo.
Il cosplay ha confermato la sua centralità: più di 120 partecipanti si sono sfidati nella tappa italiana del Nordic Cosplay Championship, con Carlo Visintini vincitore e qualificato per la finale in Svezia. Parallelamente, il propmaking ha permesso di scoprire il lavoro artigianale dietro armi, elmi e oggetti scenici, rivelando la complessità della costruzione dei personaggi.
La musica ha attraversato generazioni e stili. La Battle of the Bands ha offerto uno spazio alle band emergenti, mentre le icone delle sigle tv, Giorgio Vanni e Cristina D’Avena, hanno trasformato l’Oval in un grande palco popolare, richiamando migliaia di fan. Non è mancato il K-pop, con workshop, esibizioni e karaoke coreano, che ha coinvolto i più giovani in una dimensione interattiva e partecipativa. La manifestazione ha integrato anche dimensioni educative e culturali. Il Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino ha esplorato il ruolo della matematica nei fumetti, mostrando come concetti scientifici possano dialogare con la narrazione visiva. Lo chef Carlo Mele, alias Ojisan, ha illustrato la relazione tra cibo e animazione giapponese, trasformando piatti iconici degli anime in esperienze reali. Il pubblico ha potuto immergersi nella magia del Villaggio di Natale, quest’anno allestito nella Casa del Grinch, tra laboratori creativi, truccabimbi e la Christmas Elf Dance, mentre l’area games e l’area videogames hanno offerto tornei, postazioni libere e spazi dedicati a giochi indipendenti, modellismo e miniature, garantendo una partecipazione attiva e immersiva a tutte le età.
Con 28.000 visitatori in due giorni, Xmas Comics & Games conferma la propria crescita come festival della cultura pop, capace di unire creatività, spettacolo e narrazione, senza dimenticare la componente sociale e educativa. Tra fumetti, cosplay, musica e gioco, Torino è diventata il punto d’incontro per chi vuole vivere in prima persona il racconto pop contemporaneo, dove ogni linguaggio si intreccia e dialoga con gli altri, trasformando la fiera in una grande esperienza culturale condivisa.
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i,Hamza Abdi Barre (Getty Images)
La Somalia è intrappolata in una spirale di instabilità sempre più profonda: un’insurrezione jihadista in crescita, un apparato di sicurezza inefficiente, una leadership politica divisa e la competizione tra potenze vicine che alimenta rivalità interne. Il controllo effettivo del governo federale si riduce ormai alla capitale e a poche località satelliti, una sorta di isola amministrativa circondata da gruppi armati e clan in competizione. L’esercito nazionale, logorato, frammentato e privo di una catena di comando solida, non è in grado di garantire la sicurezza nemmeno sulle principali rotte commerciali che costeggiano il Paese. In queste condizioni, il collasso dell’autorità centrale e la caduta di Mogadiscio nelle mani di gruppi ostili rappresentano scenari sempre meno remoti, con ripercussioni dirette sulla navigazione internazionale e sulla sicurezza regionale.
La pirateria somala, un tempo contenuta da pattugliamenti congiunti e operazioni navali multilaterali, è oggi alimentata anche dal radicamento di milizie jihadiste che controllano vaste aree dell’entroterra. Questi gruppi, dopo anni di scontri contro il governo federale e di brevi avanzate respinte con l’aiuto delle forze speciali straniere, hanno recuperato terreno e consolidato le proprie basi logistiche proprio lungo i corridoi costieri. Da qui hanno intensificato sequestri, assalti e sabotaggi, colpendo infrastrutture critiche e perfino centri governativi di intelligence. L’attacco del 2025 contro una sede dei servizi somali, che portò alla liberazione di decine di detenuti, diede il segnale dell’audacia crescente di questi movimenti.
Le debolezze dell’apparato statale restano uno dei fattori decisivi. Nonostante due decenni di aiuti, investimenti e programmi di addestramento militare, le forze somale non riescono a condurre operazioni continuative contro reti criminali e gruppi jihadisti. Il consumo interno di risorse, la corruzione diffusa, i legami di fedeltà clanici e la dipendenza dall’Agenzia dell’Unione africana per il supporto alla sicurezza hanno sgretolato ogni tentativo di riforma. Nel frattempo, l’interferenza politica nella gestione della missione internazionale ha sfiancato i donatori, ridotto il coordinamento e lasciato presagire un imminente disimpegno. A questo si aggiungono le tensioni istituzionali: modifiche costituzionali controverse, una mappa federale contestata e tentativi percepiti come manovre per prolungare la permanenza al potere della leadership attuale hanno spaccato la classe politica e paralizzato qualsiasi risposta comune alla minaccia emergente. Mentre i vertici si dividono, le bande armate osservano, consolidano il controllo del territorio e preparano nuovi colpi contro la navigazione e le città costiere. Sul piano internazionale cresce il numero di governi che, temendo un collasso definitivo del sistema federale, sondano discretamente la possibilità di una trattativa con i gruppi armati. Ma l’ipotesi di una Mogadiscio conquistata da milizie che già controllano ampie aree della costa solleva timori concreti: un ritorno alla pirateria sistemica, attacchi oltre confine e una spirale di conflitti locali che coinvolgerebbe l’intero Corno d’Africa.
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Il presidente eletto del Cile José Antonio Kast e sua moglie Maria Pia Adriasola (Ansa)
Un elemento significativo di queste elezioni presidenziali è stata l’elevata affluenza alle urne, che si è rivelata in aumento del 38% rispetto al 2021. Quelle di ieri sono infatti state le prime elezioni tenute dopo che, nel 2022, è stato introdotto il voto obbligatorio. La vittoria di Kast ha fatto da contraltare alla crisi della sinistra cilena. Il presidente uscente, Gabriel Boric, aveva vinto quattro anni fa, facendo leva soprattutto sull’impopolarità dell’amministrazione di centrodestra, guidata da Sebastián Piñera. Tuttavia, a partire dal 2023, gli indici di gradimento di Boric sono iniziati a crollare. E questo ha danneggiato senza dubbio la Jara, che è stata ministro del Lavoro fino allo scorso aprile. Certo, Kast si accinge a governare a fronte di un Congresso diviso: il che potrebbe rappresentare un problema per alcune delle sue proposte più incisive. Resta tuttavia il fatto che la sua vittoria ha avuto dei numeri assai significativi.
«La vittoria di Kast in Cile segue una serie di elezioni in America Latina che negli ultimi anni hanno spostato la regione verso destra, tra cui quelle in Argentina, Ecuador, Costa Rica ed El Salvador», ha riferito la Bbc. Lo spostamento a destra dell’America Latina è una buona notizia per la Casa Bianca. Ricordiamo che, alcuni giorni fa, Washington a pubblicato la sua nuova strategia di sicurezza nazionale: un documento alla cui base si registra il rilancio della Dottrina Monroe. Per Trump, l’obiettivo, da questo punto di vista, è duplice. Innanzitutto, punta a contrastare il fenomeno dell’immigrazione irregolare. In secondo luogo, mira ad arginare l’influenza geopolitica della Cina sull’Emisfero occidentale. Vale a tal proposito la pena di ricordare che Boric, negli ultimi anni, ha notevolmente avvicinato Santiago a Pechino. Una linea che, di certo, a Washington non è stata apprezzata.
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