
Claudio Durigon annuncia le novità: «Senza interventi, nel 2027 salirà a 67 anni e tre mesi. Incentivi pro previdenza complementare».All’interno della prossima manovra di bilancio si va verso uno stop sull’aumento dei requisiti per la pensione. Tradotto: dal 2027 potrebbe non scattare l’aumento dell’età per il ritiro. A dare la notizia, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, al Meeting di Rimini precisando: «Ho già parlato con il ministro (dell’Economia, ndr) Giancarlo Giorgetti incontrando la sua disponibilità a inserire il provvedimento all’interno della legge di bilancio». Una misura che l’Istituto di previdenza prevede possa costare tra i 3 e i 3 miliardi e mezzo, ma secondo i calcoli di Durigon invece, come chiarito qualche tempo fa, per sterilizzare l’aumento di tre mesi nei requisiti le stime si aggirerebbero intorno ai 300-400 milioni di euro.Sempre sul fronte previdenziale poi c’è il cosiddetto bonus Giorgetti, il provvedimento che entrerà in vigore tra una settimana e che consente a chi maturerà i requisiti per la pensione anticipata ordinaria o per Quota 103, di ricevere più soldi alla fine del mese. In sostanza chi decide di rinviare l’uscita dal lavoro riceverà in busta paga una quota aggiuntiva pari ai contributi previdenziali normalmente a suo carico, totalmente esentasse e non soggetta a Irpef. Lo stipendio aumenta ma il datore di lavoro continua a versare regolarmente la propria quota contributiva, garantendo la continuità del montante complessivo, seppur con la perdita minima legata alla quota del dipendente. Per Durigon si tratta di «una misura che rafforza la libertà del lavoratore, che si tratti di restare al suo posto o di poter andare prima in pensione, è a mio avviso fondamentale». Inoltre il sottosegretario al ministero del Lavoro spiega che ci sarà «un meccanismo che incentivi l’investimento sulla futura pensione, tramite il secondo pilastro». Tra i nodi «Opzione donna andrebbe rafforzata, perché oggi risulta una misura poco efficiente e ha avuto scarso appeal», mentre Quota 103 «visto anche lo scarso utilizzo, non penso possa rappresentare una forma ottimale di flessibilità in uscita». Si cercherà di «rafforzare il canale che consente di accedere al pensionamento anticipato con 64 anni e 25 di contributi purché il futuro assegno sia pari ad almeno tre volte il trattamento minimo, utilizzando anche la rendita complementare. La soglia dei 64 anni», aggiunge il sottosegretario leghista, «mi sembra possa essere giusta e adeguata rispetto all’attuale mondo del lavoro». Poi un’idea sul Tfr: «Stiamo valutando di proporre che il Tfr fermo all’Inps, delle imprese sopra i 50 dipendenti, possa essere una rendita, per dare un ristoro e avere pensioni un po’ più forti».Il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, nel corso di un punto stampa al Meeting di Rimini, ha commentato: «È il legislatore che decide su questi temi, sono di sua competenza. Quindi, noi come Inps, come soggetto attuatore, ci atteniamo scrupolosamente e cercheremo di attuare le linee legislative nel miglior modo possibile». Parlando poi di un eventuale impatto sull’equilibrio dei conti Inps, Fava assicura che «il sistema è solido, tiene». Nel 2024, «abbiamo raggiunto 27 milioni di assicurati, dei quali 7 milioni sono under 35. Quindi, il sistema tiene, è solido ma il futuro dipende dall’occupazione: più giovani, più donne e più senior. Solo in questa maniera terremo in piedi la previdenza in Italia».Il Pd parla di «trucchi elettorali» con il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, che commenta severo: «Non serve un congelamento di un anno per poi scavallare le elezioni politiche. Avevano detto che avrebbero abolito la riforma Fornero, ora si limitano a qualche pannicello caldo per giustificare la permanenza della Lega al governo».Non solo pensioni. Durigon ha anticipato altre proposte delle Lega per la manovra di bilancio in arrivo. «Per rendere più efficiente la contrattazione ed evitare situazioni di prolungata vacatio contrattuale, in alcuni casi arrivata anche a otto anni, che danneggiano i lavoratori e i loro salari». L’idea è che «tramite anticipi o incrementi legati all’andamento del costo della vita, e una defiscalizzazione dei rinnovi che avvengono nei giusti tempi si può perseguire questo obiettivo, lasciando alle parti l’individuazione del meccanismo più adeguato». Il sottosegretario ricorda poi che l’occupazione in Italia è cresciuta anche grazie ai bonus per le assunzioni. Uno strumento che «ha mostrato di funzionare e che quindi continueremo a mettere in campo». Per il mondo agricolo fine al click day: «Vogliamo creare un’agenzia per agevolare il matching tra domanda e offerta nel mondo agricolo».Infine un commento sulle due proposte lanciate dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: «Copriremo rottamazione, anche fossero 2-3 miliardi» perché «faremo i conti bene ma credo che con le giuste e adeguate formule ci sarà una sostenibilità per dare un ristoro alle famiglie in difficoltà con le cartelle».Quanto all’idea rilanciata da Salvini di non calcolare la prima casa nell’Isee, per il vicesegretario leghista «è un’idea molto interessante che potrebbe dare ristoro al ceto medio».
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