2019-12-04
Pd e Lega fermano il referendum per dare le ferrovie lombarde a francesi e tedeschi
True
Il gruppo civici europeisti in Regione Lombardia propone una consultazione, come quella sul referendum per l'autonomia, in vista della scadenza del contratto del nostro operatore ferroviario locale: non avrebbe più la capacità di gestire il traffico e gli utenti. Deutsche Bahn e Sncf sono alla finestra da tempo. Pd, Forza Italia e Lega la fermano. Roberto Anelli del Carroccio: «Poche idee ma ben confuse dato che la mozione è lacunosa e priva della necessaria chiarezza sull'argomento».Un referendum sulla possibile cessione a capitali esteri del trasporto regionale lombardo, superando di fatto Trenord, l'azienda di trasporto controllata da Regione Lombardia e Ferrovie Nord Milano, quest'ultima controllata a sua volta da Ferrovie dello Stato con il 14,5%. È quello che chiedeva il gruppo lombardo Civici Europeisti Elisabetta Strada e Niccolò Carretta, la prima ex capogruppo in comune di Milano della lista di Giuliano Pisapia, attuale europarlamentare del Partito democratico a Strasburgo. In una mozione presentata alla fine di novembre i due consigli proponevano una consultazione simile a quella che la Lega portò avanti su referendum delle autonomie nel 2017. L'idea era quella di aprire una gara europea per cambiare gli assetti del trasporto ferroviario locale lombardo, permettendo a aziende straniere di occuparsi così del trasporto pubblico. Tra gli interessati Deutsche Bahn tedesca e la Sncf francese. Il gruppo Lombardi Civici Europeisti - si legge nel testo - «impegna il presidente e la giunta regionale a promuovere un referendum consultivo (come già successo per l'autonomia della Lombardia, ndr) circa il rinnovo o meno del contratto di servizio tra Regione Lombardia e Trenord per l'effettuazione dei servizi di trasporto regionale». Non solo, il documento fa anche riferimento alla promozione, anche in via sperimentale, dell'affidamento del servizio «tramite gara aperta anche a soggetti europei, selezionando alcuni lotti di particolare interesse nella suddivisione dell'appalto». Il prossimo anno, infatti, scade il contratto tra la Regione e Trenord. Ma la mozione non è passata. Anche il Partito democratico ha votato contro, come Forza Italia. I 5 stelle hanno accolto l'idea del referendum, ma hanno bocciato l'ipotesi di una gara europea. Tutto ruoterebbe intorno ai numeri di Trenord degli ultimi anni, «i passeggeri crescono costantemente» come spiega il bilancio di sostenibilità del 2018 «150.000 persone in più al giorno rispetto al 2011, anno di costituzione della società, raggiungendo nel 2018 il picco di oltre 802.000 passeggeri nei giorni feriali, con il servizio che si sviluppa su un territorio caratterizzato da una densa concentrazione demografica e urbana». Da qui l'esigenza, secondo Carretta, di cercare nuovi player a livello europeo. «Difficile comprendere il risultato di oggi (martedì 3 dicembre ndr), soprattutto perché si trattava di una mozione di buon senso, che andava incontro a tutto quello che ci siamo detti fino a oggi dalla Commissione alle sedute di Consiglio, ma purtroppo, ancora una volta, hanno prevalso le solite dinamiche tra partiti e gli interessi politici di mantenimento dello status quo» ha detto Carretta. Soddisfatta la Lega di Matteo Salvini. Roberto Anelli, consigliere della Lega spiega: «Dai Lombardi Civici Europeisti poche idee ma ben confuse dato che la mozione è lacunosa e priva della necessaria chiarezza sull'argomento. Si accenna alla sicurezza nelle stazioni, quando si tratta di un problema su cui né la Regione e nemmeno Trenord hanno competenza. Non si citano gli investimenti, che assommano a 3 miliardi da parte regionale e solo 180 milioni di euro da parte statale. Non si fa riferimento alle responsabilità sulla situazione e sulla mancanza di manutenzione da parte di Rfi, che è la società proprietaria delle reti». Ma il dibattito è appena iniziato.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)