2021-07-02
I concorsi truccati del segretario Pd
Claudio Moscardelli (Ansa)
Arrestato il numero uno del partito a Latina: passava notizie riservate ai candidati Indagato anche un dirigente dell'Asl. Le intercettazioni: «Mi dica un pensierino...».Il ministro dem Lorenzo Guerini l'aveva voluto nel gabinetto della Difesa. Ma tutti lo conoscono come il potente segretario pontino del Partito democratico, anche se è pure coordinatore regionale di Base riformista, l'area politica guidata da Guerini e Luca Lotti che nei gruppi parlamentari è maggioranza. A Latina, però, oltre a individuarlo come avvocato d'affari immobiliari, è noto soprattutto perché si è posto come un duro antileghista. Ma mentre dava del bugiardo all'eurodeputato Matteo Adinolfi, sostenendo che la Lega in Europa contava meno del due a briscola, l'ex senatore Claudio Moscardelli, stando alla Procura di Latina che l'ha indagato per rivelazione del segreto d'ufficio, elargiva spintarelle per chi avrebbe dovuto passare un concorso truccato per alcune Asl laziali. Lui sì che contava, a livello locale. E ieri mattina gli investigatori della squadra mobile e della guardia di finanza, su ordine del gip, l'hanno privato della libertà, costringendolo ai domiciliari, insieme al dirigente dell'Asl di Latina Claudio Rainone. Entrambi sono accusati di corruzione e di rivelazione del segreto d'ufficio. L'indagine, che imbarazza il Pd nazionale e fa tremare quello locale, stando alla ricostruzione dei magistrati, ruota attorno a presunte irregolarità riscontrate nelle prove di assegnazione di 23 posti di collaboratore amministrativo professionale indette dalle Asl di Frosinone, Latina e Viterbo.Dopo i primi accertamenti investigativi erano già scattate misure cautelari a carico di Rainone e di Mario Graziano Esposito. I due erano presidente e segretario della commissione per il concorso. Rainone, nei giorni precedenti alla prova orale, secondo l'accusa, aveva rivelato gli argomenti che sarebbero stati oggetto di esame. Ben sei concorrenti avrebbero beneficiato delle spifferate. Due di loro, Giuseppe Tomao e Matteo Di Domenico, secondo i pm, erano stati segnalati da Moscardelli, il quale con lo stesso dirigente dell'Asl di Latina si era impegnato, in cambio, a promuovere la sua promozione a direttore amministrativo, incarico che in effetti ha rivestito dal dicembre 2020 all'aprile 2021. Sarebbe stato Rainone a rivelare ai candidati gli argomenti per la prova orale, arrivando anche a ritardare l'approvazione della graduatoria per posticiparla rispetto al suo nuovo incarico, in modo tale da potere stabilire pure i luoghi di destinazione dei vincitori. Le intercettazioni, secondo gli investigatori, sarebbero inequivocabili. «Buonasera, mi dica un pensierino che possa essere diverso rispetto all'ultimo... laddove per lei non fosse un problema», comunicò a un candidato il giorno prima della prova. Oggetto della domanda sarà l'argomento del «procedimento amministrativo». Ma Rainone chiese al candidato di informarlo anche su un'altra possibile domanda: «Mi metta pure qualcosa di alternativo se le è possibile...». E si fece inviare gli argomenti a piacere via Whatsapp, precisando: «Così mi evita ogni sorta di imbarazzo».Il tenore delle captazioni è più o meno sempre simile. Una candidata viene tranquillizzata: «Ma poi ce penso io, puoi stare tranquilla...». Poi c'è la chiamata con Moscardelli: «Scusami per l'orario eh! Intanto tutto apposto, insomma, anche se per uno dei due ho dovuto fare qualche forzatura, ma non è un problema... ma quand'è che tu pensi di avere delle novità?». Dalle chat, poi, secondo l'accusa, «emergono numerose sollecitazioni dirette anche ad altri soggetti e ad altre procedure concorsuali o comunque amministrative dalle quali emerge come numerose siano le persone che si sono rivolte al Moscardelli come intermediario verso il Rainone». Per Moscardelli, però, non contava solo la riuscita dell'operazione, attenzionava anche le destinazioni, tanto che aveva considerato uno «sfregio» l'assegnazione di un suo sponsorizzato che doveva andare a Formia e che invece era finito a Terracina. Moscardelli, però, non è l'unico che aveva a cuore le sorti di Rainone. La Procura ha ricostruito che anche Roberto Masiero, responsabile provinciale Sanità del Pd, ed Enrico Forte, consigliere regionale, si sarebbero interessati per spingere la nomina a direttore dell'Asl di Latina «con l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato». Forte un mese fa, però, emerge dagli atti, ha preso le distanze da Moscardelli, scaricandolo. E anche Moscardelli ha tentato una manovra diversiva, inondando la stampa locale di comunicati nei quali sosteneva di «essersi speso per rimediare alla penuria di medici e infermieri». Gli è andata male. Ha presentato le dimissioni e per lui è scattata la sospensione dal partito.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)