2022-09-14
I partiti trovano l’intesa per sbloccare il Superbonus e aprire la via all’Aiuti ter
Ok del Senato a un provvedimento da 17 miliardi. Accordo sulla cessione del credito. Nessun intervento risolutivo di supporto all’economia, si procede solo con gli incentivi.La speranza era che fosse pronto nella notte di due giorni fa. Invece, alla fine, la quadra sul dl Aiuti bis da 17 miliardi è stata trovata ieri mattina in Senato e senza procedere a uno scostamento di bilancio come richiesto dalla Lega di Matteo Salvini. A provocare l’impasse della norma era stato l’emendamento sul Superbonus circa la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus edilizi. L’obiettivo del partito guidato da Giuseppe Conte - che ha ottenuto quanto chiedeva - era sbloccare la cessione del credito limitando o eliminando gli oneri per i cessionari. Alla fine, insomma, il governo Draghi è finito con lo scendere a patti con il Movimento 5 stelle, quando era stato lo stesso premier a criticare aspramente le richieste del partito di Conte in tema di Superbonus. Inoltre, anche questa volta l’esecutivo ha continuato il suo modus operandi fatto perlopiù di finanziamenti a pioggia, piuttosto che proporre reali politiche attive contro il caro energia. Certo è che, superato l’ostacolo del dl Aiuti bis, il governo ora procedrà spedito per portare a compimento anche il dl Aiuti ter da 13,6 miliardi, ultimo atto del governo Draghi prima delle elezioni del 25 settembre. Per chiudere la partita sul dl Aiuti bis e come si può leggere nell’emendamento riformulato sul Superbonus, insomma, la responsabilità in solido nella cessione dei crediti ora si verifica solo se il concorso nella violazione avviene «con dolo o colpa grave». Il nuovo testo prevede, inoltre, che per i crediti conteggiati prima degli obblighi di acquisizione dei visti di conformità (voluti col decreto di novembre 2021), la responsabilità sarà limitata ai casi di dolo e colpa grave, ma sarà necessario acquisire comunque la documentazione di asseverazione «ora per allora». Non appena l’accordo è stato trovato, ieri i presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama e relatori del provvedimento, Daniele Pesco, del Movimento 5 stelle, e Luciano D’Alfonso, del Partito democratico, hanno espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. Come hanno sottolineato i capigruppo M5s nelle commissioni Bilancio e Finanze, Gianmauro Dell’Olio ed Emiliano Fenu, «è stato compiuto un passo decisivo verso lo sblocco dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi». Ora «decine di migliaia di imprese dell’edilizia, lavoratori e famiglie, possono tornare a respirare. Grazie alla ferma posizione del M5s, che a differenza degli altri partiti si era rifiutato di ritirare gli emendamenti ad hoc al dl Aiuti bis, chiedendo di votare la nostra proposta di correzione sul Superbonus, è arrivata una riformulazione del Mef che va nella direzione da noi auspicata», concludono. «Resta ferma in ogni caso la responsabilità dei cessionari per dolo o colpa grave».«Ora Letta chieda scusa e con lui anche tutti gli altri», ha twittato ieri Giuseppe Conte. «Grazie al M5s e a quelli che Letta ha chiamato “piccoli calcoli elettorali” è stata trovata una soluzione per 40.000 imprese edilizie, lavoratori e famiglie che erano stati dimenticati da tutti», ha detto.Anche il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ieri ha espresso soddisfazione per l’approvazione, in sede di conversione del decreto Aiuti Bis, dell’emendamento che, in materia di circolazione dei crediti derivanti da bonus edilizi, limita la responsabilità dei cessionari ai soli casi di dolo o colpa grave. Per il presidente Elbano de Nuccio «si tratta di un provvedimento molto atteso e più volte invocato, in primis dai commercialisti, per sbloccare l’acquisto dei crediti - soprattutto da parte di banche e assicurazioni - che dovrebbe consentire di superare la situazione di impasse che si è venuta a creare e che sta causando enormi problemi di liquidità per imprese e famiglie oltre al blocco di numerosi cantieri».Meno entusiasmo, invece, è giunto da Confedilizia, attraverso le parole del presidente Giorgio Spaziani Testa. «Siamo soddisfatti che il tema dei crediti si sia alla fine risolto dopo tante peregrinazioni un problema che, però, non andava creato», dice alla Verità. «Si leggono commenti entusiastici anche da parte della politica, ma il problema non ci doveva essere ed è stato creato da una circolare dell’Agenzia delle entrate. La speranza ora è portare avanti questa misura per tutto il periodo per la quale è stata pensata. Il grande errore è stato ostacolarla mentre la si lasciava in vigore», dice Spaziani Testa. Oltre al Superbonus, tra le misure approvate all’interno del dl Aiuti bis è saltata la qualifica di «docente esperto», per la quale resta però l’incentivo economico. Anche questo è stato un tema che aveva creato non poca bagarre al Senato. Ora, si legge nella norma, si prevede per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo con valutazione positiva, la possibilità di «essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva».L’intenzione del governo è adesso quella di portare in Cdm il decreto Aiuti ter entro venerdì, nella speranza di blindare a stretto giro la norma.
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