2024-08-30
Parlano d’inclusione ma uccidono i «diversi»
Gli organizzatori delle Paralimpiadi si sono spesi per dare un’immagine della Francia «aperta» alle persone disabili. Una recita che nasconde un dramma silenzioso che parte già dall’utero materno: nel Paese transalpino, il 70% dei bimbi Down viene abortito. La fiamma olimpica ha ripreso a brillare su Parigi dove, l’altro ieri sera, sono state ufficialmente inaugurate le Paralimpiadi. Anche questo evento è stato aperto con una cerimonia nel cuore della capitale francese ma su scala ridotta rispetto a quella che ha segnato l’inizio delle Olimpiadi parigine, lo scorso 26 luglio. Ma l’importanza dello spettacolo non è stata l’unica differenza tra le due cerimonie alle quali ha presenziato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La cosa che balzava subito agli occhi l’altra sera è che l’apertura dei giochi paralimpici non è stata una carnevalata volgare, intrisa di ideologia Lgbtq e blasfema nei confronti dei cristiani, come era stata la serata inaugurale della XXXIII Olimpiade. Inoltre, lo spettacolo offerto mercoledì trasmetteva molto di più di un mese fa, il valore dell’inclusività visto che si sono esibiti artisti diversamente abili a fianco di quelli abili. Il palcoscenico sul quale si è svolta la cerimonia era quello degli Champs Elysées e di Place de la Concorde, trasformata per l’occasione in uno stadio temporaneo. La scelta di questo spazio ha permesso di apprezzare molto di più la sfilata delle squadre nazionali, rispetto a quella svoltasi sulla Senna un mese fa. L’altra differenza tra i due eventi è stata decisa dal meteo: pessimo il 26 luglio scorso, ottimo mercoledì sera. Come se la pioggia caduta sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi avesse voluto tentare di fermare il volgare spettacolo che la Francia di Emmanuel Macron stava offrendo di sé in mondovisione.Eppure i lustrini e le paillettes delle cerimonie di apertura delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, nonché i valori di inclusività e tolleranza dei quali si sono riempiti la bocca gli organizzatori di questi eventi, non sono bastati per nascondere un dramma che, in Francia, colpisce i più fragili e «diversi» già dall’utero materno: le diagnosi prenatali per individuare l’eventuale presenza della trisomia 21. Nel caso in cui questi test diano un risultato positivo, in molti ospedali transalpini si propone quasi sistematicamente il ricorso all’interruzione di gravidanza. Certo, le diagnosi prenatali della sindrome di Down non sono obbligatorie, ma al di là delle Alpi, questa è una pratica generalizzata già dalla fine degli anni Novanta. Nel 2018 un documento della Has, l’Alta autorità della sanità transalpina, ricordava che la legge francese prevede che «tutte le donne siano informate sulla possibilità di realizzare una diagnosi della trisomia 21 durante la gravidanza».Il numero di aborti di bimbi affetti da trisomia 21 è impressionante. Già nel 2009 si poteva leggere in un rapporto del Consiglio di Stato che «il 92 per cento degli embrioni con la trisomia sono individuati in utero, rispetto a una media europea del 70%» e che «il 96 per cento degli embrioni così individuati dà luogo a una interruzione di gravidanza». Un articolo del 2014 del quotidiano Libération, classificato nella rubrica «Lifestyle», parlava di «2370 casi» di trisomia 21 individuati in utero, aggiungendo però che c’erano «solo 530 neonati vivi portatori di questo handicap. Questo in relazione al depistaggio prenatale sistematico». L’Agenzia francese di biomedicina indicava, nel 2015, che gli aborti motivati dalla scoperta della malattia nel concepito, era pari al 77,3 per cento del totale. Nel 2020, uno studio realizzato dall’European journal of human genetics ha analizzato l’impatto delle diagnosi prenatali sulle nascite di persone colpite dalla sindrome di Down. Secondo la ricerca, in Europa, gli aborti motivati dalla scoperta della trisomia prima della nascita, rappresentavano il 54% delle interruzioni di gravidanza, mentre in Francia erano il 68%.Questi dati sono impressionanti perché parlano di una strage silenziosa fatta sulla pelle dei più vulnerabili. Il ricorso massiccio in Francia agli aborti selettivi contro la sindrome di Down è stata criticata anche dal Comitato per i diritti delle persone handicappate dell’Onu che, in un rapporto del 2021 ha invitato le autorità di Parigi a un cambio di atteggiamento in materia. «Il Comitato è preoccupato», si leggeva nel rapporto, «per la devalorizzazione delle persone handicappate attraverso politiche e pratiche di abilismo che sono alla base delle diagnosi genetiche prenatali delle deficienze fetali, in particolare per ciò che riguarda la trisomia 21».Per fortuna gli atleti che partecipano alle Paralimpiadi dimostrano che anche le persone diversamente abili sono normalissime e che possono diventare anche dei campioni. Ed è quanto hanno fatto ieri alcuni degli atleti azzurri: Simone Barlaam ha conquistato il primo argento nei 400 metri di nuoto stile libero, così come Efrem Morelli nei 50 rana; altri azzurri hanno invece vinto delle medaglie di bronzo. Francesco Bettella e Angela Procida sono arrivati terzi nei 100 metri dorso, Vittoria Bianco è salita sul terzo gradino del podio nei 400 metri stile libero. Invece Lorenzo Bernard ha ottenuto il bronzo nell’inseguimento su pista.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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