2024-05-11
Palenzona si muove sul Superbonus. Ma per sconti fiscali agli investitori
Fabrizio Palenzona (Ansa)
L’ex presidente Crt preme per l’affrancamento esteso ai diritti speciali. Un aiuto a chi?Il tema non è nuovissimo, solo che a muoversi in queste ore è un pezzo grosso della finanza attento alle mosse di Mef e Ragioneria dello Stato. Sebbene abbia da poco dato le dimissioni. Prima del nome concedeteci, però, di affrontare la premessa: l’argomento dibattuto. In Aula ci sono due emendamenti al decreto Superbonus, pronti per essere votati martedì prossimo. I due testi sono pressoché identici e recitano così: «Aggiungere il seguente periodo: “Qualora il patrimonio netto della società, associazione o ente, sia costituito da strumenti finanziari aventi diritti patrimoniali rafforzati, che comportano una partecipazione agli utili proporzionalmente maggiore rispetto a quelli degli altri investitori, ai fini della rideterminazione del relativo costo o valore di acquisto, la perizia di stima deve tenere conto del diverso valore attribuibile alle singole categorie di azioni o quote”». Tema assai complicato che proviamo a sintetizzare. Da tempo l’affrancamento di quote permette in accordo con il Fisco di concordare un valore di pagamento delle imposte scontato purché versato in anticipo. Esclusi dai benefici oggi restano gli investimenti e relative quote che godono di diritti speciali. La ragione è abbastanza semplice. L’Agenzia delle Entrate ritiene che i titolari di quelle quote godono già di specifici vantaggi e quindi spetta a loro una tassazione ordinaria. Da incrociare negli anni fiscali successivi semmai con eventuali crediti. Se gli emendamenti venissero approvati l’affrancamento riguarderebbe anche chi ha poteri speciali. La Ragioneria dello Stato da inizio settimana ha avviato la valutazione dei testi di modifica e si appresta, entro lunedì, a dare un parere negativo. Non tanto sull’aspetto tecnico, ma sulle coperture. Non ve ne sarebbero e quindi gli emendamenti verrebbero bocciati in quanto onerosi per le casse dello Stato. Partita chiusa? Non ancora. A darsi da fare dalle parti di Via XX Settembre è in persona Fabrizio Palenzona. Sollecitazioni e suggerimenti ai tecnici e politici del Mef per definire l’importanza degli emendamenti e indirettamente perorarne la causa. Palenzona è da poco dimissionario dal suo ruolo di presidente della fondazione Crt. Molti lo hanno dato fuori dai giri che contano. E, certamente, in estrema difficoltà nelle due partite clou pre estive: la presidenza Cdp e la difficile ricomposizione dei patti sociali di F2i smontati nel 2023 per volere dello stesso Palenzona. Per essere però in crisi risulta estremamente attivo. La domanda che a Roma si fanno a questo punto è: cui prodest? Insomma, se gli emendamenti dovessero passare chi ne beneficerebbe? Di sicuro molti fondi di private e investitori. Tra questi, visti gli schemi societari, Prelios. Il che riporterebbe l’interesse di Palenzona al vecchio amore. Sono supposizioni, ovviamente. Le motivazioni potrebbero essere innumerevoli. Ciò che spicca è che il telefono dell’ex presidente di Crt rimane attivo e lotta in mezzo a noi. Per osmosi il fatto ci spiega che per capire la piega finale della Fondazione torinese servirà aspettare ancora un po’ di tempo.
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