2025-08-18
I pagamenti del Comune di Milano alla fondazione che fa capo a Catella
L’ente ha incassato oltre 1 milione di contributi pubblici anche da Ministero della Cultura e Regione Lombardia. Boeri e Maran si rivolgevano all’immobiliarista per aiutare la Melandri e Luca Sofri.Negli anni l’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi ha sempre aggiornato Sala delle mosse per «ammorbidire» il clima nel Palazzo di Giustizia, cambiato con l’arrivo di Viola.Lo speciale contiene due articoli.La Biblioteca degli Alberi di Milano non è soltanto un giardino. È il cuore di una rete che tiene insieme politica, urbanistica e grandi affari immobiliari, con al vertice la Fondazione Riccardo Catella, espressione civico-culturale di Coima e del suo patron, Manfredi Catella. Da oltre dieci anni la Fondazione si presenta come soggetto impegnato nella valorizzazione del verde urbano e nell’inclusione sociale. Ma i documenti di trasparenza, i bilanci e soprattutto le intercettazioni depositate nelle ultime inchieste urbanistiche raccontano un quadro molto diverso: milioni di euro provenienti da fondi pubblici e sponsor privati, rapporti costanti e diretti con il sindaco, assessori e architetti di primo piano, potenziali conflitti di interesse negli organi comunali che decidono il destino dei progetti urbani.La narrazione ufficiale, quando nel 2019 il Comune di Milano affidò la gestione della Biblioteca degli Alberi alla Fondazione insieme a Coima, parlava di «costo zero per le casse pubbliche», perché la manutenzione del parco sarebbe stata coperta da sponsor privati. In realtà, incrociando i bilanci e le pagine di governance, emerge che dal 2019 al 2025 la Fondazione ha incassato 1 milione e 52.000 euro di contributi pubblici dal ministero della Cultura, dalla Regione Lombardia, dalla Camera di Commercio e da fondazioni come Cariplo e Aem. Solo dal Comune di Milano sono arrivati 160.000 euro in cinque anni, a cui vanno aggiunti altri 10.000 euro dalla Fondazione Aem, partecipata di Palazzo Marino. In totale, dunque, la quota riconducibile direttamente o indirettamente al Comune ammonta a 170.000 euro. A questi vanno aggiunti i 410.000 euro annui stimati di copertura dei costi di gestione di Bam garantiti dagli sponsor privati e ulteriori introiti legati alla concessione degli «spazi eventi», che consentono alla Fondazione di incassare risorse supplementari. Non è dunque soltanto un soggetto che vive di donazioni volontarie: è un attore che intercetta fondi pubblici consistenti e li somma a sponsorizzazioni e ricavi commerciali, costruendo un flusso stabile e rilevante di denaro.Dentro questo meccanismo spicca la presenza di figure che pongono più di una domanda sulla separazione dei ruoli. Nell’organigramma 2019 della Fondazione compare il nome di Giuseppe Marinoni, indicato come membro del comitato scientifico per l’area Architettura e Territorio. Pochi anni dopo, nel 2022, Marinoni diventa presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, l’organo che esprime pareri vincolanti sui progetti urbanistici più delicati della città. Le intercettazioni mettono nero su bianco il rischio di commistione: in un messaggio a Catella, per esempio, l’archistar Stefano Boeri scrive che Marinoni «appoggia totalmente questa ipotesi e lo farà in Commissione», riferendosi a una soluzione progettuale che avrebbe dovuto superare rilievi critici. Il sistema di relazioni di Catella (accusato di corruzione e falso e che mercoledì 20 avrà udienza riesame sugli arresti domiciliari) con il potere politico e amministrativo milanese è fotografato dalle chat sequestrate dagli inquirenti. Con il sindaco Giuseppe Sala i rapporti sono diretti e continui. È Catella a scrivere nel pieno delle trattative urbanistiche: «Avvio asta entro fine anno. Su parco trovate un accordo!», messaggio che fa emergere come il sindaco fosse informato in tempo reale su scadenze e strategie. In un altro scambio, Catella gli propone di vedersi «con calma, per un gin tonic e ragionare sul futuro», e Sala risponde con disponibilità. In un passaggio significativo, Catella aggiorna il primo cittadino sul Villaggio Olimpico e sui fondi Pnrr concludendo con un cordiale «buon cantiere». Con Boeri, oltre alle valutazioni progettuali, entrano in gioco persino vicende personali: il 23 marzo 2022 Boeri scrive a Catella che «Giovanna Melandri che conosci bene sta cercando appartamento per sua figlia diciottenne a Milano, budget 450.000 circa. Se hai qualche dritta gliene parlo». Qualche settimana dopo, l’8 giugno 2022, è Catella a scrivergli indignato per le dichiarazioni dell’ex assessore Pierfrancesco Maran sui progetti di Porta Nuova e CityLife: «Modeste ma gravi», dice, e Boeri replica: «Basterebbe pensare a come ha gestito lui la vicenda». Anche Maran lo interpella: il 13 gennaio 2023 l’ex assessore scrive a Catella di aver visto Luca Sofri del Post, con un’idea per la nuova sede che potrebbe incrociarsi con gli spazi allo Scalo Farini: «Se hai voglia di incontrarlo vi metto in contatto. Colgo l’occasione per chiederti se vogliamo vederci per aggiornarci sui progetti». Catella accetta. «Ciao Pierfrancesco, organizziamo incrocio con Sofri per ascoltare progetto e tra di noi». Con l’ex assessore Tancredi e con il dirigente Christian Malangone emergono dialoghi su verifiche preliminari e accelerazioni di pratiche urbanistiche. All’interno della Fondazione, la macchina organizzativa funziona con parametri manageriali da grande azienda. Francesca Colombo, direttrice generale e culturale della Bam e direttrice della Fondazione, nel 2023 ha percepito 128.000 euro di fisso più 40.000 di bonus per Bam e altri 32.000 più 10.000 per la Fondazione, arrivando a un totale di 210.000 euro. Il confronto con gli altri spazi verdi di Milano è illuminante. La Biblioteca degli Alberi copre circa 90.000 metri quadrati, con un costo stimato di gestione di circa 4,5 euro al metro quadrato all’anno. I Giardini Pubblici Indro Montanelli, 172.000 metri quadrati, secondo stime comunali ricevono invece circa 1 euro al metro quadrato. Una sproporzione che si accentua se si ricorda l’estate del 2023, quando una tempesta abbatté migliaia di alberi in città, colpendo proprio i parchi storici che soffrono di cronico sottofinanziamento.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/pagamenti-comune-milano-fondazione-catella-2673891390.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-pressing-di-tancredi-sulla-procura" data-post-id="2673891390" data-published-at="1755482973" data-use-pagination="False"> Il pressing di Tancredi sulla Procura C’era un tempo, non troppo lontano, in cui a Milano i confini tra politica e magistratura sembravano più sfumati. L’allora procuratore capo Francesco Greco partecipava, nel novembre 2016, per esempio alla festa per i 60 anni di Stefano Boeri, architetto e amministratore pubblico, oggi indagato nelle inchieste urbanistiche. Con l’arrivo di Marcello Viola nel 2022 il clima sembra cambiato. Non più brindisi con gli archistar, ma faldoni giudiziari, acquisizioni di atti e incontri negli uffici del palazzo di Giustizia. È in questo contesto che si collocano le chat acquisite dagli inquirenti dell’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, indirizzate al sindaco Beppe Sala e al direttore generale Christian Malangone, tra la primavera 2023 e i primi mesi del 2024.Già nel maggio 2023 Tancredi scrive a Malangone: «Oggi Procura ha acquisito atti su altri due progetti. Situazione critica. Sconforto uffici su pratiche regolarissime». Poche ore dopo aggiunge: «Oggi ne parlo al Capo. Mi sembra che ci sia una improvvisa degenerazione. Io vorrei andare dalla Procuratrice e spiegarle, anche cosa intendo fare in prospettiva».Il 24 giugno avvisa Sala sul progetto di tre torri al Parco Lambro: «Molto contestato a livello di Municipio e quartiere, ma soprattutto nel mirino della Procura. La mia richiesta è stata di non ridurre di un mq, ma di modificare il progetto, evitando edifici molto alti sul parco. Lui l’ha presa male e minaccia azioni legali». Sala gli risponde di tenerlo aggiornato. A luglio insiste con Malangone: «Riesci a trovare un momento martedì mattina prima della Giunta sul problema dell’ultimo procedimento aperto dalla Procura sugli edifici di altezza oltre i 25 metri? È molto urgente». A dicembre, con il Pgt in discussione, scrive a Sala: «Io rimarrei fermo su una linea il più possibile orientata al sociale (casa, ecc.) e a dare segnali forti alla Procura, che ci sta creando enormi problemi». Nello stesso mese annuncia: «Passaggio in Procura, questa volta chiedo incontro a Petruzzella». E il 23 dicembre propone a Sala una mossa mediatica sulla Torre Milano: «Uscirei sulla stampa dichiarando la nostra disponibilità a collaborare con la magistratura... cercherò di non essere polemico ma citerei sentenze di giurisprudenza che rovesciano quanto sostenuto dalla Procura». Sala risponde di sentire prima Antonello Mandarano, dell’avvocatuta comunale.Il 13 gennaio 2024 informa Sala di andare a parlare «con il procuratore capo Viola sulle inchieste edilizie... negli uffici il clima è pessimo, sconforto e terrore di ricevere da un giorno all’altro avvisi di garanzia». Dopo i provvedimenti che colpiscono l’ex assessore Marco Granelli per la ciclabile di Corso Buenos Aires, dopo la morte di una ciclista investita, scrive ancora: «Ci siamo appena visti sul tema Procura e sulle indicazioni da dare agli uffici sui procedimenti simili a quelli contestati. Ti chiederei un incontro a breve... e direi anche Arianna per la situazione analoga negli uffici della Mobilità dopo i provvedimenti di ieri nei confronti di Granelli e dirigenti».Il 26 gennaio aggiorna il sindaco: «Decisioni difficili ma stiamo definendo una linea». Il 2 febbraio aggiunge che il Comune, insieme alla Regione, avrebbe trovato una via istituzionale. Qualche giorno dopo frena: «Io non direi nulla sulle trattative con la Procura, perché porterebbero molto scompiglio sugli oneri aggiuntivi. Direi che stiamo valutando comunicazioni per ora interlocutorie sui punti sollevati dalla Procura».Infine, il 4 marzo, dopo che una troupe televisiva ha inseguito una dirigente comunale indagata, Tancredi avvisa Sala: «Domani ho appuntamento con troupe Rete 4 su vicende Procura. Direi meglio parlargli, se sei d’accordo. Sarò ermetico, zero polemico, rimandando allo sviluppo dei procedimenti penali in corso e alla necessità di fare luce il prima possibile sull’interpretazione di norme urbanistiche, peraltro molto complesse».
Roberto Burioni ospite a «Che tempo che fa» (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 27 ottobre 2025. Ospite Marco Pellegrini del M5s. L'argomento del giorno è: "La follia europea di ostacolare la pace tra Russia e Ucraina"