2025-03-13
Il mercato azionario danese si è distinto per le performance di Novo Nordisk, azienda attiva nella lotta al diabete. Ma anche per Lego. In Svezia brillano Ikea, Spotify e Klarma, gruppo del settore del credito.Quando si parla di aziende di rilievo globale, l’attenzione degli investitori si concentra spesso sugli Stati Uniti. Tuttavia, focalizzarsi solo su questa area significa trascurare una regione di grande rilevanza, che ha dato i natali ad alcune delle società più influenti e di maggior successo a livello mondiale: i Paesi nordici.«Nell’ultimo decennio, gli investitori operanti nei mercati di Svezia, Danimarca e Norvegia hanno ottenuto rendimenti nettamente superiori rispetto a quelli generati dall’indice azionario europeo», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf. «In particolare, il mercato azionario danese si è distinto recentemente, trainato dalla presenza di Novo Nordisk, la quale ha raggiunto un valore corrispondente a oltre il 70% dell’indice azionario nazionale», spiega.Con circa un terzo del mercato globale dei trattamenti per il diabete di marca, Novo Nordisk è il principale fornitore di prodotti per la cura del diabete nel mondo, ma la sua fortuna degli ultimi anni sono stati soprattutto i trattamenti per l’obesità, che hanno fatto quadruplicare il valore delle azioni fra il 2021 e metà dello scorso anno, quando il titolo ha iniziato un forte ridimensionamento che l’ha portato in questi giorni a quasi dimezzare le quotazioni rispetto ai massimi, complice anche una concorrenza più serrata nel settore.Sono diverse le società dei Paesi nordici leader mondiali nei rispettivi settori, ma non tutte sono quotate in borsa come la svedese Ikea o la danese Lego. È nata in Svezia Spotify, la più grande azienda di streaming musicale al mondo, e un’altra azienda svedese nel settore del credito, Klarna, dovrebbe quotarsi in Borsa negli Stati Uniti prossimamente. Nel 2007 la rivista Forbes si domandava se l’azienda numero 1 allora al mondo nella telefonia, la finlandese Nokia, avrebbe potuto mai essere spodestata dal trono e la cosa sembrava impossibile. Invece è successo con l’ascesa da parte di Apple e Google dei loro sistemi operativi iOS e Android. Oggi Nokia esiste ancora, ma la sua attività principale è legata alla produzione di apparecchiature per le telecomunicazioni per le aziende del settore e sembra negli ultimi trimestri aver ritrovato competitività e risultati. Fra i titoli che nell’ultimo anno hanno brillato in Nord Europa c’è Saab, di cui oltre tre quarti delle vendite provengono dal settore della difesa ed è il più grande appaltatore della difesa svedese.Nordea, il più grande gruppo di servizi finanziari nel Nord Europa, nell’analizzare le prospettive dei mercati nordici, evidenzia come la domanda interna potrebbe giocare un ruolo cruciale nella crescita economica della regione nei prossimi anni, a causa delle condizioni incerte delle esportazioni nel periodo di Donald Trump. I tagli dei tassi della banca centrale e un potere d’acquisto in aumento delle famiglie dovrebbero aiutare i consumatori di questa area anche perché molti di questi Paesi hanno conti pubblici in ordine e il problema è spesso la carenza di manodopera.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





