2024-10-19
Bongiorno attacca: «Open Arms poteva andare in Spagna ma ha bighellonato»
Lunga arringa difensiva dell’avvocato di Matteo Salvini, accolto a Palermo da big leghisti e militanti. Solidarietà da Viktor Orbán.«Invece di bighellonare, l’Ong doveva andare in Spagna». Nelle quattro ore di arringa Giulia Bongiorno si concede un’immagine leggera, che dà l’idea della melina di Open Arms dall’1 al 14 agosto 2019, quando secondo la difesa lo scopo primario non era sbarcare i 147 migranti nel primo porto utile, ma forzare la mano all’Italia. Nell’aula bunker di Palermo l’avvocato difensore di Matteo Salvini (imputato per il sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio, richiesta sei anni di carcere) chiede l’assoluzione del suo assistito perché il fatto non sussiste. Il processo dell’anno dovrà attendere il 20 dicembre per avere una sentenza di primo grado.«Dobbiamo uscire dalla logica che è tutto un diritto», tuona Bongiorno mentre tutto il resto è silenzio. «Una cosa è il diritto, un’altra la pretesa. Esiste un diritto allo sbarco, non esiste il diritto di scegliere dove e come farli sbarcare, e chi fare sbarcare. Non esiste il diritto di rifiutare le indicazioni degli Stati delle zone di ricerche e soccorso. Non esiste il diritto di ignorare le offerte di aiuto. Mi sono chiesta perché, se c’erano tutte queste opzioni, non hanno scelto di andare in Spagna». Poi ricorda due momenti chiave per ricostruire il clima: «Ci sono due pagine nere. Quella in cui l’Italia in ginocchio chiede a Madrid come può offrire aiuto e la Spagna risponde “buonanotte”. E quella del video in cui Oscar Camps, fondatore di Open Arms, dice: “Sono felice non perché sbarcano i migranti ma perché è caduto il ministro Salvini”. La loro era una battaglia contro Salvini, l’obiettivo era lui. Quindi questo è un processo politico».Giulia Bongiorno mette a fuoco i momenti chiave di quei giorni convulsi, sottolinea che Open Arms «ha avuto innumerevoli possibilità di far sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli, innumerevoli, innumerevoli rifiuti. Ha scelto di bighellonare, e lo avevano capito anche a Malta, anziché dirigersi verso il suo Stato di bandiera». Infine richiama l’attenzione dei magistrati su un punto sul quale dovrebbero essere ipersensibili: «La nave non era in avaria, non c’era nessuno squarcio. Perfino il consulente dell’accusa ha ammesso che, quello che è stato fatto passare per un buco, era una chiazza di colore diverso. Non c’era nessuna emergenza sanitaria a bordo, i passeggeri avevano piena assistenza. L’accusa fa l’errore di fondo di considerare solo gli interessi dei migranti e di ritenere l’interesse pubblico estraneo al procedimento di accoglienza. I confini non sono solo un’ipotesi, senza confini regnerebbe il caos». A supportare Salvini in questa battaglia, ieri è sceso in campo il gotha della Lega. In piazza Politeama, con 200 militanti, c’erano in sit-in i ministri Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara e Giancarlo Giorgetti, che ha commentato: «Sono qui, primo perché ero al governo con lui in quel momento, secondo perché sono della Lega». Idealmente accanto a loro il premier ungherese Viktor Orbán, che ha espresso solidarietà al vicepremier italiano: «Meriti una medaglia per avere difeso l’Europa». Lui ha risposto a tutti con un post su X: «A testa alta, senza paura. Per l’Italia e gli italiani». Assolutamente contraria la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha stigmatizzato: «È vergognoso che tre ministri scendano in piazza contro la magistratura». La presenza di rappresentanti del governo non è piaciuta neppure all’Anm, il sindacato dei pm, che attraverso il suo presidente Giuseppe Santalucia ha protestato per la spettacolarizzazione del dibattimento: «Se si crea attorno al processo un clima di tensione mediatica, gli effetti possono anche essere questi. I processi devono svolgersi nel clima di maggiore serenità a beneficio di tutti. Operazioni che creano attorno al processo un’aura di sospetto possono produrre questi effetti: attacco alle persone, quindi ai magistrati, con violenze e minacce verbali». Il numero uno dell’Anm si riferisce alla decisione di assegnare la scorta alla pm Giorgia Righi, rappresentante dell’accusa, unica del pool a non essere ancora tutelata.L’intemerata ha suscitato la reazione di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, pronto a cogliere una contraddizione nel movimentismo delle toghe. «L’appello alla saggezza formulato da Anm è certamente un’autocritica che apprendiamo con soddisfazione. D’altronde non risultano ripetuti interventi dell’Anm quando la sinistra scese in piazza a Riace per contestare processo e condanna a Mimmo Lucano. Siamo certi che il sindacato dei pm saprà essere finalmente sobrio e misurato nei suoi interventi perché un approccio con polemiche contro Salvini e il centrodestra è solo dannoso e pregiudiziale». A sera, i sostenitori del leader leghista sfilavano ancora indossando T-shirt con la scritta: «Colpevole di avere difeso l’Italia».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 17 settembre 2025. Il nostro Giorgio Gandola commenta le trattative nel centrodestra per la candidatura a presidente in Veneto, Campania e Puglia.