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La strada per Tokyo 2020 tra doping e speranze azzurre

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La strada per Tokyo 2020 tra doping e speranze azzurre
Ansa
  • I giochi, in programma dal 24 luglio al 9 agosto, vedono già 166 atleti italiani qualificati, poco oltre la metà rispetto all'obiettivo fissato. Curiosità per 5 nuove discipline: baseball/softball, karate, skateboarding, surfing e arrampicata sportiva.
  • La nostra campionessa paraolimpica Martina Caironi rischia di non partecipare all'edizione giapponese per una crema che le serve per cauterizzare la ferita della gamba amputata. Il pochi lo sanno ma i paralimpici hanno lo stesso elenco di sostanze vietate agli atleti olimpici.
  • A sette mesi dalla cerimonia di apertura incombe il caso doping: la Russia, già graziata una volta, è stata squalificata per quattro anni dalla Wada. Già presentato il ricorso al Tas.

Lo speciale contiene tre articoli.

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Il virus della bontà infetta il mondo. Solo l’ultima «ribelle» può salvarlo
(Apple Tv)
La serie «Pluribus», la più vista di sempre su Apple tv, immagina la Terra contagiata da una felicità inquietante. La protagonista, però, rifiuta di farsi rieducare. L’episodio conclusivo della stagione arriverà il 26 dicembre.

Il virus della bontà si è impadronito del Pianeta e solo una donna gli resiste. Riuscirà «la persona più infelice della Terra a salvare il mondo dalla felicità»? È l’interrogativo di Pluribus, la serie ideata e sceneggiata da Vince Gilligan (Breaking Bad e Better Call Saul), forse l’autore più geniale del villaggio. La più vista di sempre su Apple tv, è stata rinnovata per una seconda stagione. Già questi sono buoni motivi per vederla con un occhio di riguardo, ma naturalmente la vera ragione per farlo sono trama e contenuto. L’ultimo dei nove episodi che la compongono sarà rilasciato il 26 dicembre e solo allora scopriremo se in questa storia «andrà tutto bene», come si sente ripetere in ogni film.

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Europa in stallo sul sì al Mercosur
Emmanuel Macron (Ansa)
In Francia continuano le proteste degli agricoltori che domani si spostano a Bruxelles. Italia orientata al no. Si tratta. Germania, Danimarca e Olanda lo vogliono a ogni costo.

Il caos sul Mercosur è il paradigma del perché l’Ue non conta nulla: Ursula von der Leyen è in bilico e mostra - come ha detto la Coldiretti che ieri ha rinnovato le critiche - «tutta la sua inconsistenza», la realtà è diversa delle convenienze che gli eurocrati studiano a tavolino e soprattutto non c’è alcuna unione: i Paesi difendono, alcuni con eccesso di protervia, i propri interessi nazionali.

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Salta il «tutto elettrico». Ma le nuove euro-regole non salveranno l’auto
Ursula von der Leyen (Ansa)
Ursula si rimangia il no alla benzina dal 2035 e apre ai biocarburanti. Gli incentivi per le minicar a batteria prodotte nel continente sono insufficienti contro i cinesi.

Dopo lunghe attese, ieri la Commissione europea ha formalmente ceduto, proponendo una modifica al regolamento sull’eliminazione graduale dei motori a combustione interna. L’obiettivo originario, concordato circa tre anni fa, prevedeva che a partire dal 2035 le nuove auto non dovessero più emettere CO2 allo scarico, raggiungendo di fatto una riduzione del 100% rispetto alle emissioni del 2021. Il che significava implicitamente un obbligo di auto elettrica per tutti. Con le modifiche proposte ieri, le case automobilistiche dovranno rispettare un obiettivo di riduzione delle emissioni allo scarico del 90%.

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(Totaleu)

Lo ha dichiarato l'europarlamentare di Fratelli d'Italia durante un'intervista a margine dell’evento «Con coraggio e libertà», dedicato alla figura del giornalista e reporter di guerra Almerigo Grilz.

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